Politica

Boccia, l'economista Pd che non rifiuta il dialogo con i Cinquestelle

Francesco Boccia 
Presidente della commissione bilancio nella scorsa legislatura (ancora oggi ne fa parte), è stato ideatore della web tax archiviata da Renzi. Sostenitore di Emiliano alle ultime primarie, oggi corre in prima persona: "Di fronte alle macerie del partito, non volevo avere rimorsi". Nella sua vita privata due grandi amori, tre figli e la passione per la Juve
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Si racconta che sin da piccolo Francesco Boccia manifestasse uno spiccato talento per la matematica. Alla scuola elementare San Vincenzo di Bisceglie, suo paese natio nella provincia di Barletta-Andria-Trani, Suor Luisa, la sua maestra peraltro scomparsa da poco, gli metteva sempre dieci. La sua abilità nel far di conto avrebbe segnato il resto della sua carriera, sia accademica che politica. Perché uno dei candidati alla segreteria Pd è anche l'esperto in materia economico-finanziaria del partito. Tant'è che da quando ha messo piede a Montecitorio, per la prima volta nel 2008, si è sempre distinto nelle commissioni economiche.
 
Figlio di commercianti di prodotti tessili oggi in pensione, cinquant'anni compiuti a marzo scorso, il suo curriculum studiorum è presto detto: laureato in Scienze Politiche con indirizzo economico internazionale, Master of Business Administration alla Bocconi. Una brillante carriera accademica: ricercatore prima alla London School of Economics, poi visiting professor alla University of Illinois di Chicago. Infine professore associato di discipline economiche all'università Cattaneo di Castellanza.
 
In politica esordisce con la Margherita nel 2004, da assessore all'economia a Bari quando l'attuale governatore Michele Emiliano era sindaco. Poi diventa capo del dipartimento economico a Palazzo Chigi con Romano Prodi presidente del Consiglio nel 2006 e viene nominato presidente dell'organo straordinario di liquidazione del dissesto finanziario del Comune di Taranto.
 
Nel 2007 il naturale approdo nel Pd, in cui sostiene Enrico Letta e in cui si ritaglia il ruolo di esperto di questioni finanziarie ed economiche. Eletto per la prima volta con i dem nel 2008 è tuttora deputato e membro dell'attuale commissione Bilancio.
 
Nel 2013 propone la web tax, approvata durante il governo Letta, poi cancellata da Matteo Renzi nel febbraio 2014 con il tweet: "Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto". Alle ultime primarie, nel 2017, ha sostenuto il governatore della Puglia, Michele Emiliano.
 
A ottobre 2018 Boccia annuncia la candidatura alla segreteria Pd. Il suo slogan è Pd #aporteaperte. Perché si è candidato? "Di fronte alle macerie in cui è stato ridotto il Pd in questi anni - spiega - non volevo avere il rimorso di non aver fatto il mio dovere per ricostruire un partito che deve tornare ad ascoltare e ad ascoltarsi, che sta sempre dalla parte di chi ha bisogno. E che incarna l'idea di un moderno Stato sociale".
 
Insomma Boccia, che non disdegna a priori il dialogo con il M5s "su alcune misure",  vorrebbe che, dopo il 3 marzo, il Pd diventasse finalmente un partito di massa, il riferimento di tutte le periferie della società. Basato su tre pilastri: lavoro, scuola e ambiente.
 
Due grandi amori e tre figli sono il succo della sua vita privata. Prima convive tra il 2000 e il 2006 con Benedetta Rizzo (della segreteria Pd), da cui nascono Edoardo e Ludovica. Poi nel 2011 si sposa con l'avversaria politica Nunzia De Girolamo, deputata di Forza Italia, da cui nasce Gea (matrimonio felice di grande interesse per le cronache rosa). Attaccante della Nazionale di calcio Parlamentari, tifoso sfegatato della Juventus (è presidente del Club Giovanni Agnelli di Camera e Senato), nel 2015 fonda l'associazione apartitica DigithON, rappresentata da "giovani inventori, sviluppatori straordinari che ci invidia la Silicon Valley" e che promuove un appuntamento annuale internazionale sul mondo digitale. 
 
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