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Decreto sicurezza, Conte vede l'Anci. Salvini: "Non cambia di una virgola". Tutte le divisioni in una settimana da resa dei conti

Domani due incontri delicati per il premier Conte: con i sindaci e con il commissario agli Affari interni Avramopoulos sui migranti. Giovedì il consiglio dei ministri per il via libera alle due misure bandiera per Lega e 5Stelle. Mentre il ministro dell'Interno avverte: "Se c'è disaccordo la via sovrana è il popolo"
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Sarà una settimana caldissima per il governo. Con incontri delicati, per il premier, già domani. E i provvedimenti bandiera di Lega e Cinquestelle che dovrebbero avere il varo definitivo. Anche se restano molti i nodi irrisolti. Tanto che Salvini, parlando alla scuola politica della Lega, avverte: "Con i 5 Stelle stiamo governando insieme. Se su qualche punto non si trova l'accordo la via del popolo è la via sovrana, la scelta la faranno gli italiani". E ha aggiunto che in Italia "servono più energia e trasporti".
 

I sindaci e il decreto sicurezza

Sul decreto sicurezza, nei giorni scorsi, il premier Conte si è smarcato dal vicepremier Salvini. Aprendo a un incontro con i sindaci per un chiarimento. Domani l'appuntamento con l'Anci è previsto alle 12.30 a Palazzo Chigi. Il ministro dell'Interno ha ripetuto oggi che il decreto non cambierà: "Io ascolto tutti ma quel decreto non cambia di una virgola". Il presidente del Consiglio però tenterà una mediazione. L'Anci arriva al tavolo con alcune richieste precise: la possibilità di mantenere l'accesso allo Sprar delle persone vulnerabili; l'applicazione di modalità uniformi per la presa in carico da parte delle Asl dei richiedenti asilo; il diritto a conoscere le persone presenti nei centri di accoglienza, con numero di componenti, sesso e età.
 

La redistribuzione dei migranti

Il premier, Giuseppe Conte, è intervenuto in prima persona anche sulla partita dei migranti rimasti per 19 giorni in mare sulla Sea Watch e la Sea eye. Scatenando più di una frizione con il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Domani, alle 9, Conte avrà un incontro importante con il commissario europeo per gli Affari interni e le migrazioni, Dimitris Avramopoulos (anche Salvini avrà un faccia a faccia con lui). Sul tavolo, la questione del ricollocamento dei 200 migranti che devono essere ancora accolti da altri paesi europei. Si tratta degli oltre 400 migranti fatti sbarcare nel luglio dello scorso anno e di cui 270 dovevano essere ricollocati tra Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Irlanda e Malta. Finora, però, solo Parigi ha mantenuto completamente l'impegno. Anche Malta, però, lamenta l'inadempienza italiana rispetto ai migranti della nave Lifeline. "L'Italia si era impegnata ad accogliere 50 miganti ma non l'ha fatto", ha detto nei giorni scorsi il premier Muscat.
 


I nodi del reddito di cittadinanza e di quota cento

Giovedì - ha annunciato ieri Di Maio - arriveranno in consiglio dei ministri reddito di cittadinanza e quota cento. Il via libera al decreto era previsto già la scorsa settimana ma c'è stato un rinvio motivato ufficialmente dagli approfondimenti in corso da parte della Ragioneria dello Stato. Restano due i problemi fondamentali: la questione degli assegni di invalidità, che non saranno aumentati rispetto agli attuali 280 euro (fatto che ha scatentato le proteste della Lega); e le coperture per evitare che gli statali debbano attendere 7 anni per avere la liquidazione

Pensioni dei sindacalisti

Di Maio ha annunciato che, nel decreto che istituisce reddito di cittadinanza e quota cento, ci sarà anche un taglio alle pensioni dei sindacalisti: l'idea è di ricalcolare gli assegni alti con il metodo contributivo. Una misura che Cgil, Cisl e Uil vivono come un attacco alla libertà sindacale protetta dall'articolo 39 della Costituzione. Anche su questo, comunque, ci sarebbero perplessità della Lega. 

Sullo sfondo restano le divisioni sulla Tav, con l'attesa per la pubblicazione dei risultati della commissione costi-benefici. E poi le tensioni sulle nomine dei nuovi presidenti di Inps e Inail.
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