Politica

Congresso Pd, Martina presenta la candidatura: "L'io ci ha fatto male, il noi è il futuro". Ipotesi ticket con Richetti

Il segretario uscente parla di un progetto di rilancio del partito e della sinistra partendo dalla partecipazione dal basso: "Dobbiamo fare un congresso oltre i capetti e i capibastone". E all'accusa di favorire Minniti, risponde: "No, rompo gli schemi"
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ROMA -  "Mi candido e ci candidiamo al plurale, con l’idea di portare al Pd una squadra di uomini e donne che hanno voglia di lavorare insieme e pensare al futuro dell'Italia, investendo sulla partecipazione.  La nostra sarà una candidatura di squadra perché non riesco a pensare a questa sfida al di fuori del noi. L'io ci ha fatto male, il noi è il futuro".  

Congresso Pd, Martina in campo: "Candidatura plurale, questo è il tempo del noi"

Maurizio Martina fa il primo passo della sua campagna congressuale in una sezione di San Lorenzo a Roma. Dove inizia facendo l'elogio della militanza. "Ci tenevo tantissimo a dare un segno di normalità e coerenza. Partire da un circolo del Pd significa, ricordare ringraziare l'impegno, la militanza, l’attenzione e la passione che i nostri militanti hanno sempre garantito al nostro partito".  
Ad ascoltarlo ci sono Graziano Delrio, Debora Serracchiani, Carla Cantone, Andrea De Maria.  "Dobbiamo inchinarci  - continua - a questa passione e all'impegno dei nostri militanti. Ho scoperto la bellezza della politica in una sezione e rivendico con orgoglio questa storia", spiega l'ex segretario dem.  Secondo Martina, "siamo nelle ore delicate di una procedura d'infrazione provocata dal governo. È un rischio per gli italiani. È per questi che dobbiamo fare un congresso per l'Italia, un congresso oltre i capi e capetti e capi bastone".
L'ex segretario cerca di uscire dal recinto del partito. Sono appena usciti sondaggi che lo vedono terzo, dietro Zingaretti e Minniti. E allora Martina dice: "Dobbiamo chiamare a raccolta le piazza che si sono mobilitate in queste settimane sapendo che lo spirito collaborazione con quelle istanze ci riguarda. "

"Credo a un congresso che eviti la trappola dei veti e dei contro veti, che si misuri nella battaglia delle idee - spiega - un congresso che liberi le energie, che deve chiamare al centro giovani e donne. Senza donne e giovani la sinistra non è cambiamento".
Parla del bisogno di "mettere in campo un riformismo radicale". E indica l'abrogazione della Bossi-Fini come la prima grande battaglia su cui impegnare il partito. Pena ad un partito di giovani e donne. Perchè la questione di genere - dice - ha un suo peso.

E a chi dentro il partito gli fa notare che la sua candidatura favorisce Marco Minniti, risponde: "Noi con orgoglio rompiamo gli schemi e diciamo che il confronto è libero. Nessuna regola può vincolare questo confronto, I  nostri militanti sapranno stupirci, il congresso sarà un pezzo di costruzione per definire una alternativa alla destra e al baratro verso cui ci stanno portando lega e 5 Stelle".

Però la politica è la politica. E oltre agli appelli si vince anche costruendo alleaze. E quindi Martina apre le porta ad intese con Matteo Richetti. "Voglio riconoscere in particolare l'esperienza che Matteo Richetti ha fatto con tanto ragazzi in questi mesi. - dice - Penso ci sia una terreno di condivisione con quella esperienza. Vedremo se nelle prossime settimane ci sarà l'occasione per costruire un percorso".




 
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