Politica

Manovra, Boccia: "Confindustria crede nella Lega". Calenda: "Vergognoso". La replica: "Non sa organizzare cene"

Vincenzo Boccia, numero uno di Confindustria (ansa)
Scintille tra il numero uno degli industriali e l'ex ministro dello Sviluppo. Che non gradisce l'endorsement al Carroccio. E subisce l'ironia sul flop dell'incontro con i big del Pd. Orfini: "Sudditanza psicologica di Confindustria nei confronti di questo governo"
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Un botta e risposta al veleno che infiamma ulteriormente la polemica politica sulla manovra, nel giorno in cui il capo dello Stato richiama al rispetto dei conti. Protagonisti del battibecco sono da un lato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dall'altro Carlo Calenda, Pd, ed ex ministro dello Sviluppo economico. Cui si aggiunge anche il presidente dem, Matteo Orfini. Tutto parte dalle parole pronunciate stamattina da Vincenzo Boccia a Breganze, durante l'assemblea dell'associazione di Vicenza. "Di questo governo crediamo fortemente nella Lega, è una componente importante, qui non si tratta di regionalità ma di risposte vere ai cittadini", ha detto il presidente di Confindustria con il chiaro intento di trovare una sponda nel Carroccio, per gli interessi della categoria, rispetto alla linea voluta dai Cinquestelle. Un'apertura di credito, comunque. "Sono necessari tempi certi, facciamo al più presto questa opera, senza perdere tempo", ha poi aggiunto a proposito del ponte Morandi. 

Parole che di sicuro non sono piaciute al Partito democratico, che peraltro domani scende in piazza con una manifestazione a Roma. E in particolare, a reagire, è Carlo Calenda, che scrive su Twitter.  La Confindustria "è ufficialmente leghista. Chissà se le imprese credono anche nel piano B, nel trasformare l'Italia in una democrazia illiberale, nello spread fuori controllo etc. Mai un Presidente aveva fatto un endorsement così a un partito politico. Vergognoso".
La risposta di Boccia è al veleno e fa riferimento al fallimento dell'ultima iniziativa di Calenda, quella della cena tra i big del Pd. "Lui ha parlato di una Confindustria appiattita e non ha avuto parole tenere nei nostri confronti. In realtà Calenda non è neanche in grado di organizzare una cena a casa sua con i compagni di partito". Segue controreplica di Calenda che ricorda quanto fatto, al governo, da ministro.

Nel botta e risposta Calenda-Boccia, si inserisce anche il presidente dem Matteo Orfini: "Ho l'impressione che ci sia un po' di sudditanza psicologica nei confronti di questo Governo da parte di Confindustria. Se si guarda al merito delle scelte che questo esecutivo sta facendo, dubito che gli imprenditori siano convinti di potersi fidare", dice.


 
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