È la settimana del ritorno al lavoro per i parlamentari. Le assemblee di Montecitorio e Palazzo Madama in realtà riapriranno i battenti mercoledì 9, ma già oggi in mattinata scadono i termini per la presentazione degli emendamenti sul referendum propositivo, cioè la prima proposta di legge di riforma costituzionale - targata M5S - del governo gialloverde. I rapporti tra i due leader della maggioranza sono in una fase di gelo, tanto che per ora non c'è stato alcun faccia a faccia, nonostante l'imminente ritorno al lavoro delle Camere. E la settimana potrebbe riservare scintille tra i protagonisti della maggioranza, già alle prese con il braccio di ferro sul destino della Sea Watch.
Ieri Matteo Salvini è stato chiaro: "Il quorum serve". Il capogruppo leghista in commissione Affari costituzionali Igor Iezzi aveva presentato un emendamento che prevede una soglia del 33 per cento perché sia valido. Ma l'emendamento alla fine è stato ritirato. Ciò non significa però, ha chiarito lo stesso Iezzi, che la Lega rinuncerà alla battaglia. Il Carroccio ritiene infatti indispensabile l'introduzione di un quorum. Molti - sia nell'opposizione che tra i costituzionalisti - temono che l'assenza di un quorum possa essere boomerang, rischiando di esautorare il Parlamento con poche migliaia di votanti. Ma la proposta dei 5 Stelle non lo prevede. Il ministro M5S Fraccaro ha ricordato che la cancellazione del quorum è scritta nel contratto di governo firmato da entrambi, puntando così a valorizzare la democrazia diretta. Insomma, nonostante le obiezioni leghiste, per ora i pentastellati non sembrano intenzionati a indietreggiare.
In settimana potrebbe esserci l'incontro offerto dal premier Giuseppe Conte ai sindaci sul decreto sicurezza. Senza Matteo Salvini. Su questo tema il presidente del Consiglio ha provato a ritagliarsi uno spazio autonomo, ma i margini sono stretti. E il clima è caldo. Le regioni preparano i loro ricorsi alla Consulta mentre tra sindaci e parlamentari 5Stelle sono molti i malumori. Basti pensare che la senatrice M5S Fattori ieri ha definito "pirla" il leader della Lega, che se la prende con "con 49 disgraziati" della Sea Watch. Sempre in settimana, poi - il 10 gennaio - il presidente del Consiglio dovrebbe incontrare i rappresentati del Terzo Settore per provare a correggere l'aumento dell'Ires previsto dalla manovra per il non profit.
Il premier Conte si è impegnato ad avviare il negoziato con le Regioni in pole per l'autonomia entro il 15 febbraio, dopo un'ulteriore riflessione nella maggioranza. "Stiamo lavorando al massimo della forza per ottenere il risultato il prima possibile", ha detto Di Maio pochi giorni fa durante una visita in Veneto. "Quando parla Di Maio è come se avesse parlato tutto il Movimento", si è affrettato a dire il governatore del Zaia. Ma le resistenze nei 5Stelle su questo sono tante. Soprattutto tra gli eletti al sud. E il percorso, per le regioni in attesa dei superpoteri, potrebbe essere accidentato.
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