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Pd, quella tentazione di Gentiloni: candidato Pse per la Commissione europea

Il nome è stato fatto più volte dal fronte socialista e l'ex premier, interpellato dagli studenti della Luiss, risponde: "Sono onorato e lusingato ma anche impegnato in Italia". E sul Partito democratico dice: "Si sta rimettendo in sesto"

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IL Pse ha fatto il suo nome come prossimo presidente della Commissione Ue. Se la cosa era passata quasi inosservata, non lo è stata per i ragazzi della Luiss che alla radio, approfittando dell'intervento di Paolo Gentiloni ieri alla consegna dei diplomi di Executive Master in leadership politica, glielo chiedono senza tanti giri di parole. Onorato e lusingato: si dice l'ex premier. Ma insomma "ci sono tanti e autorevoli nomi e io mi sento impegnato qui in Italia". Aggiunge: "Sapete, la sinistra in Europa ha osservato con molta attenzione cosa sta accadendo da noi dopo la manifestazione di domenica. Il Pd in definitiva si sta mettendo in sesto".

È una lectio divertente e ricca di aneddoti quella che Gentiloni tiene alla Luiss, scherzando con Pierferdinando Casini e Marc Lazar. Come si diventa premier? "Competenza, professionalità e resistenza ma anche il fattore c...". Ci vuole una buona dose di fortuna. E ricorda quando Casini gli telefonò, appena indicato  premier e si complimentò: "Hai avuto un gran c...". D'altra parte la politica - spiega ai ragazzi - è un mestiere che richiede una disponibilità veramente notevole. E attenzione a non essere schiavi della  comunicazione: i politici sono sollecitati h24. Non è detto che questo aumenti popolarità anzi io consiglierei di rallentare un attimo, la sovraesposizione mediatica fa male e fa male alla politica. La gente pensa che i politici passino il tempo a discutere in Tv arrivando con le auto blu in trasmissione".
Tanto per fare un esempio, ricorda di quando Carlo Azeglio Ciampi a lui appena nominato presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, confessò che certo aveva parlato in tv, era stato intervistato, ma non era mai stato in uno studio televisivo. Sui 530 giorni a Palazzo Chigi, alcune riflessioni di Gentiloni: "L'idea che mi sono fatto è che il presidente del Consiglio e Palazzo Chigi siano una nave ammiraglia che deve guidare imbarcazioni la cui stazza però è addirittura superiore". Evita polemiche il Gentiloni-docente, però un sasso se lo toglie dalla scarpa: Renzi aveva detto che "l'algida sobrietà non fa sognare il popolo"? Gli aveva attribuito un pezzo di responsabilità nella sconfitta bruciante del Pd alle politiche del 4 marzo. E Gentiloni alla Luiss ieri: "Io credo che si debba dare al Paese un'idea rassicurante e rasserenante della leadership. Io ho cercato di essere il più sobrio possibile e ha funzionato visto che il mio governo è partito come uno dei più impopolari del dopoguerra e alla fine le cose sono parecchio migliorate".  
 
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