Politica

Manovra, Di Maio: "M5S non è disponibile a votare condoni. Pensione di cittadinanza è nel contratto"

Il vicepremier chiarisce: se si tratta di pace fiscale va bene, ma sui condoni "non siamo d'accordo". Tria: "Non si risolve il nodo delle pensioni future lucrando sulle badanti"

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ROMA. Il Movimento 5Stelle "non è disponibile a votare nessun condono". A pronunciare l'altolà è il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, poche ore prima del vertice di governo sulla manovra (in corso a Palazzo Chigi). "Se si tratta di pace fiscale, di saldo e stralcio, siamo d'accordo", ha spiegato Di Maio parlando in diretta Facebook dalla Fiera del comparto calzaturiero (Micam) a Milano, ma se invece si tratta di "condoni, non siamo daccordo. Abbiamo visto in passato anche con i governi Renzi e altri fare degli scudi fiscali che hanno costituito un deterrente a comportarsi bene, e a far pensare che una via di uscita c'è sempre per l'evasione".
Secca la risposta del leader dei 5Stelle ad Alberto Brambilla, l'esperto previdenziale della Lega per il quale le pensioni minime a 780 euro farebbero saltare i conti pubblici. "Brambilla parla a titolo personale" ha detto di Maio, rivolto ai giornalisti che lo interpellavano in proposito. "Prima lo scoprite anche voi e più evitiamo questa bagarre. La pensione di cittadinanza è nel contratto di governo e lo sappiamo sia noi che la Lega". Più in generale, ha aggiunto, "le promesse che abbiamo fatto sulle pensioni vogliamo mantenerle tutte. La riforma delle pensioni, e quindi superare la Fornero, significa svecchiare la pubblica amministrazione". Insomma, tutti temi di frizione con il Carroccio.
   
Il vicepremier ha ammesso che questi "sono giorni decisivi per la manovra", ma "non di scontro". "Qui bisogna mantenere le promesse" o  "è inutile che stiamo al governo. Noi abbiamo delle priorità, non solo il reddito di cittadinanza, ci sono temi importanti che noi abbiamo portato avanti per una vita e che bisogna affrontare. Come ad esempio, il taglio agli sprechi. Questa - ha sottolineato - deve essere una legge di Bilancio che vede il governo con in mano un paio di forbici e comincia a tagliare tutto quello che non serve". Sul reddito di cittadinanza arriva anche l'impegno del premier, Giuseppe Conte: "Misure come il reddito di cittadinanza, che questo governo si è impegnato a varare, potranno essere utili per questo".

Di pensioni ha parlato anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria, intervenendo a Napoli a un convegno Cnr sul Mediterraneo. "Pensare di regolare i conti delle future pensioni lucrando sulle badanti non mi pare un approccio volto a risolvere i veri problemi", ha spiegato. "Sento dire in alcuni ambienti che quei contributi ci fanno comodo, ma non è questo l'approccio", ha proseguito il ministro, riferendosi al fatto che molti lavoratori stranieri versano (o i loro datori di lavoro per loro) contributi che poi non vengono incassati attraverso prestazioni pensionistiche, visto che questi lavoratori tornano poi nel proprio Paese.
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