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Orfini: "Sciogliamo il Pd e rifondiamolo"

La proposta del presidente dem per far uscire il centrosinistra dalla crisi: "Ma non serve cambiare nome". E attacca Zingaretti. Il governatore del Lazio: "Meno Truman show e più società"

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"Stracciamo lo statuto del Pd, sciogliamolo e rifondiamolo. Non serve cambiare nome. Mettiamo insieme un pezzo di paese che non condivide le politiche di questo governo: dobbiamo costruire una risposta dopo la sconfitta che sia all'altezza della sfida. Il partito com'è oggi non funziona. Mi rivolgo a tutti, basta questa distinzione con la società civile, decidiamo insieme la linea politica e la leadership". Così Matteo Orfini, presidente del Pd, alla sesta edizione della festa di Left Wing.

"Le parole di Nicola Zingaretti sui notabili del Pd sono apprezzabili", ha aggiunto Orfini, a proposito del governatore del Lazio che si candida a segretario nazionale. "Però nella sua regione ha candidato Bruno Astorre, che come campione anti notabilato non mi sembra credibilissimo".

Pd, Orfini: "Sciogliamolo e rifondiamolo"


La crisi del Pd è sotto gli occhi di tutti, e a sei mesi dalla gravissima sconfitta elettorale alle politiche i sondaggi, come quello Demos di Ilvo Diamanti pubblicato oggi su Repubblica, confermano che non è affatto finita. I democratici sono fermi al 17 per cento, mentre insieme M5s e Lega raggiungono il 60 per cento. La presa di posizione di Orfini arriva al termine di una settimana in cui a tenere banco all'interno del partito è sempre il dibattito su quando tenere il congresso e sopratutto su chi, a parte Zingaretti, correrà per la conquista della leadership. Gli occhi sono puntati sui renziani e sulle mosse che metterà in campo Matteo Renzi. Nomi ufficiali ancora non ce ne sono anche se in queste settimane più volte si è fatto quello dell'attuale capogruppo alla Camera Graziano Delrio, che però continua a dichiararsi indisponibile, così come quello della senatrice Teresa Bellanova.

Zingaretti, ospite della festa dell'Udc a Fiuggi, è tornato a chiedere a gran voce che il congresso del partito si tenga prima delle elezioni europee: "Si è detto che si farà prima e sarà prima. La cosa importante  è cominciare a parlare con gli italiani di nuovo, per dire che si può cambiare, che c'è una speranza da ricostruire, che abbiamo capito che le sconfitte vanno prese sul serio, e cambiare". Per Zingaretti il partito "deve fare opposizione e ricostruire un'alternativa che oggi ancora non c'è. Io corro a prescindere da chi si candida e dico al mio partito: meno Truman Show e più società".

Prosegue Zingaretti: "Martina ha detto in maniera inequivocabile che il Congresso sarà prima delle europee. Io non ho motivo di credere, visto quello che sta succedendo, che qualcuno voglia mettere in discussione questa ipotesi. Il congresso del Pd non può essere solo un atto burocratico per cambiare il nome del segretario - ha aggiunto - deve essere un grandissimo processo politico di riaggregazione. Dobbiamo cambiare su tre punti: una nuova piattaforma economica e sociale che unisca crescita ed equità; una nuova forma organizzata perché il sistema attuale fondato sul correntismo esasperato ha ucciso il nostro rapporto con la società; terzo una grande nuova fase di ricostruzione di alleanze. Non voglio rimettere insieme i cocci del passato - ha concluso - perché non sono la soluzione ma bisogna rigenerare nei contenuti e nelle forme un nuovo campo di forze, non solo nelle strade e nelle piazze ma anche nella rete".

"Ci sono solo macerie, il congresso va fatto subito" concorda il deputato Francesco Boccia. "Bisogna andare oltre il renzismo".
 
Ha voluto dire la sua anche Salvini. "Condivido la proposta del presidente del Pd, Matteo Orfini, che ha detto 'dobbiamo sciogliere il Pd'". ha spiegato, parlando in piazza a Fano. "Io il Pd lo voglio rifondare per battere quelli come Salvini. Lui la Lega la vuole sciogliere per non restituire 49 milioni di euro. Questa è la differenza", ha replicato Orfini.
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