Politica

Rai, il Pd contesta il voto su Foa: "Forse due schede nulle, ma non ci fanno vedere gli atti"

I parlamentari dem sospettano voti riconoscibili e vanno a San Macuto. Ma il presidente Barachini risponde che dovevano controllare in aula. Un gruppo di eurodeputati scrive a Tajani: "Foa diffonde fake news"

2 minuti di lettura
ROMA - Il Pd ha un dubbio sull'elezione di Marcello Foa a presidente della Rai. Due dei voti favorevoli sarebbero stati resi "riconoscibili" e quindi sarebbero nulle. E dunque chiede l'accesso agli atti per verificare. Ma il presidente della commissione di Vigilanza Alberto Barachini risponde no perché la votazione si è svolta in maniera regolare.  
L'ultimo capitolo sulla controversa nomina di Foa alla presidenza di Viale Mazzini si colora di giallo. In mattina, infatti, i gruppi parlamentari dem hanno annunciato che nel pomeriggio si sarebbero recati a palazzo San Macuto per "visionare" gli atti della votazione. In pratica le schede. Puntualmente il deputato Michele Anzaldi e i senatori Salvatore Margiotta e Francesco Verducci, membri della Vigilanza, si sono presentati negli uffici di San Macuto.

Ma sono ridiscesi poco dopo e Anzaldi, che è anche segretario della commissione, ha raccontato: "Siamo al di là di ogni aspettativa: la commissione di Vigilanza ci nega l'accesso agli atti. Il presidente Barachini ci ha detto che non ci può mostrare gli atti". Secondo il racconto di Anzaldi, il presidente della Vigilanza avrebbe spiegato che "le contestazioni andavano fatte in sede di verbalizzazione. Cioè - continua il deputato dem - quando io ero assente perché non ho partecipato al voto per non legittimarlo. Temo ci sia un aspetto ricattatorio. Sentiremo i capigruppo e valuteremo se fare appello al regolamento e ai presidenti delle Camere".

"Incomprensibile e grave che il presidente si sia trincerato dietro non meglio precisate procedure parlamentari per impedire all'opposizione di verificare le schede della votazione provocando così un vero e proprio vulnus tra noi e il presidente", ha aggiunto Margiotta. E Verducci mette le carte in tavola: "Forse sanno di aver violato la legge e che il voto su Marcello Foa è nullo? Che cosa hanno da nascondere? E soprattutto mi chiedo come facciano a tacere ancora una volta i Presidenti delle Camere, Fico e Casellati?".

Barachini replica che tutto si è svolto regolarmente e che Anzaldi poteva restare in aula ed esercitare tranquillamente la sua funzione di segretario senza legittimare il voto. Un concetto che Gianluigi Paragone, senatore grillino, esplicita così: "Anzaldi che oggi baccaglia poteva fare ieri il suo dovere di segretario in Commissione di Vigilanza. Le polemiche postume a cui stiamo assistendo sono, non solo inutili, ma ampiamente pretestuose. Secondo Paragone, "Marcello Foa è stato eletto presidente della Rai, il Pd se ne faccia una ragione e voltiamo pagina. Per quanto tempo dovremo assistere ancora al canto del cigno?".

Ma anche un gruppo di eurodeputati si mobilita. Europarlamentari, guidati dall'olandese Marietje Schaake, stanno raccogliendo le firme su una lettera al presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, per denunciare la nomina di Foa, accusando il nuovo presidente della Rai di non rispettare gli standard Ue sull'informazione e di diffondere fake news. "Rispettiamo pienamente la sovranità del Parlamento italiano" nella nomina del presidente della Rai, ma "siamo preoccupati per la scelta di Marcello Foa", si legge nel testo della lettera, anticipato dall'Agi. Foa è "ospite regolare degli strumenti della propaganda russa Russia Today e Sputnik e ha spesso condiviso informazione online che può essere qualificata come disinformazione secondo il Codice di condotta Ue".

Il Cda, intanto, comincia a lavorare sulle nomine. Ha deciso di affidare l'incarico di direttore ad interim della Testata giornalistica regionale ad Alessandro Casarin. Prende il posto di Vincenzo Morgante che si è dimesso.
I commenti dei lettori