Politica

Salvini e Le Pen all'attacco dell'Ue. E lanciano il "Fronte della libertà" alle prossime elezioni europee

Matteo Salvini e Marine Le Pen 
La leader del Rassemblement National francese ospite a un convegno dell'Ugl. Il vicepremier: "Moscovici e Juncker nemici dell'Europa"
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ROMA - "Condividiamo la stessa idea dell'Europa, dell'agricoltura, del lavoro, della lotta all'immigrazione. E Siamo contro i nemici dell'Europa che sono Juncker e Moscovici, chiusi nel bunker di Bruxelles". Mentre il presidente pentastellato della Camera Roberto Fico è in procinto di incontrare i vertici europei, l'ennesimo attacco all'Ue del ministro dell'Interno Matteo Salvini arriva dal palco del convegno dell'Ugl sul tema "Crescita economica e prospettive sociali in un'Europa delle Nazioni". Ospite d'eccezione dell'evento romano in via delle Botteghe Oscure (di fronte al palazzo che fu sede del Pci) è Marine Le Pen, leader in Francia del Rassemblement National. Che ribadisce: "Con Salvini noi non lottiamo contro l'Europa ma contro l'Unione europea per salvare l'Europa".

Il convegno è anche l'occasione per lanciare il Fronte della libertà, un'alleanza elettorale con Le Pen in vista delle prossime europee, che avrà anche "se possibile, candidati comuni", precisa Salvini, per "lavorare a un progetto per l'Europa per i prossimi 30 anni".

Per il capo del Viminale, le prossime elezioni rappresentano la "fine di un percorso della rivoluzione del buonsenso che inevitabilmente sta coinvolgendo tutta l'Europa". E di rincalzo Le Pen aggiunge: "L'Ue ha calpestato i valori della solidarietà, ora siamo in un momento storico. A maggio riusciremo ad arrivare ad un'Unione che parta da nuovi valori contro la mondializzazione".

Quanto a eventuali bocciature da parte di Bruxelles della manovra economica, Salvini commenta: "Non voglio pensare che a Bruxelles, Berlino o nelle sedi delle agenzie di rating siano pronte bocciature per motivi politici e non economici per bloccare il governo del cambiamento". E continua: "60 milioni di italiani sono pronti a sostenere questo paese a prescindere dai richiami di Bruxelles. I cittadini votano al di là dei titoli dei giornali e dello spread. Io sono attento come vicepremier all'evoluzione dei mercati, ma il diritto al lavoro e alle pensioni viene prima".

Sul rialzo dello spread, Salvini dice: "Riguardo allo spread a 300 vorrei dire che siamo di fronte allo scontro tra economia reale e quella virtuale, tra vita vera e realtà finanziaria. Se volessi pensare male crederei che c'è chi agita lo spread perché torna l'Italia che cresce e non è quella che svende le sue aziende".

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"Non penso a un'Europa senza regole - prosegue il vicepremier -  ma che investa sul lavoro, sulla felicità, non schiava dello zero virgola, che non risparmi sui diritti sociali. Io e Le Pen stiamo raccogliendo l'eredità sociale della sinistra che ha tradito i suoi valori, difendiamo i precari che la sinistra ha dimenticato". E conclude, ribadendo: "L'uscita dall'euro non è all'ordine del giorno. All'ordine del giorno c'è il rispetto delle economie nazionali".

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