Politica

Congresso Famiglie, Di Maio: "A Verona destra di sfigati". Giallo sul patrocinio del governo

Il patrocinio di Palazzo Chigi al XIII Congresso Mondiale delle Famiglie 
Scontro Lega-M5S: il nodo riguarda l'utilizzo del logo della Presidenza del Consiglio dei ministri al Congresso degli 'estremisti' contro i diritti civili: fonti del Governo stamani hanno assicurato che sarà revocato, mentre in serata fonti del ministero della Famiglia hanno replicato che non risulta nessuna richiesta di revoca
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La 'famiglia' è di nuovo terreno di scontro all'interno del governo. Ed è un giallo il patrocinio della Presidenza del Consiglio al XIII Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families) che si terrà in Italia, a Verona, dal 29 al 31 marzo, con la partecipazione di due esponenti leghisti del governo, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana.

Attacca Luigi Di Maio. "A Verona è una destra degli sfigati, se trattano così le donne...". Il vicepremier 5S ribatte così al manifesto delle forze che organizzano il Congresso, così come sintetizzato da Concita De Gregorio, in studio a DiMartedì su La7. Il vicepresidente del Consiglio grillino manda a dire al ministro leghista della Famiglia che "se ci va a quel congresso non va a rappresentare il governo ma la sua forza politica".

Quella visione della donna sostanzialmente mero 'angelo del focolare' spiega Di Maio - non rappresenta niente della cultura del M5S. Chi vuole tornare indietro ne risponderà alla storia, neanche agli elettori". Ad ogni modo, osserva ancora, "non mi risulta che sia stata neanche inoltrata una domanda di patrocinio alla Presidenza del Consiglio".

Il giallo del logo tra conferme e smentite

Sul sito dell'evento organizzato per "celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società" organizzato da associazioni ultraconservatrici come "Provita" spicca, sotto la voce 'patrocini', il logo di Palazzo Chigi e del ministro per la Famiglia, accanto a quelli della Regione e della Provincia di Verona. Il giallo riguarda proprio il logo: chi lo ha autorizzato?

Ecco la cronologia delle conferme e delle smentite. Oggi, poco dopo l'una, "fonti del governo" avevano lasciato trapelare la notizia della revoca del patrocinio.

Ma in serata il colpo di scena: "Non risulta alcuna richiesta di revoca del patrocinio al World Congress of families di Verona", fanno sapere fonti del ministero della Famiglia. "È spiacevole - aggiungono le stesse fonti - che questa 'notizia emerga mentre il ministro Fontana e il dipartimento Famiglia sono in viaggio per New York per un evento all'Onu sul tema della conciliazione dei tempi famiglia-lavoro".

Pini (Pd): "Al congresso estremisti contro i diritti civili"

Spiega la deputata dem Giuditta Pini: "Il meeting è pensato, organizzato e indirizzato a estremisti religiosi, anti-abortisti, anti-divorzisti, anti-femministi ed attivisti contro i diritti delle persone omosessuali. Fra i relatori spiccano il presidente moldavo Igor Dodon, il ministro per la Famiglia ungherese Katalin Novak, il patriarca della Chiesa cattolica sira, e Theresa Okafor, attivista nigeriana che nel 2014 voleva criminalizzare, e rendere reato, le relazioni tra persone dello stesso sesso,e addirittura frequentare locali e associazioni gay".

"C'è poi Lucy Akello che ha sostenuto la legge ugandese antigay che prevedeva l'ergastolo o la pena di morte per gli omosessuali". "Un regolamento di Palazzo Chigi - aggiunge Pini - vieta espressamente il patrocinio di eventi a pagamento proprio come quello di Verona".
 

L'antefatto: Palazzo Chigi aveva preso le distanze

Nei giorni scorsi Palazzo Chigi aveva preso le distanze dall'iniziativa di associazioni conservatrici negando che ci fosse il patrocinio del governo. "Si tratta di una iniziativa autonoma del ministro per la Famiglia - aveva precisato una nota di Palazzo Chigi - attraverso procedure interne agli uffici e che non hanno coinvolto direttamente la Presidenza del Consiglio".


Una misteriosa 'manina' ha inserito sul sito dell'evento il patrocinio 'a insaputa' del Governo?

Pare evidente che sia in corso nel Governo un braccio di ferro tra i pentastellati e i leghisti visto che il ministro della Famiglia non sarebbe l'unico ad aver appoggiato l'iniziativa poiché sulla pagina web del Congresso viene citato "il supporto del vice premier Matteo Salvini, del Governatore della Regione Veneto Luca Zaia e del sindaco Federico Sboarina".


La protesta delle associazioni e del centrosinistra

La notizia della revoca era stata accolta con grande entusiasmo dagli esponenti della sinistra come il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali, dalla deputata Veronese Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico e dalla senatrice dem Monica Cirinnà che sulla vicenda aveva presentato una mozione in Senato e anche dalla deputata Pini che aveva firmato un'interrogazione.

Ma la revoca era stata salutata con favore soprattutto dall'associazionismo che l'ha considerata "una grande vittoria" anche per le oltre 55 mila persone - come ha ricordato la presidente dell'Arci Francesca Chiavacci - che hanno firmato una petizione contro un Congresso che  "alimenta odio e discriminazione" per chiedere "a tutte le Istituzioni di ritirare il sostegno al Congresso internazionale delle Famiglie". Petizione promossa dell'Arci nazionale insieme ad Arcigay, Agedo, Certi diritti, Mario Mieli, Famiglie arcobaleno e insieme all'organizzazione mondiale per l'uguaglianza 'All out'.

Associazioni che a prescindere dalla posizione che il Governo assumerà in ogni caso il 30 novembre si sono date appuntamento a Verona.


Il contro-sito con le frasi 'estremiste' dei relatori

Contro il Congresso l'associazione All Out Action Fund, Inc. ha creato un contro sito aggiungendo alle foto dei relatori alcuni loro pensieri (con tanto di citazione delle fonti) in merito ai diritti civili e alla 'famiglia'. Ecco alcuni esempi: Silvana De Mari, medico e scrittrice: "L'atto sessuale tra due persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica usata anche come pratica di iniziazione al satanismo".

Dmitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità e membro del Consiglio supremo della Chiesa ortodossa russa: "Ci siamo separati da loro (con riferimento agli omosessuali) come dalla peste, perché è contagiosa".

Igor Dodon, presidente Moldavo: "Non ho mai promesso di essere il presidente degli omosessuali, avrebbero dovuto eleggere il loro presidente". E infine Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia: "Perché, esistono le famiglie Arcobaleno?".




 
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