Politica

Pd, Martina: "Renzi? Né cesure né nostalgie". E sui 5Stelle: "Se cade il governo, nessun accordo con loro"

Maurizio Martina (lapresse)
Il segretario uscente parla dell'eredità renziana: "Un tesoro inestimabile l'esperienza del 2013-14 ma errori sul piano sociale". Attacca i 5Stelle: "Da loro provvedimenti indifendibili", con una deroga per Fico. E parla di una donna alla presidenza del partito
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Restano tre giorni prima della chiusura delle candidature per il Congresso Pd, il 12 dicembre. I renziani, orfani della figura di Minniti dopo il ritiro dell'ex ministro dell'Interno, sono in fibrillazione. E gli altri candidati in campo mettono a punto le loro strategie. Maurizio Martina, ex numero due di Renzi nella segreteria, ospite di Mezz'ora in più di Lucia Annunziata, deve rispondere soprattutto a domande sul suo predecessore. E sulla sua eredità. "Né nostalgia né cesura" nei confronti dell'esperienza Renzi, dice. "Nel passaggio 2013-2014 abbiamo aperto l'esperienza dei governi riformatori, che rimane un tesoro inestimabile. Ci sono scelte che rivendico, come il cambiamento necesario delle istituzioni e dello Stato". E allora, come spiega il crollo elettorale? "La questione che non abbiamo capito nel partito - aggiunge - è stato che mentre il Paese risaliva la china, le disuguaglianze aumentavano. Ci sono stati errori sulla questione sociale, sul lavoro, ma credo che avere costruito in quel momento una risposta che arginasse un'onda pericolosa in Italia sia stato importante".

Per il resto Martina prova a marcare le distanze dai Cinquestelle, dopo le polemiche di ieri quando il numero due di Zingaretti alla regione Lazio, Smeriglio, ha aperto a un disgelo con il Movimento ("solo fango contro di me", è stata la replica del governatore alle accuse di flirtare con i grillini arrivate da più parti). Dice Martina: "Se cascasse questo governo e io fossi il segretario del Pd accordi con M5S non ne farei. E comunque farei solo il segretario, non il candidato premier. Oggi immaginare un confronto con i vertici del Movimento 5 Stelle è impossibile per noi perché quel movimento ha sostenuto provvedimenti indifendibili. Colgo la particolarità di alcune posizioni del presidente Fico, ma non ne colgo le conseguenze".


E Gentiloni, l'ex premier che nella battaglia per il Congresso sostiene proprio Zingaretti? "Una personalità di primissimo piano, può ancora dare un grande contribuito". Poi lancia un appello all'unità, in un Pd scosso dalle voci di un partito personale di Renzi: "Il Pd rischia, siamo a un passaggio delicato di cui sono consapevole. Abbiamo bisogno di unità.
Bisogna ricostruire le ragioni del partito". E l'ex premier potrebbe decidere di candidarsi in extremis? "Renzi ha negato una uscita e mi pare che stia negando la possibilità di una ricandidatura. Io sto alle parole di Renzi. Considererei un errore qualsiasi divisione del nostro campo di fronte a questa destra", risponde Martina.

E il caso delle donne, che denunciano un'emarginazione all'interno del partito? "Il tema di come interpretare una nuova politica di genere è una delle grandi questioni del congresso Pd. Per il mio Pd per esempio penso a una donna alla presidenza".

 
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