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Sicurezza, il governo pone la fiducia. Ma M5S avverte: "Lealtà sulla prescrizione o decreto a rischio"

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini (ansa)
L'esecutivo presenta un maxiemendamento interamente sostitutivo del dl. Il Pd attacca: "Quale cdm ha autorizzato la fiducia?". I Cinquestelle alzano la posta sull'anticorruzione. Salvini fa saltare il vertice annunciato da fonti di Palazzo Chigi: "Io vedo la Champions". Fi: "D'accordo con il contenuto ma non votiamo"
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ROMA - Braccio di ferro tra Cinquestelle e Lega. E sul decreto sicurezza in Senato si succedono i rinvii. Fino a quando, a metà pomeriggio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro annuncia la fiducia su un maxiemendamento interamente sostitutivo del testo. Dopo il vaglio di ammissibilità della presidenza del Senato, come previsto dal nuovo regolamento di Palazzo Madama.

Il voto è previsto a partire dalle 9.30. Ma i Cinquestelle avvertono: "Lealtà sulla prescrizione o il decreto è a rischio". E fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che già stasera è previsto il vertice tra Conte-Salvini-Di Maio. Il vicepremier leghista però fa saltare l'incontro: "Quale vertice? Stasera vedo la Champions". Insomma, nessun chiarimento per ora. Mentre il Pd attacca: "Quale cdm ha autorizzato la fiducia?"


L'altolà dei Cinquestelle

La scelta della fiducia ha due obiettivi, dal punto di vista dei Cinquestelle. Congelare la fronda dai parte dei dissidenti. Ed evitare che arrivino voti da destra, per autorizzare il provvedimento. Forza Italia infatti avverte: "D'accordo sul contenuto ma non voteremo". D'altra parte il Movimento lancia un altolà alla Lega.

Se non ci sarà lealtà sulla prescrizione, non ci sarà sul dl sicurezza, è la posizione dei vertici M5S riassunta da Stefano Patuanelli, capogruppo 5S in Senato. "La nostra lealtà sul dl sicurezza - ha chiarito - non può prescindere da quella della Lega sul tema della prescrizione. Per il Movimento 5 Stelle pene più severe non hanno senso se non sono anche certe". Il decreto sicurezza deve passare ancora al vaglio della Camera.


Salvini: "Quale vertice? Vedo la Champions"

L'irritazione del leader della Lega per l'altolà grillino arriva a stretto giro di agenzie. "Ma quale vertice? Stasera vedo la Champions". Una frase che ricorda il sarcasmo usato dal vicepremier del Carroccio nei confronti dei leghisti in un'altra circostanza: il vertice di maggioranza dopo il caso della presunta "manina" sul condono fiscale. In precedenza, dopo la richiesta di fiducia, Salvini aveva esultato: "Dopo mesi di lavoro, arriva il voto finale al Senato sul decreto sicurezza e immigrazione, con il quale vorrei regalare a questo Paese un po' di regole e un po' di ordine".

Quanto alla prescrizione: "Una cosa alla volta: fatemi dare il pacchetto sicurezza-immigrazione agli italiani e il secondo punto saranno i processi veloci, che bastonino corrotti e corruttori, però non voglio che 60 milioni di italiani abbiano un processo che non si sa quando finisce".
 

Il caso del cdm fantasma

È una sorta di giallo, intanto, il caso del Consiglio dei ministri che ha autorizzato la fiducia all'emendamento sostitutivo del decreto sicurezza. Nell'arco della giornata si sono rincorse voci persino su una riunione ad hoc del Cdm. Voci poi smentite. "Abbiamo chiesto esplicitamente al ministro Fraccaro - ha detto il capogruppo Pd Andrea Marcucci - di dirci se e quando un Consiglio dei ministri ha autorizzato a porre la fiducia sul testo. Altrimenti dobbiamo pensare a un Cdm 'fantasma'.

E Fraccaro ha risposto semplicemente che non era tenuto a darci una risposta". Fonti vicine al ministro per i Rapporti con il Parlamento replicano che le cose stanno esattamente in quei termini in quanto l'autorizzazione alla fiducia "è un atto endogovernativo".


I due rinvii della mattinata

Il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, in mattinata, era sceso in campo annunciando un emendamento e chiedendo una sospensione fino alle 13. Poi è arrivata una nuova richiesta di slittamento fino alle 16.30. Il Pd si è subito dichiarato contrario allo stop. Ma in realtà fonti M5S hanno fatto sapere che la partita della fiducia è ancora condizionata all'accordo sulla prescrizione, con il Carroccio sempre fermamente contrario allo stop della decorrenza dei termini dopo la sentenza di primo grado.

Tanto che alla Camera - in commissione Affari costituzionali e giustizia - c'è stato uno slittamento dei lavori. Con tensione e urla tra Cinquestelle e Pd. E il voto resta congelato fino a domani alle 14.


Minniti: "Danno per il Paese"

Dall'opposizione arriva la critica dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, esponente del Partito Democratico. Che a Circo Massimo, la trasmissione di Radio Capital condotta da Massimo Giannini, dice: "Tutto quello che può avvenire perché questo decreto non diventi legge dello Stato lo considero importante: ma alla fine questa maggioranza litigiosa troverà un punto di equilibrio a danno del Paese".

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Che cosa prevede il decreto

Sul fronte immigrazione, il decreto prevede il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio: da 90 a 180 giorni; l'abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari sostituiti con permessi per meriti civili o per cure mediche o se il Paese di origine vive una calamità naturale.

ll dl Salvini prevede, inoltre, l'ampliamento dei reati che provocano la revoca del permesso di rifugiato (violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale); la revoca della protezione umanitaria ai cosiddetti 'profughi vacanzieri'; l'esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso è dichiarato improcedibile o inammissibile: le spese processuali non saranno più a carico dello Stato.

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Per quanto riguarda le 'disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa', il decreto prevede una stretta sul noleggio di furgoni che potrebbero essere utilizzati per attentati terroristici; l'estensione del daspo per i sospettati di avere a che fare con il terrorismo internazionale; mentre per gli stranieri considerati una minaccia per la sicurezza nazionale scatterà la revoca della cittadinanza.

Inoltre, il dl contempla il potenziamento degli organici dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie; la possibilità per il personale della polizia locale di accedere alla banca dati interforze delle forze di polizia; l'estensione del daspo urbano anche ad aree quali mercati e fiere. Si affronta anche il tema della sperimentazione di armi ad impulsi elettrici (taser) da parte di operatori della polizia municipale di Comuni con più di 100.000 abitanti.

L'inasprimento delle sanzioni nei confronti di coloro che promuovono o organizzano l'invasione di terreni o edifici e l'ampliamento della possibilità dell'utilizzo dello strumento investigativo delle intercettazioni telefoniche per coloro che commettono tale tipologia di reato.
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