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Tav, il vertice dura 5 ore: nessuna decisione sui bandi, solo un confronto con la Francia sui fondi

Pronta lettera della Ue a Roma: a rischio 800 milioni. Salvini: "Costa più non farla". L'alternativa del sindaco di Venaus: "Tunnel da 15 chilometri al Frejus". Chiamparino: "Carnevalata". Airola (senatore 5S): "L'irruenza salviniana sul tema potrebbe segnare la caduta di questo governo"
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E' durato cinque ore e si è concluso poco prima delle 2 di notte il vertice sulla Tav a Palazzo Chigi. Secondo le prime indiscrezioni, nessuna decisione sarebbe stata presa sui bandi di gara in quanto sarebbero ancora in corso valutazioni giuridiche. Il governo per ora si limiterà a chiedere un bilaterale con la Francia per verificare i criteri di finanziamento dell'alta velocità sulla tratta Torino-Lione. E' quanto si apprende da fonti leghiste al termine dell'incontro a cui hanno preso parte il premier Giuseppe Conte, i vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Alla riunione erano presenti anche i tecnici che seguono il dossier Tav e che hanno curato l'analisi costi-benefici. A Palazzo Chigi sono intervenuti anche il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli, e il presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato, Mauro Coltorti (M5s).

La prima parte del vertice, quella legata alla parte tecnica del dossier, è durata circa tre ore ed è terminata a mezzanotte. Poi la riunione è continuata sulla parte politica del dossier. Bocche cucite da parte dei tecnici all'uscita di Palazzo Chigi tanto che uno dei "professori" presenti all'incontro ha tagliato corto con i cronisti: "Non vi dico neanche il mio nome". Tra i tecnici chiamati dalla Lega al vertice figura Pierluigi Coppola, l'unico membro della commissione che ha condotto l'analisi costi-benefici Tav a non aver firmato le conclusioni dello studio effettuato, sfavorevole alla prosecuzione dell'opera.

La Commissione europea è pronta a inviare una nuova lettera all'Italia per ricordargli che l'eventuale 'no' alla Tav comporterà la violazione di due regolamenti Ue del 2013 e la perdita di circa 800 milioni di cui 300 milioni entro marzo e il resto successivamente. Di Tav ieri avrebbero parlato al telefono il vice premier Salvini e il vicepresidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen.

Salvini non ha dubbi in merito e prova a spostare il baricentro del governo verso il sì al progetto della Torino-Lione. "I tecnici mi confermano che costa di più non farla che farla". Così il leader della Lega entrando a Palazzo Chigi. Salvini ha riunito nel pomeriggio al Viminale alcuni tecnici e sottosegretari per analizzare il dossier Tav. Alla riunione, che ha preceduto il vertice di Palazzo Chigi, hanno preso parte, tra gli altri, i sottosegretari Giancarlo Giorgetti, Edoardo Rixi e Armando Siri, e il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari.


Immediato l'avvertimento dei Cinquestelle alla Lega per bocca di Alberto Airola, senatore piemontese M5s: "Sono molto preoccupato dal vertice sulla Tav: ho estrema fiducia in Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, ma come sanno bene anche loro, se partono i bandi di gara si potranno fermare solo bilateralmente in accordo tra Italia e Francia. Potrebbe essere quindi l'inizio della sconfitta per chi si oppone all'opera e di sicuro sarà percepita come tale.

L'irruenza salviniana sul tema potrebbe segnare la caduta di questo governo. Nell'unico interesse del popolo italiano, non resta che appellarmi al buon senso di tutti e di questo governo al quale non ci sarebbe alternativa se non le devastanti ammucchiate dei soliti noti".

Tav, Conte: "Siamo in dirittura d'arrivo. Governo non rischia di cadere"

Nel testo preparato a Bruxelles si ricorda che il progetto per la Torino-Lione rientra nelle opere indicate dal regolamento 1315 del 2013 sui Ten-T, cioè le grandi reti infrastrutturali nel settore dei trasporti. La norma prevede tra l'altro l'obbligo di completare l'opera entro il 2030. L'altro regolamento tirato in ballo dalla Commissione nella lettera che però non risulta ancora inviata alle autorità italiane è quello numero 1316, sempre del 2013, con cui si dà vita alla Connecting europe facility destinata a sostenere almeno in parte il finanziamento delle grandi opere.

È in base a questo regolamento che Ue, Italia e Francia hanno firmato il grant agreement per complessivi 813 milioni di euro destinati alla realizzazione del tunnel di base. Se i bandi di gara non saranno lanciati entro fine mese, i 300 milioni saranno persi e così accadrà anche per il restante importo se i lavori saranno bloccati.

L'alternativa nel progetto

Rifare il traforo ferroviario del Frejus, con una nuova galleria di 15 km, al posto del maxi-tunnel da 57,5 km previsto nel progetto attuale della Tav Torino-Lione. È l'alternativa ideata dal sindaco di Venaus, Nilo Durbiano, e condivisa da altri amministratori pubblici della Val di Susa, consegnata nei giorni scorsi al presidente del Consiglio Conte, ai vicepremier Salvini e Di Maio e al ministro dei Trasporti Toninelli.

Immediata la replica del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: "Ma davvero questa è la Tav che il governo Conte-Salvini-Di Maio pensa di realizzare? È l'ennesima carnevalata, se non fosse che il carnevale è una cosa seria, questa no. Raddoppiare un tunnel del 1871 con costi simili alla tratta italiana del tunnel di base, spacciandola come alternativa a un moderno tunnel come fanno tutti i paesi europei, si commenta da sé. La smettano con questa insopportabile manfrina e decidano".
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