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Festa Mdp, Zingaretti non va. Ci sarà Martina. Nel partito crescono i dissidi. Il nodo è il rapporto con il Pd

Socio fondatore di "Liberi e Uguali", Mdp sembra in realtà poco intenzionato a sciogliersi per dare vita al nuovo partito di Leu.

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Nicola Zingaretti non ci sarà. A causa di impegni e di date spostate d'improvviso, come ha fatto sapere, il governatore del Lazio e candidato segretario del Pd, sarà assente alla Festa di Mdp-Articolo 1 che si apre domani al Testaccio a Roma. Ma tra un Pierluigi Bersani che apre e un Massimo D'Alema che chiude, forse Zingaretti preferisce evitare che qualcuno pensi di mettere il cappello sulla sua candidatura. Come già è accaduto con D'Alema, che qualche settimana fa dichiarò: "Non sarei indifferente a Zingaretti".
Non proprio una Festa pacifica, quella di Mdp, il movimento guidato da Roberto Speranza, che ha raccolto gli scissionisti del Pd e alcuni ex vendoliani. Socio fondatore di "Liberi e Uguali", Mdp sembra in realtà poco intenzionato a sciogliersi per dare vita al nuovo partito di Leu. Ecco quindi che alla vigilia della Festa, i comitati di Leu battono un colpo. I compagni milanesi hanno inviato una lettera aperta nella quale chiedono, tra le altre cose, l'avvio immediato del tesseramento per il nuovo partito. Insomma, o la va o la spacca.
Scrivono che Pietro Grasso si è fatto garante di questo progetto e - che loro sappiano - intende mantenere la parola. Ma intanto non si va avanti e in vista delle elezioni europee "i dissidi" aumentano. "Stiamo chiedendo chiarezza e soprattutto onestà tra i compagni". Se la volontà di fare il partito di Leu non c'è, o non c'è più, "nulla di male ma si lasci a chi è convinto la possibilità di lavoro e di agibilità politica".

Malumori anche da Modena, dove l'Assemblea provinciale degli iscritti a Mdp chiede a sua volta una accelerazione verso Leu e parla di "sconcerto e delusione" per il ritardo. Il nodo da sciogliere non è semplice: si tratta di capire se l'orizzonte della sinistra è nella riunificazione con il Pd o in un progetto autonomo.

La Festa anche di tutto questo dovrebbe discutere. Il calendario è costruito su interventi e dibattiti, all'attacco del governo giallo-verde. Bersani dialogherà con Marco Travaglio; la segretaria della Cgil Susanna Camusso dibatterà con il dem Andrea Orlando, con Nicola Fratoianni e Enrico Rossi; faccia a faccia venerdì tra il segretario del Pd, Maurizio Martina e Speranza, a seguire il presidente della Camera, Roberto Fico, unico 5Stelle presente. A D'Alema le conclusioni, ma in una discussione culturale sul bicentenario di Karl Marx "'attualità di un pensiero che ha cambiato il mondo".
 
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