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Centrodestra, Salvini: "Non vado con Berlusconi: solo accordi locali". Poi attacca la Raggi: "Poteva fare di più"

Il ministro dell'Interno interviene alla festa di Fratelli d'Italia mentre a Fiuggi si svolge la kermesse di Antonio Tajani: "Salvini vuole la botte piena e la moglie ubriaca"

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FIUGGI - Traballa l’intesa nel centrodestra sulla rinascita dell’alleanza politica. Traballa perché Matteo Salvini blocca i sogni di rinascita che coltiva Forza Italia.  “Ma no, no. io vado da Berlusconi e parlo solo di accordi locali”, dice infatti il ministro dell’Interno ai giornalisti che alla festa di Atreju gli chiedono della rinascita del centrodestra e del malumore che ha sollevato il recente vertice di Palazzo Grazioli. “Non c’è nessuna strategia del doppio forno”, spiega Salvini di fronte al clima che si respira a Fiuggi dove è riunita Forza Italia. Anzi, quasi a rassicurare Luigi Di Maio, assicura che “il governo durerà 5 anni. Lo dico perché ci credo davvero. Quando io prendo un impegno, lo voglio rispettare”. E scarica sui grillini l’eventuale responsabilità di mettere in crisi l’alleanza giallo-verde: “Poi ovviamente – dice - siamo nelle mani di Dio e di Fico, ovviamente a livello più basso, in quest'ultimo caso”.
E attacca la Raggi: "A Roma poteva fare di più".


Le parole di Salvini rimbalzano a Fiuggi, proprio mentre si parlava di immigrazione e di Salvini. Con qualche accento critico sull’operato del ministro dell’Interno. Tajani replica subito: “Salvini cerca di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ma credo che questo matrimonio tra Lega e M5s non sia un matrimonio di lunga durata. Sarà alla fine anche lui portato a dar vita a una coalizione di centrodestra anche per far nascere un nuovo governo”. Poco prima aveva detto che per risolvere il problema dell’immigrazione “non bastano le frasi roboanti, chiudere i porti, proclamare di volere fare come l’Austria o l’Ungheria. Perché se facessimo così gli immigrati resterebbero in Italia”. Parole critiche verso Salvini. Che dopo lo scontro di ieri o Giorgia Meloni su Steve Bannon e suoi progetto di distruzione dell’Unione Europea non depongono certo a favore di una ritrovata unità del centrodestra.

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Ma anche sul tema Europa e future alleanze elettorali Salvini non ha dubbi e segue un suo percorso: “Per le Europee, spiega  l'obiettivo è “far uscire i socialisti” puntando a un'alleanza “fra populisti e popolari. Naturalmente alla Orban e non alla Juncker”. Il ministro dell'Interno chiarisce che preferisce “i popolari alla Orban, non alla Juncker. Anche perché io con il Lussemburgo non ho un buon rapporto".
 
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