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Pd e +Europa d'accordo: due liste separate alle europee

Nicola Zingaretti e Benedetto Della Vedova (lapresse)
Il segretario dem, Zingaretti: "Il Partito Democratico presenterà la propria lista aperta alla società civile, al mondo dell'imprenditoria e della cultura"
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Nessuna alleanza tra Pd e +Europa di Emma Bonino per le europee. L'ultima offerta ieri del neo segretario dem, Nicola Zingaretti al partito europeista di Bonino, di Bruno Tabacci e di Benedetto della Vedova è stata rifiutata. Per i leader di +Europa la lista unitaria sarebbe un pasticcio. Quindi sì a una "comune visione europeista", ma le liste in vista delle europee del 26 maggio saranno separate. Ciascuno corra per sé.

Alla fine dell'incontro nella sede di +Europa, (Zingaretti non vuole mettere piede nella sede del Pd finché non sarà formalmente eletto segretario in Assemblea nazionale domenica), Della Vedova ha spiegato: "Abbiamo avuto in confronto leale. Abbiamo una visione comune dell'Unione Europea. Ci riconosciamo nel manifesto di Calenda, ma alle europee ci presenteremo in modo distinto". Due le ragioni: distinti sono gli elettorati così come le famiglie politiche europee di riferimento, per +Europa i liberaldemocratici dell'Alde, per il Pd i socialisti. E poi alle europee il metodo di voto è il proporzionale con lo sbarramento al 4%, quindi ci si conta.

Zingaretti ha detto che presenterà all'Assemblea nazionale a questo punto la proposta di lista europea larga e aperta alla società civile e alla cultura. L'ha presa male Carlo Calenda, l'ex ministro che ha lanciato un paio di mesi fa la piattaforma "Siamo europei" per un fronte unico anti sovranista e che ha avuto migliaia di adesioni. "Il progetto Siamo europei è ko. All'offerta del Pd di parità di loghi sotto uno stesso ombrello, +Europa ha detto di no. Un grave errore. Peccato", twitta Calenda, che accusa Della Vedova di "tatticismo linguistico" per avere sostenuto che "non c'è stato nessun rifiuto, ma due liste e una collaborazione per l'alternativa".
 
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