Politica

Decreto fiscale, accordo Lega-M5S: via lo scudo e il condono penale. E il rapporto-deficit resta al 2,4 per cento

"Non vogliamo uscire dall'Unione europea e dall'euro" dicono Salvini e Di Maio. Esclusa anche ogni ipotesi di patrimoniale. Ci sarà invece lo stralcio delle cartelle di Equitalia. "Un enorme successo", esulta il ministro dell'Interno
2 minuti di lettura
ROMA -  Lega e Movimento Cinque Stelle hanno trovato l'accordo sulle modifiche al decreto fiscale. Dal testo saranno cancellati lo scudo fiscale e il condono penale per il rientro dei capitali all'estero. Resta invece il rapporto deficit-pil al 2,4%. L'annuncio è stato dato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dai vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini in una conferenza stampa dopo una riunione del Consiglio durata circa due ore. 

Decreto fiscale, Conte spiega la 'manina' e Salvini mostra la sua


Occasione colta al balzo per Salvini e Di Maio per tentare di rassicurare i mercati: "Non c'è e non ci sarà nessun proposito di uscire dall'Unione europea o dal sistema della moneta unica. Stiamo bene in un continente, tranne ai confini della Francia. Ma là mando le pattuglie della Polizia e il problema è risolto", dice il leader della Lega.

""Finché resterò capo politico del M5S e finché ci sarà questo governo non c'è nessuna volontà di lasciare Ue o la zona euro, c'è la volontà di sedersi con le istituzioni Ue", conferma il capo dei grillini. 

Salvini, Di Maio e Conte hanno anche escluso anche che ci sia un'ipotesi di introdurre una patrimoniale per sanare i conti pubblici. E, anche in questo caso all'unisono con Di Maio, il ministro dell'Interno ha annunciato che "nessuno di noi aveva intenzione di scudare, regalare."

"Ma non tutto il male vien per nuocere perchè si recupererà tutto ciò che c'era nel contratto di governo e che per vari problemi non era entrato nel dl fiscale", continua il ministo dell'Interno. Che continua quasi trionfante: "CI sarà il saldo e lo stralcio delle cartelle di Equitalia che era quello su cui ci eravamo impegnati non solo eliminando sanzioni e interessi ma anche intervenendo sul capitale. Si chiuderà il contenzioso scontando l'ammontare complessivo". 

Un concetto ripetuto anche a margine della conferenza stampa, quando già si comincia a parlare di vincitori e sconfitti nel braccio di ferro con Di Maio: Con i grillini nella parte dei trionfatori. ": "Il recupero della Pace Fiscale, del saldo e lo stralcio delle cartelle di Equitalia che nel decreto originario non c’era e il Parlamento recupererà è un enorme successo", dice



L'accordo in Consiglio dei ministri arriva dopo le schermaglie a distanza degli ultimi giorni, il vertice a tre tra Di Maio, Salvini e Conte e un Consiglio dei ministri convocato ad hoc per discutere di decreto fiscale e caso condono. "Conte ha la mia stima e ha sempre ragione, l'unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche io. Altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo. E' un fraintendimento, un misunderstanding". Così il leader della Lega Matteo Salvini era tornato sulla polemica sul decreto fiscale e sulle modifiche denunciate da Luigi Di Maio. Al Forum della Coldiretti a Cernobbio, poche ore prima di rientrare a Roma per il Cdm, il ministro dell'Interno usa toni fermi ma insiste: nessuna crisi nel governo.

> IL CONDONO FISCALE: CRONOLOGIA E FACT CHECKING

Prima dell'incontro, la replica di Di Maio. "A Salvini darò due copie del decreto fiscale, così non si sbaglia". Il vicepremier torna anche sulla questione del condono, "sono felice del no della Lega, non c'è spazio per gli evasori", e difende l'impianto della manovra gialloverde: "A nome del governo smentisco che si sia pensato a una riduzione del deficit, che resta al 2,4%. Se dovessimo ridurlo non avremmo la riforma della Fornero, il reddito di cittadinanza". Ancora: "Il Cdm di oggi è incentrato solo sul decreto fiscale, nessuna trattativa su altri temi".

Condono, Di Maio a Salvini: "Non buttiamola in caciara, togliamo condono e avanti"


Il clima all'interno della maggioranza sembra essersi ricomposto. "Lo dirò a Di Maio e lo dirò a Conte, che stimo entrambi, che abbiamo cosi tanti avversari fuori che sono interessati ad avere un'Italia precaria, in ginocchio e serva anche sui temi agricoli, che apre il mercato alle schifezze che arrivano dall'altra parte del mondo perdendo salute e lavoro", ha affermato Salvini. Per questo "dentro abbiamo il diritto e dovere di andare d'accordo, io condizioni non ne pongo visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io".



Poi una nuova stoccata all'alleato di governo: "Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle io spesso vado sulla fiducia, li firmo, li leggo e non eccepisco alcunché, e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni".

Manovra, Salvini: "Stavolta chiederò una copia di quello che Conte leggerà a Di Maio"

I commenti dei lettori