Politica

Scontro sulla prescrizione, altolà M5S: "No a emendamenti Lega al ddl Anticorruzione"

Il deputato dem Emanuele Fiano 
Alta tensione Lega-M5S: i grillini condizionano il loro voto in Senato a favore del decreto Salvini in cambio di quello leghista alla Camera a favore della stop alla decorrenza termini. È lite a Montecitorio tra la relatrice M5S Francesca Businarolo e il dem Emanuele Fiano
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Lo scontro totale in corso tra Lega e Cinquestelle su decreto sicurezza e prescrizione fa slittare il disegno di legge anticorruzione. È tensione per i veti e i ricatti incrociati che i due alleati del governo gialloverde stanno ponendo.

La situazione è alquanto ingarbugliata. Al Senato è in discussione il decreto Sicurezza (voluto da Salvini) su cui è stata posta la fiducia che sarà votata domattina alle 9,30. Presso le commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera si sta esaminando il ddl Anticorruzione (spazzacorrotti) caro al M5S. I Leghisti chiedono ai 5S il voto sul dl Sicurezza a Palazzo Madama. Ma si oppongono all'emendamento sulla prescrizione che i grillini hanno voluto inserire nel ddl Anticorruzione a Montecitorio. I primi in sostanza chiedono prima di far passare il dl Sicurezza. E solo in un secondo tempo, in sede di riforma della Giustizia, di discutere della prescrizione. I secondi, al contrario, condizionano il loro voto in Senato a favore della Sicurezza in cambio di quello leghista alla Camera a favore della prescrizione.

Su questa trattativa si è creato uno stallo tra M5S-Lega. L'ultima puntata è che alla Camera i due relatori 5S al ddl Anticorruizine non hanno accettato gli emendamenti proposti dal Carroccio. Domani sarà una giornata cruciale, con il voto di fiducia al dl Sicurezza al Senato alle 9,30 che condizionerà alla Camera i voti, alle 14, sul ddl Anticorruzione.

Ma tutto è sospeso in attesa di un vertice tra i due vicepremier e il presidente del Consiglio Conte. Sembrava fissato per questa sera. Ma Salvini smentisce. La Lega ribadisce il suo no alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Mentre i 5Stelle insistono con un altolà: "Lealtà sulla prescrizione o è a rischio il decreto sicurezza". Il premier Giuseppe Conte prova a mediare. Intanto l'impasse provoca scintille anche tra M5S e Pd. Con urla e tensione tra esponenti dei due gruppi.


Salvini: "Prescrizione? Prima il decreto sicurezza"

Per tutto il giorno va avanti il braccio di ferro tra i due alleati, sempre più in crisi. Al Senato viene posta la fiducia sul decreto sicurezza ma i vertici del Movimento fanno sapere: "Lealtà o salta". Matteo Salvini replica: "Io sono anche scaramantico e prima voglio il via libera al mio decreto, poi una volta approvato il decreto sicurezza parliamo di tutto il resto". E precisa: "Sono abituato a mantenere gli impegni presi: nel contratto di governo c'è la riforma della giustizia e la riforma della prescrizione. L'unica cosa che non voglio è che ci siano processi eterni, per i colpevoli ma soprattutto per gli innocenti". Poi pronuncia frasi irridenti nei confronti degli alleati. Palazzo Chigi fa filtrare la notizia di un vertice già in serata tra Conte, Salvini e Di Maio. Ma il vicepremier leghista smentisce. "Vertice? Vedo la Champions. Non ho necessità carnale di incontrare Conte e Di Maio ogni 24 ore".
 

Conte: "Da M5S proposta, ci riuniremo"

 Il presidente del Consiglio veste i panni del mediatore. "Noi stiamo lavorando all'accelerazione dei processi penali e stiamo depotenziando la prescrizione: secondo la proposta del M5S, dopo il primo grado non scatterebbe più. Ovviamente su questa proposta ci riuniremo, è una proposta del M5S, non è stata ancora votata", ha detto a "Dimartedì". "La soluzione è sacrosanta, ci consenta di metterla a punto dal punto di vista tecnico. Nel contratto M5S-Lega si sono impegnati a rivedere la prescrizione con una riforma efficace".

Scintille tra il dem Fiano e la M5S Businarolo

Teatro della lite è la Commissione affari costituzionali e giustizia della Camera, dove si attendeva l'avvio dell'ufficio di presidenza per la decisione sull'ammissibilità degli emendamenti al ddl anticorruzione, compreso quello presentato ieri dai due relatori M5s sullo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio, con la modifica del titolo stesso della legge. Una modifica che comunque non soddisfa il Carroccio, contrario al blocco dopo il primo grado. Con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che avverte: "Serve incontrarsi e discutere. Quando torna Salvini dal Ghana e Di Maio dalla Cina può darsi che si incontreranno e che troveranno una soluzione".

Prescrizione: Fiano (Pd): "Scontro maggioranza blocca i lavori", Sarti (M5s): "Nessun escamotage"



Quanto alla lite Pd-Cinquestelle, le commissioni erano convocate per le 11 ma dopo mezz'ora di attesa, e nessuna novità, dem e forzisti sono entrati nell'ufficio della presidente della commissione Giustizia, Giulia Sarti, che però non era presente, mentre vi erano riuniti il governo, con il sottosegretario M5s Vittorio Ferraresi, e i due relatori pentastellati. E la lite è esplosa proprio tra la relatrice M5S Businarolo e il deputato dem Emanuele Fiano, con la prima che voleva respingere l'ingresso del secondo.
Businarolo ha accusato il capogruppo dem in commissione di mancanza di rispetto per aver fatto irruzione nella stanza.

Fi e Pd denunciano i ritardi della maggioranza

Pd e azzurri hanno criticato duramente l'atteggiamento della maggioranza, colpevole di non comunicare nulla alle opposizioni e di decidere sugli emendamenti senza i due presidenti delle commissioni a cui, invece, spetta ogni decisione sulle ammissibilità. I toni sono saliti anche perché la notizia dello slittamento dei lavori di un'ora e mezza - cioè alle 12,30 - è stata comunicato via sms con ampio ritardo rispetto all'inizio previsto dei lavori. Successivamente, è arrivata la notizia del nuovo slittamento. Alle 20. La presidente della commissione Giustizia, Giulia Sarti - che si è scusata con le opposizioni per i ritardi della mattinata - ha comunque spiegato che stasera lei e il collega della prima commissione Giuseppe Brescia non daranno un parere sugli emendamenti dei relatori. E che il voto è rinviato a domani alle 14. Mentre il disegno di legge approderà in aula il 12 novembre.
 

Penalisti e Anm su fronti opposti

 Di sicuro, i penalisti sono già sul piede di guerra. "Se l'emendamento sulla prescrizione non sarà ritirato - avvertono - sarà lotta dura". Mentre per l'Anm "lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado è una misura utile, ma insieme a questa soluzione occorre adottare una serie di interventi organici per snellire le procedeure e accelerare i processi".








 
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