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Manovra, Di Maio assicura: "Non ci sarà l'aumento dell'Iva. Risalirei sul balcone"

Il vicepremier M5s a Circo Massimo su Radio Capital: "Come abbiamo dimezzato quest'anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni". Salvini: "Vorrei sempre perdere così. Io e Luigi come Bud Spencer e Terence Hill. Non sono andato al Senato per sentire Conte perché avevo la recita di mia figlia"

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"Non c'è un aumento dell'Iva quest'anno e non ci sarà nei prossimi anni. Come abbiamo dimezzato quest'anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio a Circo Massimo su Radio Capital in merito alla revisione delle clausole di salvaguardia, che prevede aumenti Iva per 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 (28,75) nel 2021 e nel 2022, come emerge dall'emendamento del governo che recepisce l'accordo con la Ue sulla manovra.

 "Risalirei sul balcone anche domani. Non c'è stata la procedura d'infrazione e porto tutte le misure a casa, sono ancora più contento di mantenere le promesse senza nessuna spada di Damocle", ha quindi assicurato il vicepremier.

Oggi la manovra approda al Senato, dove entro le 13 dovranno essere presentati i subemendamenti alla manovra dopo l'accordo raggiunto con Bruxelles. Si va verso il voto di fiducia.  "Una procedura di infrazione andava evitata, avrebbe avuto un costo politico molto elevato", ha spiegato il premier Conte in un'intervista al Corriere della Sera.

Reddito di cittadinanza. "La questione del conto in banca no, perché è complicato fare un monitoraggio del genere. Noi usiamo l'Isee", ha detto Luigi Di Maio a proposito del sostegno ai cittadini in difficoltà.  "Si parte a fine marzo, come ho sempre detto: il primo aprile no, mi rifiuterò categoricamente, le ironie si sprecherebbero. A fine febbraio-inizio marzo iniziano poi quota 100 e le pensioni minime".

Cambiare la Ue. "Questo modo di fare contabilità pubblica deve cambiare. Il fatto di aver evitato la procedura di infrazione mi rende molto contento, ma questa Europa deve cambiare e il 2019 con le elezioni europee deve essere l'occasione per eliminare una serie di convenzioni legate alla austerity che richiederanno nei prossimi anni un cambiamento epocale", ha spiegato il leader politico M5s.

Legge Fornero. "Ho perso? Allora spero di perdere così tutte le volte". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha difeso la manovra economica a Radio Anch'iò. "Ci sono più di 20 miliardi nel triennio per smontare la legge Fornero. Da zero a venti miliardi - ha aggiunto - E grazie a questa manovra 500mila italiani potranno scegliere di andare in pensione prima. Se i tecnici dicono che i soldi per l'anno prossimo sono sufficienti io di loro mi fido. Sono estremamente felice di questo primo passo".

Assenza al Senato e al Colle. Ha aggiunto Salvini, a proposito della sua defezione al Senato ieri durante l'intervento di Conte sulla manovra:  "Leggere i giornali è incredibile: Salvini non era da conte, Salvini non era da Mattarella, un segnale politico... Sa qual è la verità? C'era la recita di Natale di mia figlia, in prima elementare".


Il governo non cade. "Io e Di Maio come Bud Spencer e Terence HIll? Sono stati due grandi, io sarei Bud Spencer, visto che rispetto a Di Maio ho qualche chilo in più. Sono stai due grandi come Tognazzi, Villaggio e altri", ha detto ai Lunatici, su Rai Radio 2. "Andremo avanti ancora a lungo, più ci augurano la caduta, più ci allungano la vita".

Tagli all'agricoltura. Salvini ha poi ribadito che l'Italia "non voterà" il prossimo bilancio europeo se non salteranno i tagli all'agricoltura e alla pesca. "Se spendono 15 miliardi per gli stipendi per i burocrati, 7 miliardi per la Turchia e tagliano i soldi agli agricoltori italiani noi non voteremo mai quel bilancio".

(fotogramma)

Soldi all'editoria. "Che Avvenire, il giornale della conferenza episcopale italiana, prenda sei milioni di euro di contributi pubblici dai cittadini italiani" non va bene. "Penso che parte di questi soldi possano essere spesi per chi è davvero in difficoltà". Per il ministro dell'Interno "in un momento in cui si chiedono sacrifici a tutti, penso che siano troppi 130 milioni di euro che i cittadini italiani, quando faticano a tirare a fine mese, danno ogni anno a giornali".

Compravendita. Di Maio a proposito del passaggio di parlamentari dal M5s a Forza Italia ha detto: "Non è un paese normalissimo quello in cui il capo di un partito, come Berlusconi, dice che comincia a comprare parlamentari. Ho detto ai miei di fingersi interessati alle offerte e di registrare, avrete qualche scoop".
 
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