Politica

Prescrizione, stop di Salvini ai 5S: "No a processi infiniti". La replica: "Lega vuole cancellare il cuore dell'anticorruzione"

Matteo Salvini con il governatore del Veneto Luca Zaia nel Bellunese (lapresse)
Nello scontro sulla giustizia, in corso tra Lega e 5Stelle, oggi interviene il ministro dell'Interno: "No a riforme a colpi di emendamenti". Ma il sottosegretario M5S Ferraresi: "Qualcuno non vuole i corrotti lontani dalla cosa pubblica". Intanto il leader leghista spinge per l'autonomia del Veneto
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Un colpo al giorno alla riforma della prescrizione voluta dai Cinquestelle: quello stop dopo la sentenza di primo grado su cui insiste il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Ieri Giulia Bongiorno, ministra della Pubblica amministrazione, aveva parlato addirittura di una bomba atomica per i processi. Oggi il numero uno della Lega, Matteo Salvini, modera i toni ma conferma la sostanza. "La riforma della giustizia è nel contratto di governo, così come la riforma della prescrizione, e quindi si faranno, ma non a colpi di emendamento in Commissione", ha detto Salvini parlando da Belluno dove è andato per visitare le zone colpite dal maltempo.
Un riferimento non casuale, perché proprio con un emendamento in commissione al disegno di legge anticorruzione i 5Stelle hanno provato a introdurre lo stop alla prescrizione. "Senza la riforma della prescrizione a rischiare di esplodere è la rabbia popolare", aveva già detto ieri Bonafede. E oggi risponde il sottosegretario M5S alla Giustizia, Vittorio Ferraresi: "Sulla lotta alla corruzione è chiaro che andremo avanti" perché "è una delle ragioni politiche del M5S ed è alla base del contratto di Governo. Un provvedimento ampiamente concordato e condiviso tra tutti i membri del Governo", scrive su Fb. E rincara la dose, accusando il Carroccio di remare contro: "Qualcuno non vuole che i corrotti stiano alla larga dalla cosa pubblica. C'è qualcuno che vuole annacquare norme che ci chiedono i cittadini. Si potrebbe pensare a qualcuno dell'opposizione, a qualcuno di Forza Italia. No. Invece sono alcuni deputati della Lega che hanno pensato bene di voler cancellare con propri emendamenti l'asse portante del ddl anticorruzione". Ma, conclude, "è chiaro che andremo avanti, è chiaro che non indietreggeremo di un millimetro". Un attacco durissimo da parte di un membro dell'esecutivo.
Il riferimento di Ferraresi è a quelle trenta proposte di modifica all'anticorruzione firmate da parlamentari leghisti con l'intenzione di sopprimere o comunque ammorbidire ben 8 dei 12 articoli della legge. "Sulla trasparenza e sull'anticorruzione non arretreremo di un millimetro, anche perché c'è scritto tutto, nero su bianco, nel contratto di Governo", rincara la dose Francesco D'Uva, capogruppo del MoVimento 5 Stelle

D'altra parte la tensione Lega-5Stelle sul disegno di legge anticorruzione e sulla prescrizione va di pari passo con le resistenze della fronda grillina nei confronti di un provvedimento bandiera per il Carroccio e il suo leader: il decreto sicurezza. 

Intanto il ministro dell'Interno - dal Veneto, accanto al governatore Luca Zaia - torna sul tema dell'autonomia della regione: "Conto che entro l'autunno il
Consiglio dei ministri approvi il provvedimento sull'autonomia votato da 6 milioni di cittadini", dice Salvini (ndr, si è votato in un referendum consultivo sia in Lombardia che in Veneto). Un annuncio fatto più volte negli ultimi mesi ma evidentemente non per tutti nel governo l'autonomia del Veneto rappresenta una priorità. Anche se la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, assicura che non ci sono contrasti: "Ho parlato con il ministro Stefani, è stata una richiesta dai cittadini ed è giusto che si persegua. C'è da parte della Lega l'intenzione di non ledere le regioni più deboli. Si farà in un quadro costituzionale".
 
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