Politica

Referendum propositivo, Salvini contro i 5Stelle: "Il quorum è necessario". Fraccaro: "Il contratto prevede che sia cancellato"

Matteo Salvini (lapresse)
Botta e risposta sulla riforma costituzionale tra il vicepremier leghista e il ministro per i rapporti con il Parlamento che dice: "A decidere sono le Camere". Il leader del Carroccio parla anche di legittima difesa: "No a scherzi in Parlamento"
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Sarà uno dei temi di battaglia tra 5Stelle e Lega, nelle prossime ore, alla riapertura delle Camere. Il referendum propositivo approderà in aula a Montecitorio il 16 gennaio, come primo tassello della riforma costituzionale voluta dai 5Stelle. Entro domani - lunedì 7 - protranno essere presentati gli emendamenti. Ma già dalla Lega sono arrivati diversi segnali di preoccupazione. E oggi vanno in scena le prime scintille con un botta e risposta tra il vicepremier leghista Salvini e il ministro per i rapporti con il parlamento e la democrazia diretta, il 5Stelle Fraccaro.


L'ALLARME DEL PD SULLA RIFORMA

Salvini: "Il quorum serve"

Matteo Salvini chiarisce la posizione della Lega sul quorum in un'intervista al Tg3: "È necessario. Coinvolgere i cittadini è fondamentale, la Svizzera è un modello, però un minimo di quorum bisogna metterlo altrimenti qui si alzano in dieci la mattina e decidono cosa fare". Una preoccupazione ampiamente condivisa, con il Pd che è pronto a presentare 67 emendamenti e la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, che in un'intervista al Corriere dice: "Gli strumenti di democrazia diretta ci sono già nel nostro ordinamento e hanno rappresentato un arricchimento straordinario per le nostre istituzioni. Ma un referendum senza quorum, con la concorrenza tra proposte delle camere e proposte d'iniziativa popolare, mi sembra possa mettere in discussione il futuro della stessa democrazia rappresentativa".

Fraccaro: "Su quorum decide il Parlamento"

Per i 5Stelle risponde il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro: "Condivido con Salvini l'idea che la Svizzera sia un modello e che i cittadini vadano coinvolti sempre di più nei processi decisionali. A tal propositivo va ricordato che in Svizzera c'è il quorum zero e che anche il contratto di Governo prevede espressamente di cancellare il quorum, proprio per incentivare la partecipazione attiva. Detto questo, sulle riforme costituzionali la centralità spetta al Parlamento e non al Governo". I 5Stelle il quorum non lo vogliono - con l'obiettivo per valorizzare la democrazia diretta - ma già nei giorni scorsi il leghista Igor Iezzi aveva presentato un emendamento che fissa una soglia al 33 per cento per la validità del referendum. Una posizione confermata oggi direttamente dal vicepremier leghista.
 

L'altolà sulla legittima difesa

Ma c'è un altro tema che potrebbe presto dividere i due alleati della maggioranza gialloverde: la legittima difesa, con la fronda M5S che monta. Non a caso Salvini lancia un messaggio: "Sono sicuro che l'impegno verrà mantenuto sulla legittima difesa, sicuro che non ci saranno scherzi in Parlamento". Sul provvedimento bandiera dei leghisti, insomma, non saranno tollerati dietrofront. 
 

Il nodo dello stipendio dei parlamentari

Salvini invece apre a un'altra riforma considerata dai 5Stelle un cavallo di battaglia: "Il taglio agli stipendi dei parlamentari è sacrosanto", ha detto. Su questo invece erano arrivate diverse critiche da esponenti della Lega. "Io c'ero quando si scriveva il contratto di governo. E in quel contratto tra Lega e M5S, il taglio degli stipendi dei parlamentari semplicemente non c'è", ha detto nei giorni scorsi a Repubblica il presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, Borghi.


 
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