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Manovra, il governo sfida l'Ue: "Saldi e crescita invariati". Salvini: "Se a Bruxelles non va bene, avanti lo stesso"

Il vicepremier Matteo Salvini fa jogging prima del vertice vicino a Palazzo Chigi (lapresse)
Concluso il consiglio dei ministri che dovrà sancire la risposta del governo alla Commissione europea. Il leader della Lega: "Uniche modifiche per i danni del maltempo e non per le richieste di Bruxelles"
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Il governo non cambia la manovra. I saldi resteranno invariati. Ci sono solo alcune novità come le dismissioni e un rafforzamento delle clausole di salvaguardia sulla spesa. Ma di fatto il governo gialloverde decide di andare allo scontro con Bruxelles. Questo, in sintesi, il risultato del vertice a Palazzo Chigi sulla manovra tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - rientrato dalla conferenza sulla Libia di Palermo - i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Subito dopo si è svolto il consiglio dei ministri per redigere la lettera da mandare a Bruxelles. E il governo ha scelto la linea dura per rispondere alla Commissione.
I numeri non cambiano, sono solo previste clausole di salvaguardia per evitare che il deficit salga oltre il 2,4% qualora le previsioni di crescita del governo nella manovra non siano confermate e anche una nuova operazione di dismissione immobiliare da 18 miliardi.

"Nella lettera a Bruxelles abbiamo scritto che aumentiamo le dismissioni degli immobili, ci impegniamo a mantenere il 2,4 di deficit ma reddito e pensioni, quota 100, rimborsi a risparmiatori truffati non cambiano e vanno avanti", ha detto il ministro Luigi Di Maio uscendo da palazzo Chigi.

Matteo Salvini aveva scelto di lanciare la consueta dichiarazione di sfida all'Europa fin dall'arrivo al vertice. "Stiamo lavorando a una manovra che garantisce più posti di lavoro, più diritto alla pensione e meno tasse non per tutti ma per tanti italiani. Se all'Europa va bene siamo contenti, sennò tiriamo dritto", aveva detto.

Alla domanda se la manovra cambierà, il leader della Lega aveva risposto di no scuotendo la testa. "Sulla manovra c'è qualcosa da modificare ma non in base alle richieste di Bruxelles. Si cambia in base a quello che succede in Italia, ad esempio a causa del maltempo. Stiamo facendo la conta dei danni e rischiano di essere 5 miliardi di euro. Quindi è chiaro che dobbiamo mettere più soldi alla voce investimenti sul territorio. Perchè ce lo chiede la situazione".

E si era fatto precedere da un tweet disinvolto, in cui preannunciava la corsetta quotidiana prima del consiglio dei ministri.


In realtà non è solo la Commissione europea ad avanzare obiezioni nei confronti della manovra italiana. Le ultime critiche, in ordine cronologico, sono arrivate oggi dal Fondo monetario internazionale, che ha lanciato un monito al goerno su pensioni, Pil e debito. Critica preceduta da quelle di Istat, Corte dei conti, Ufficio parlamentare di bilancio, Confindustria. Dunque il governo si prepara a rischiare anche la procedura di infrazione. La scommessa è quella di un cambio della guardia alla guida dell'Ue. I gialloverdi continuano a contare su un nuovo corso della futura Commissione. Ammesso che eventuali vincitori sovranisti possano essere più benevoli nei confronti dei conti italiani.

 
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