Europee, un puzzle di sei liste a sinistra. Zingaretti prova a convincere Bonino e Pizzarotti

(ansa)
Prevale la frammentazione. Il nuovo leader oggi vede Timmermans. E intanto Calenda mette in stand-by il suo progetto
3 minuti di lettura
Nicola Zingaretti ha detto che è pronto al confronto su come correre alle Europee del 26 maggio, perché questo è il lavoro della politica, ma "Italia in comune continua il percorso unito ai Verdi". Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, ex grillino  e leader di "Italia in comune", incontrerà tra qualche giorno il neo segretario del Pd con il quale ha avuto una lunga telefonata. "Noi per primi abbiamo sentito l'esigenza di una agenda politica che guardasse all'ecologismo, al lavoro, all'impresa e all'europeismo come punti principali dai quali l'Italia deve ripartire. Nel frattempo abbiamo aperto il dialogo con altre forze politiche", dice. E infatti con +Europa di Emma Bonino c'è stata più di una riunione. Che ha però lasciato ciascuno sulla propria posizione, con la speranza di Pizzarotti che "se son rose fioriranno".

A Zingaretti, che oggi a Roma ha visto il candidato alla presidenza Ue del Pse, Frans Timmermans, per provare a tessere una tela almeno per allargare la lista del Pd (senza rinunciare al simbolo), Pizzarotti ha ripetuto come premessa: "La strada delle europee per noi è unita a quella dei Verdi". E i Verdi non sembrano affatto voler aprire al Pd.

Europee, Timmermans (Pse): ''Vittoria Zingaretti dà ottimismo a sinistra europea''


Cauta è stata anche Bonino a casa della quale Zingaretti è andato lunedì scorso a prendere un caffè. "Mi ha fatto piacere parlare con lui dei temi europei - ha commentato - però sarà l'incontro ufficiale a entrare nel merito".

Serpeggia un certo scetticismo a unirsi, anche perché il voto per le europee è proporzionale con lo sbarramento al 4%. Ad oggi, la fotografia della sinistra in vista del voto di maggio è un puzzle di almeno sei liste, oltre a quella del Pd che è a sua volta a un bivio. Nonostante l'allarme sovranismo e i Salvini d'Europa in crescita esponenziale, regnano frammentazione e veti. E Carlo Calenda, che ha lanciato la piattaforma "Siamo europei" e il progetto di un listone unico con il Pd e altri, ha ammesso di essere in stand by: "Il listone si farà? Non sono sicuro. Zingaretti, con il quale ho parlato, sta lavorando per una lista unitaria incontrando Bonino e Pizzarotti, quindi nella direzione giusta, ma intanto ho fermato le nostre iniziative europee".


A sinistra dei Dem rispetto a cinque anni fa il paesaggio politico è completamente cambiato. Dell'Altra Europa con Tsipras, che riuscì alle Europee a racimolare alla sinistra italiana un indispensabile 4% mobilitando gli intellettuali da Andrea Camilleri a Marco Revelli, resta ben poco. Ora è il movimento di Yanis Varoufakis, DiEm25 (Democracy in Europe Movement 2025) ad avere un certo appeal. O almeno a fare da coagulante di quella sinistra che vorrebbe correre in una lista unitaria.

Questi sono i cantieri politici aperti.

Onda Verde e Ecologista. Pizzarotti e la sua Italia in comune hanno stretto il patto con i Verdi. Cosa fatta. "Ma non basta", ha spiegato il sindaco di Parma. E Alessio Pascucci, il coordinatore del movimento, ha insistito: "Dobbiamo costruire un fronte nuovo per le europee, con i Verdi italiani ed europei ma anche con +Europa, Possibile, Diem25, Sinistra italiana. Un fronte che impedisca agli incompetenti e ai populisti di arrivare a Bruxelles e distruggere l'Europa". La portavoce dei Verdi Elena Grandi dopo avere chiarito che "con il Pd niente da spartire", condivide l'apertura ad altre forze, ma "non per stravolgere il nostro progetto".

Nel nome dell'European Spring. Gli autoconvocati con Francesco Laforgia di Leu in testa, Diem25  e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana si sono riuniti due settimane fa per sondare la possibilità di un partito della sinistra. La ricaduta per le europee mostra però che la strada è davvero in salita: Andrea Serra del Movimento di Varoufakis e più ancora Laforgia guardano a Pizzarotti-Verdi. Ma a patto che +Europa resti fuori da quella partita. "Vogliamo aderire all'European Spring e all'internazionale progressista di Sanders e Varoufakis. Ma la frammentazione è insostenibile, quindi bene sarebbe una lista rosso-verde, ovviamente che non includa +Europa".

Il Cartello della sinistra. Un'altra lista in cantiere è quella che sta a cuore a Sinistra italiana. Spiega Fratoianni: "Dovrebbe essere una lista unitaria della sinistra che sta nel partito della Sinistra europea: con Rifondazione comunista, quel che resta dell'Altra Europa con Tsipras, Possibile, Diem, gli autoconvocati ex Leu". Brignone di Possibile sull'ipotesi è un po' scettica: "Recinti fortemente identitari non vanno bene in questo momento".

+Europa. Tanti approcci sia da parte del Pd che di  Pizzarotti, ma +Europa con il segretario Benedetto Della Vedova, i leader Bonino e Bruno Tabacci, sembra voglia ballare da sola. Non è ancora deciso, tuttavia.  Nel gruppo europeista però Marco Cappato pensa a una alleanza con Pizzarotti-Verdi.

Socialisti ecologisti. L'appello è di Roberto Speranza e del gruppetto di Mdp, i fuoriusciti dem: "Creiamo una lista socialista ecologista e del lavoro. Siamo autonomi rispetto al Pd, ma pronti a fare la nostra parte per una lista unitaria alle europee insieme a Zingaretti". E se non dovesse andare in porto? "Siamo pronti a correre da soli".

Potere al Popolo. Inceppata la trattativa di Dema, il movimento di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, per le Europee, Potere al Popolo potrebbe fare lo stesso una propria lista.
I commenti dei lettori