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Antifascismo, l'Anpi lancia il fronte europeo: "Bisogna reagire alla paura alimentata dalle destre"

In un convegno organizzato a Roma dall'Associazione dei partigiani italiani, diagnosi e cure per evitare le derive neofascite e xenofobe che minacciano l'Europa

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Una lenta ma costante infiltrazione di neofascismo, razzismo, antisemitismo, xenofobia. Un'ombra nera che si addensa sulle democrazie europee e non solo. Dai proclami della destra estrema che corrono sui social network agli atti semplicemente vergognosi cui assistiamo giorno dopo giorno: le pietre d'inciampo a ricordo dei cittadini ebre romani divelte a Roma sono solo l'ultimo esempio. Come fronteggiare l'orda nera? Cosa significa, nel 2018, essere antifascisti? Parte da questa analisi e da questa domanda la due giorni organizzata a Roma dall'Anpi, l'associazione dei partigiani italiani presieduta da Carla Nespolo. Analisi e diagnosi, ma anche la proposta di costruire un fronte comune europeo e una richiesta alla politica: "Impegno senza sconti per evitare comportmaenti e stili di vita che possono alimentare questo clima deteriore che va montando".

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Numerosi gli interventi, firmati dai protagonisti dell'antifascismo provenienti da ogni parte del mondo. Come quello della senatrice a vita Liliana Segre. Prima il richiamo alle norme: "Le leggi che vietano ogni forma di attività e propaganda fascista e che dispongono la chiusura di sedi che sono autentiche scuole di violenza esistono e vanno applicate". Poi l'appello alla politica: "Sono certa che verrà forte e chiaro l'appello alle classi dirigenti di tutta Europa perché insieme si contribuisca al rilancio di uno spirito pubblico informato ai valori dell'antifascismo, della democrazia, della solidarietà e dell'accoglienza".  

Tra gli altri, l'intervento di Aldo Tortorella. Che evidenzia il nesso tra politica della paura e crescita delle spinte neofasciste. "Si lavora da molte parti per diffondere la paura. Gli immigrati vengono chiamati invasori e potenziali terroristi. Ma la lotta al terrorismo si fa certo con servizi di sicurezza efficienti non infiltrati, ma soprattutto con la capacità di chiudere le guerre neocoloniali, di promuovere la pace tra le nazioni e l'amicizia tra le diverse culture". Non manca un richiamo al caso di Mimmo Lucano: "Al contrario in Italia si perseguita Riace il comune meridionale spopolato che aveva integrato gli immigrati facendone una risorsa e il governo produce un cosiddetto decreto sicurezza che cancella la "protezione umanitaria", chiude di fatto il sistema della Protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati (SPAR) gettando migliaia di profughi in strada aumentando il problema dell'illegalità con la creazione di nuova paura". 

E non mancano le parole di Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Partito democratico. Il governatore del Lazio lega declina la lotta alle destre estreme con la necessità di ritrovare il senso della Comunità Europea. "L'antifascismo è parte integrante dei valori che si trovano alla base delle fondamenta europee. L'Europa è nata come risposta alle persecuzioni nazifasciste". Un senso da ritrovare soprattutto oggi, con il Vecchio Continente pervaso da pulsioni sovraniste e nazionaliste: "La base da cui far ripartire  il processo di integrazione europea non può che essere l'antifascismo".




 
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