Politica

Presidenza Rai, dal Cda via libera a Foa per la seconda volta. Fico: "Ora legge su conflitto interessi e tetti pubblicità"

Marcello Foa (ansa)
Voto contrario del Pd, si astiene il rappresentante dei dipendenti. Sarà decisivo il passaggio in Vigilanza, dove adesso però il giornalista sovranista può contare sul sì di Forza Italia. Fico: "Adesso legge su conflitto interessi e tetti pubblicità in tv"
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ROMA - "Ora occorre varare la legge sul conflitto di interessi e quella sui tetti pubblicitari in Tv". Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proprio il giorno in cui il consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini ha votato la nomina a presidente di Marcello Foa.

Fico ha osservato che il problema ha radici più lontane, a cominciare dalla legge sul conflitto di interessi che "in 20 anni non si è riusciti ad approvare" e "da una legge sulla governance Rai scellerata, perché mette nelle mani del governo la scelta dell'ad e del presidente". "Salvini e Berlusconi - ha proseguito il presidente della Camera - si sono presentati alle elezioni insieme e sono una coalizione" quindi, dato che occorre una maggioranza qualificata in Vigilanza "è normale che Salvini dialoghi più facilmente con Berlusconi che con altri".

"Il punto allora - ha insistito Fico - è fare ora una legge sul conflitto di interessi e sui tetti pubblicitari. Sarebbe inaccettabile se non si facessero".

Foa è stato votato con 4 voti a favore, un voto contrario e un astenuto. Il voto contrario è quello della commissaria Rita Borioni, in quota Pd, l'astenuto Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti Rai. Foa, membro del cda, non ha partecipato alla votazione.

Adesso la nomina di Foa passa, o per meglio dire ritorna, al vaglio della commissione di Vigilanza, il cui presidente Alberto Barachini dovrebbe convocare il giornalista-sovranista per l'audizione a Palazzo San Macuto, presumibilmente tra martedì e mercoledì. "Ora - interviene il presidente Roberto Fico, ospite della festa di Mdp-Leu, "occorre varare la legge sul conflitto di interessi e quella sui tetti pubblicitari in tv".

Candidato da Matteo Salvini, Marcello Foa, era stato infatti già designato una prima volta alla presidenza della Rai il 31 luglio. Ma la sua nomina era stata bloccata dal veto di Forza Italia proprio in commissione di Vigilanza, dove per il via libera definitivo è necessaria la maggioranza qualificata. Adesso, dopo l'intesa tra Lega e Berlusconi, Foa dovrebbe avere la strada spianata. Salvini può perciò esultare e commentare il voto odierno del cda con le parole: "La Rai torna a correre".

Proprio sull'intesa tra Salvini e Berlusconi si sono concentrate nei giorni scorsi le critiche dell'opposizione di sinistra, dal Pd a Mdp. Il Pd in particolare promette una battaglia legale, sostenendo l'illegittimità di un voto-bis su un candidato bocciato già una volta in Parlamento. Due giorni fa la commissione di Vigilanza aveva approvato una risoluzione che invitava il cda a indicare un nome tra i propri componenti, "senza alcuna limitazione". E la maggioranza dei consiglieri di amministrazione proprio a questo atto di indirizzo si è attenuta riproponendo Foa.

Una mossa dalla quale prende le distanze la consigliera in quota Pd Rita Borioni: "All'inizio della seduta odierna del cda - si legge in un comunicato - ho presentato formale diffida a procedere all'elezione di Marcello Foa, visti i chiarissimi profili di illegittimità della stessa. Nonostante ciò il cda ha deciso di procedere ugualmente. A questo punto mi riservo qualsiasi azione a tutela dell'azienda stessa. La Rai non dovrebbe forzare regole e procedure consolidate per sottostare ai diktat di alcune fazioni politiche".

Anche il capogruppo Pd in Vigilanza, Davide Faraone, sostiene che il voto su Foa è illegittimo e aggiunge: "Silvio Berlusconi ha un nuovo amico, Luigi Di Maio. Il bello è che il M5S diceva che i partiti dovevano stare fuori dalla Rai, ed ora si appresta a votare il candidato di Salvini e di Berlusconi".





 
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