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Il centenario di Montecitorio, Fratelli d'Italia lascia l'aula sotto gli occhi di Mattarella: "Fico troppo pacifista"

La Russa attacca anche gli storici presenti alla cerimonia. Il presidente della Camera: "Mai dare per scontata la democrazia"

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ROMA. Esattamente un secolo fa, il 20 novembre del 1918, si inaugurava la nuova aula della Camera, e la seduta di apertura coincise con la celebrazione della vittoria nella Prima guerra mondiale. Ma esattamente come allora anche oggi - celebrando a Montecitorio l'evento alla presenza del presidente Sergio Mattarella - ecco puntuali riesplodere le polemiche sull'interventismo e il "senso della patria". A scatenarle - mentre ancora echeggiava l'Inno di Mameli e sotto gli occhi di molti studenti arrivati ad assistere all'evento -  il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia, compresi i vicepresidenti di Camera e Senato Fabio Rampelli e Ignazio La Russa: platealmente hanno lasciato l'emiciclo per protestare contro l'intervento del presidente di Montecitorio, Roberto Fico. Accusato dai parlamentari della Meloni di aver usato parole "antipatriottiche e a senso unico",  colpevole in sostanza di non aver celebrato a sufficienza la guerra vinta dagli italiani nel 1918 e di aver usato toni troppo "pacifisti". E proteste dei parlamentari di Fdi anche contro le parole dei due storici, Alessandro Barbero e Simona Colarizi, intervenuti insieme allo scrittore Paolo Di Paolo. Barbero accusato da Rampelli di aver parlato nientemeno da "improbabile nostalgico dell'impero asburgico". Colarizi è invece finita nel mirino di La Russa "rea" di aver ricostruito le ultime vicende del nostro paese "in maniera falsa, tutta a favore della sinistra".

Per la verità, dal presidente della Camera è arrivato un appello a "non dare per scontata la democrazia", un invito "a non dimenticare, a non dare mai niente per acquisito".  Fico - che ha parlato davanti al premier Conte e ai suoi predecessori sul seggio più alto della Camera, dalla Boldrini a Fini, da Casini a Violante, fra i quali però si notava l'assenza di Fausto Bertinotti -  il fatto che noi viviamo in pace non è scontato, così come il nostro sistema di valori su cui poggia la nostra Repubblica. Non lo è il nostro tenere di vita".  Da qui l'appello di Fico, "tutti insieme, ogni giorno, da qualsiasi posizione ci troviamo, dobbiamo lottare per cercare di mantenere forte e salda la democrazia, che non è mai acquisita una volta per sempre nel nostro Paese e nel mondo". Parlamento sempre di più in futuro come "casa comune di tutti gli italiani". E la solenne celebrazione per il centenario di Montecitorio, raccontato anche da una mostra sull'architetto Basile che la costruì, nonostante le polemiche di Fratelli d'Italia ha avuto momenti intensi. Con grandi applausi, al ricordo del delitto Matteotti o dell'omicidio Moro.


Fuori dall'aula invece, un La Russa scatenato. In  particolare contro la professoressa Colarizi, "fa lezioni a noi ma dovrebbe andare a ripetizioni. Fuori luogo e disgustoso". Il motivo? "Ma come si fa a far coincidere il boom economico con il primo governo di centrosinistra? E come si fa a non dire che Moro morì per mano dei terroristi delle Brigate Rosse?".  O forse più semplicemente non ha gradito l'appello della professoressa ad un maggiore impegno dei cittadini e del Parlamento. E da Rampelli accuse anche al documentario di Raistoria proiettato in aula, "le pagine nere del comunismo rimosse, forse è stato affidato a qualche brigatista pentito".
 
 
 
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