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Elezioni in Sardegna, urne chiuse. Affluenza in crescita rispetto al 2014

 Operazioni di voto in un seggio sardo 
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ROMA – Quasi un milione e mezzo di sardi, 1.470.463 elettori, è andato alle urne per scegliere il presidente della Regione e i sessanta consiglieri del Consiglio regionale. L'affluenza è stata in aumento rispetto a 5 anni fa. L'affluenza alla chiusura dei seggi alle 22 è stata infatti del  53,77%, 1,4% in più rispetto alle elezioni del 2014. Su 1.470.401 aventi diritto si sono recati alle urne 790.709 elettori, ossia il 53,77%. Hanno votato 396.459 elettori maschi e 394.250 elettrici femmine. I dati ufficiali sono stati pubblicati sul sito istituzionale della Regione Sardegna.

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La circoscrizione di Cagliari ha fatto registrate la maggiore affluenza col 55,47%. Seguono quelle di Sassari (54,65%), Ogliastra (54,26%), Nuoro (53,17%), Olbia-Tempio (52,71%), Carbonia-Iglesias (51,32%), Oristano (51,26%), Medio Campidano (50,85%).

Alle 12.00 aveva votato il 16,77%, due punti in più rispetto al 14,5% che si era registrato alla stessa ora nelle ultime elezioni regionali del 2014. L'incremento è stato confermato dalla rilevazione delle 19: ha votato il 43,78% degli aventi diritto contro il 41,02% di cinque anni fa, + 2,76%. Alla fine, nel 2014, votò il 52,28% degli elettori.

Per la prima volta i sardi si sono confrontati con la doppia preferenza di genere e potranno indicare nella scheda due nomi di candidati, un uomo e una donna della stessa lista. È previsto anche il voto disgiunto: si può votare per una lista e allo stesso tempo scegliere un candidato presidente di un altro schieramento. Vincerà il candidato che prenderà più voti, mentre chi arriverà secondo entrerà di diritto all’Assemblea regionale.

Si sono contesi realmente la vittoria il candidato dwcentrodestra unito Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d’Azione, attualmente senatore leghista, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, sostenuto da tutto il centrosinistra isolano e Francesco Desogus, indicato dal Movimento Cinque Stelle.

In corsa anche Vindice Lecis, giornalista, outsider dell'ultimo minuto, candidato con Sinistra Sarda-Rifondazione-Comunisti Italiani, Paolo Maninchedda, candidato dal Partito dei Sardi, Andrea Murgia, espressione della lista Autodeterminazione e Mauro Pili, ex governatore di Forza Italia che corre con Sardi Liberi.

I candidati al Consiglio regionale sono 1400. La campagna elettorale alla fine è stata dominata dalla protesta dei pastori e ha visto accorrere nell’isola molti leader nazionali. In particolare, quelli del centrodestra, Berlusconi, Meloni e Salvini, che hanno tenuto anche una conferenza stampa a Cagliari. Il ministro dell’Interno ha investito molto tempo sulle elezioni sarde e ha battuto in lungo e largo l’isola. Mentre la presenza dei grillini è stata più contenuta. Assenze che sono state interpretate come segnale di un nuovo cattivo risultato per il M5S. I candidati hanno parlato molti di temi legati allo sviluppo economico dell'isola, all'energia e all'annosa questione delle continhità territoriale nei trasporti.
 
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