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Cesare Battisti, il figlio di Bolsonaro a Salvini: "Regalo in arrivo". Il leghista: "In galera a vita". Mattarella: "Presto in Italia"

Cesare Battisti dopo la cattura (dall'account twitter della Polizia di Stato) 
Il premier Conte: "Finalmente giustizia". Il ministro Bonafede: "Ora pagherà". Gentiloni e Renzi: "Bellissima notizia". Il ministro dell'Interno: "La pacchia è finita". E attacca: "Spero non ci sia qualche cantante, politico, intellettuale dalla sua parte". Zingaretti: "Non usi due pesi e due misure". Alberto Torregiani, figlio di una vittima: "Ferita chiusa quando sarà in carcere"
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Per un giorno le reazioni del mondo politico in Italia sono compatte. Sia pure con toni e parole diverse, tutte le forze presenti in Parlamento esprimono soddisfazione per la cattura di Cesare Battisti. È piena notte in Italia quando arriva la notizia che è stato trovato in Bolivia l'ex terrorista dei Pac condannato all'ergastolo ma latitante in Brasile da anni. La sua consegna all'Italia è stata decisa dal governo di Brasilia con una svolta seguita all'elezioni di Jair Bolsonaro alla presidenza.

E uno dei primi commenti politici alla vicenda arriva dal figlio di Bolsonaro, Eduardo, che si rivolge direttamente a Matteo Salvini, in italiano: "Il regalo sta arrivando". Con il vicepremier leghista che poco dopo risponde: "È finita la pacchia".

Salvini: "Finita la pacchia". Conte: "Fatta giustizia"

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commenta la cattura di Battisti con una nota dicendo: "Bene l'arresto, ora venga prontamente consegnato alla giustizia italiana, affinché sconti la pena per i gravi crimini di cui si è macchiato in Italia e che lo stesso avvenga per tutti i latitanti fuggiti all'estero".

La prima reazione del governo italiano è affidata al ministro della giustizia Alfonso Bonafede: "Ora sarà consegnato all'Italia e pagherà. Il mio pensiero va ai familiari delle sue vittime. A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta!. La tensione delle ultime ore e il dovuto riserbo - aggiunge - possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso 25 anni". Poi precisa: "Battisti probabilmente andrà nel carcere di Rebibbia".

Anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dice: "Finalmente giustizia per le famiglie. Ad attenderlo qui da noi ci saranno le nostre carceri affinchè possa espiare le condanne all'ergastolo che i tribunali italiani gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato, non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo".

Arresto Battisti, Salvini: ''Ringrazio Bolsonaro, assassino comunista deve marcire in galera''


E Salvini è intervenuto molte volte - attraverso social e tv - sulla cattura: "Battisti è un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia, ma di finire i suoi giorni in galera. Grazie di cuore al presidente Jair Bolsonaro e al nuovo governo brasiliano per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l'Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo", twitta. E aggiunge: "Il mio primo pensiero va oggi ai famigliari delle vittime di questo assassino, che per troppo tempo si è goduto una vita che ha vigliaccamente tolto ad altri, coccolato dalle sinistre di mezzo mondo. È finita la pacchia". Ma il leader della Lega non rinuncia alla polemica, neppure in questo caso: "Spero che non ci sia qualche cantante, qualche politico o intellettuale che sia dalla sua parte", dice. E, nell'intervento alla scuola politica della Lega, insiste: "Prego che sia in Italia già domani. Non deve uscire vivo dalla galera perché quando toglieva la vita agli innocenti non si è posto il problema".  La Lega intanto annuncia una mozione alla Camera per sollecitare con determinazione l'estradizione degli oltre 50 terroristi condannati in via definitiva e latitanti in Francia Nicaragua, Argentina, Cuba, Algeria, Libia e Angola.

L'altro vicepremier, Luigi Di Maio, ringrazia "Alfonso Bonafede per il lavoro svolto, come le forze dell'ordine italiane e straniere". "Finalmente giustizia", twitta l'ex premier Paolo Gentiloni
Parla di "bellissima notizia per tutti gli italiani" anche un altro ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi.


Chiede che non ci sia alcuno sconto di pena il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani. "Adesso giustizia per le vittime", twitta Andrea Orlando, ex Guardasigilli. E Laura Boldrini, di Leu: "È un'ottima notizia, per le famiglie delle vittime e per la giustizia italiana. Grazie alle forze dell'ordine italiane che hanno contribuito alla sua cattura". Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e candidato alla segreteria dem, dice: "Finalmente è stato arrestato. Era un criminale arrogante". Ma a Salvini risponde: "Gli chiedo di avere lo stesso atteggiamento di giustizia sempre, anche per i giornalisti attaccati, come quelli dell'Espresso".

Intanto, sulla possibilità che Battisti sconti l'ergastolo, l'ex direttore degli Affari di giustizia del ministero, Raffaele Piccirillo, avverte: "In Brasile non c'è l'ergastolo, è vietato dalla Costituzione: per questo l'Italia nel 2017 si è impegnata per garantire che non sarà applicato a Battisti".



I familiari delle vittime

L'estradizione di Battisti stavolta sembra inevitabile e ne sono convinti anche i parenti delle vittime. "Impossibile che non venga estradato in Italia" dice Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi Torregiani per il cui omicidio Battisti è stato condannato in via definitiva. "Tecnicamente è un fuggiasco, non coperto da nessuno status particolare. È un latitante - ha aggiunto - e non ha più benefici. Quindi credo che nell'arco di 48 ore, una settimana al massimo sarà in carcere in Italia. Non penso i brasiliani abbiano tanta voglia di tenerselo". Poi Torregiani va a incontrare Salvini alla scuola politica della Lega: "La ferita non è ancora chiusa, sarà chiusa quando sarà determinata la carcerazione". Però, aggiunge, "penso che mio padre, Sabatini e Campagna, dopo 40 anni, possano finalmente riposare in pace".

"Chiederemo appuntamento con il governo e vedremo come si vuol muovere", dice Maurizio Campagna, fratello di Andrea, agente della Digos ucciso dai Pac a Milano nel 1979. "Bisogna vedere quali passaggi bisogna compiere. In ogni caso sono fiducioso perché dal 2004 a oggi ogni governo si è mosso con determinazione per chiedere l'estradizione - aggiunge Campagna - d'altronde, potrebbe far ben sperare il fatto che all'arresto abbia partecipato la polizia boliviana". Però ha un timore sull'estradizione: "Se è andato in Bolivia, qualche motivo Battisti ce l'ha", dice a Radio Capital.

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"Di perdono non se ne parla, è una parola che deve imparare Cesare Battisti", dice Adriano Sabbadin, figlio di Lino ucciso da Cesare Battisti a Santa Maria di Sala (Venezia) il 16 febbraio del 1979  perché ritenuto colpevole, da un commando dei Proletari Armati per il comunismo, di essersi difeso nel corso di una rapina.  "È un momento di soddisfazione dopo 40 anni di attesa - aggiunge - speriamo che sia la volta buona e che Battisti finalmente sconti la pena che merita".

"Attendiamo che sia in Italia e facciamogli scontare fino all'ultimo giorno in galera". Così Lorenzo Conti, figlio dell'ex sindaco di Firenze Lando, assassinato da un commando delle Brigate Rosse il 10 febbraio 1986, commenta a caldo all'Adnkronos. "Comunque attendiamo - aggiunge prudente Conti - ancora non tiro un sospiro di sollievo".



 
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