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Condono Ischia, il Pd contesta l'M5s al grido di "onestà"

 Al momento della votazione dell'articolo 7, dai banchi dei parlamentari Pd alla Camera si sono levati cartelli con la scritta "No al condono Di Maio"

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Ancora bagarre nell'Aula di Montecitorio dove è in corso l'esame del decreto Genova. Al momento della votazione dell'articolo 7 su Ischia, dai banchi dei parlamentari Pd si sono levati cartelli con la scritta "No al condono Di Maio", accompagnati dal coro "onestà onesta". Il presidente Roberto Fico ha subito richiamato i deputati dem e invitato gli assistenti parlamentari a ritirare i cartelli.

Con questo decreto legge il M5S sta buttando in mare la parola onestà, resta solo l'ipocrisia e la disonestà che state facendo diventare legge. E i disonesti fanno affari con voi", ha denunciato in aula Ettore Rosato.
"Avete nascosto il condono per Ischia - sostiene Rosato - nel decreto per Genova sapendo che su questo non avremmo fatto polemiche. Una ipocrisia che grida vendetta. E poi, l'unico posto in Italia in cui pensate all'abusivismo di necessità è Ischia? Ma lì ci vogliono le ruspe di Salvini! Peccato, però, che Ischia è il collegio di Di Maio...

Condono Ischia, bagarre alla Camera. Rosato ai 5S: "Ipocriti". Cori e cartelli del Pd: "Onestà"


Subito dopo il voto la seduta è stata sospesa. I Cinquestelle provano a difendere il provvedimento.
 
"Nel decreto Emergenze non vi è alcun condono edilizio", afferma Antonio Federico, deputato del MoVimento 5 Stelle. "Piuttosto - prosegue - sollecitiamo le amministrazioni locali a dire sì o no entro sei mesi a quei cittadini che da 20, 30 anni aspettano un responso sulle loro istruttorie per le sanatorie edilizie. Siamo contro ogni forma di condono e purtroppo non possiamo cancellare quelli fatti dai governi precedenti. A Ischia non condoniamo un bel niente ma prendiamo atto che ci sono persone che si ritrovano a vivere in edifici danneggiati dal terremoto del 24 agosto 2017 e che non sanno che destino avrà la loro richiesta, basata su condoni approvati da altri governi e non certo da noi. Su Ischia abbiamo anche introdotto una norma che dichiara insanabile l'abuso prodotto da condannati per mafia e riciclaggio. E abbiamo stabilito che se la richiesta di condono viene accolta, alle eventuali volumetrie extra costruite abusivamente non andrà neanche un euro. Ovviamente anche per chi si vedrà negata la richiesta non c'è nessun finanziamento".

Ma il Pd insiste con la sua polemica sull'articolo 25 del decretone Genova, che contiene per l'appunto la norma sul condono per le case terremotate di Ischia, uno dei tanti fronti che provocano mal di pancia dentro i Cinquestelle.

Attacca il deputato Matteo Orfini: "Siamo in aula a votare il condono per Ischia voluto da Di Maio. Quel condono che secondo i grillini non esiste. Peccato che il titolo dell'articolo 25 del decreto in questione sia "definizione delle procedure di condono. E che quel titolo l'abbiano scritto loro. A ulteriore dimostrazione di quanto sto raccontando, a dire che è un condono e a difenderlo stanno intervenendo i parlamentari di Forza Italia, che sulla materia sono oggettivamente delle autorità. Ma che il condono ci sia lo si capisce soprattutto guardando i volti dei parlamentari del M5s. Sono arrivati qui urlando onestà, parlando di legalità e lotta all'abusivismo. Si sono raccontati come paladini dell'ambiente e nemici dei furbi. Poi hanno scoperto che erano tutte balle. Che il loro capo politico quando urlava quelle frasi nei comizi mentiva".


"Nell'Italia che crolla ed esonda, dove si continua a morire di maltempo e dove sono ben 7.275 -
ossia il 91% del totale - i comuni a rischio di frana e/o alluvioni, con il decreto Genova il governo oggi porta in Aula due condoni. Quello per Ischia e quello per il centro Italia. Anziché preoccuparsi della manutenzione del territorio, che è la grande opera pubblica più urgente per il nostro Paese, e di contrasto e adattamento ai mutamenti climatici che rendono l'Italia più fragile, il governo del cambiamento in peggio approverà due condoni edilizi e boccerà tutte le proposte correttive delle opposizioni", ha denunciato la vicepresidente di LeU Rossella Muroni.


 
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