Politica

Governo, nuovo fronte tra Lega e 5S. Salvini: "Conflitto d'interessi non è priorità". Ma Bonafede: "Si farà"

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede  (ansa)
Il pressing dei Cinquestelle sul tema coinvolge, oltre al ministro della Giustizia, anche il presidente della Camera Fico e il sottosegretario Buffagni. Per il Carroccio un motivo di imbarazzo nel rapporto con Silvio Berlusconi
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Grandi opere, manovra, prescrizione, legittima difesa, decreto sicurezza. L'elenco dei fronti di scontro tra Lega e 5Stelle si allunga oggi ufficialmente con il conflitto di interessi. Il pressing Cinquestelle - che inevitabilmente imbarazza il Carroccio per via del rapporto con Silvio Berlusconi - è partito ieri con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che durante il programma "In mezz'ora" ha detto: "Faremo una legge sul conflitto di interessi e riguarderà anche l'editoria". Oggi è tornato alla carica un altro esponente dei 5Stelle, il presidente della Camera Roberto Fico, che ha detto: "Negli ultimi trent'anni è mancata una cultura generale dell'indipendenza, lo abbiamo visto anche con il conflitto d'interessi. Questa diventa una priorità del Parlamento".

Un po' troppo per Matteo Salvini che sicuramente non ha bisogno di un'altra grana nel rapporto difficile con Forza Italia e il Cavaliere:  "Il conflitto di interessi non è una mia priorità", ha detto provando a stoppare il partner di governo. Ma evidentemente il Movimento ha puntato su questo nuovo cavallo di battaglia nella contesa sotterranea con la Lega.  "La legge sul conflitto di interessi non si può più rimandare!", ha detto Stefano Buffagni - sottosegretario agli Affari regionali del M5S e uomo vicinissimo a Di Maio - nel corso di una diretta Facebook.

E Bonafede torna alla carica su Twitter. La legge sul conflitto di interessi è nel contratto di governo, per noi è una battaglia fondamentale e si farà. Su questo c'è l'impegno del MoVimento da sempre. Ci occuperemo anche di conflitto di interessi in editoria per avere finalmente stampa libera e pluralismo in Italia".

I Cinquestelle hanno individuato proprio nel conflitto di interessi il nuovo fronte della loro offensiva contro i giornalisti: "Ritengo che la stampa deve essere libera, per questo è necessaria una legge che riguardi anche l'editoria: voglio - ha sottolineato il Guardasigilli - che i cittadini leggano giornali con le più differenti opinioni, ma la narrazione non deve essere condizionata da un conflitto di interesse a monte". In effetti nel contratto il tema c'è, sia pure trattato in modo non definitivo. "Per risolvere il conflitto d'interessi, che spesso pregiudica l'azione della politica, intendiamo innanzitutto cambiare l'ambito di applicazione della disciplina estendendo l'ipotesi di conflitto oltre il mero interesse economico", si legge. In un momento difficile - con molte promesse elettorali a rischio - è possibile che il Movimento scelga a questo punto di tornare ad agitare questa sua vecchia bandiera.
 
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