Politica

Famiglia, Palazzo Chigi avvia istruttoria su patrocinio congresso di Verona

Il manifesto del XIII Congresso mondiale delle Famiglie di Verona (ansa)
Scontro nel Governo sul XIII Congresso mondiale delle famiglie. Salvini: "Ci andrò". Di Maio: "Decisione sua". Ministra Grillo (5S): "Totalmente distante". M5S: "Idea di donna da Medioevo che piace a destra". Meloni: "Da M5S accuse farneticanti". +Europa: "Questura ha censurato nostro gazebo"
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Continua lo scontro nel Governo sul XIII Congresso mondiale delle Famiglie che espone sul sito il logo del Governo: Palazzo Chigi ha avviato in serata un'istruttoria per fare luce sul giallo del patrocinio che, secondo la ministra della Salute Giulia Grillo, non è mai stato concesso.

Il pasticcio del patrocinio

Gli uffici del segretariato generale di Palazzo Chigi hanno chiesto un supplemento di verifica al dipartimento dell'Editoria e al dipartimento per la Famiglia sulla concessione del patrocinio all'evento World Congress of Families di Verona. In particolare hanno chiesto di verificare se persiste il fine non lucrativo della manifestazione, tra le condizioni per la concessione del patrocinio che, si sottolinea, è stato concesso autonomamente dagli uffici del ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana.

"È da giorni - replica la deputata dem Giuditta Pini - che fonti del Governo annunciano istruttorie negando di aver concesso il patrocinio: la realtà è che il logo compare ancora sul sito del congresso".


Nonostante il giallo sul patrocinio, Matteo Salvini conferma con un asciutto "sì" che parteciperà al XIII Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo, evento dichiaratamente anti-abortista e anti-Lgbt. È polemica anche con il partito fondato da Emma Bonino che ha denunciato il divieto da parte della Questura di Verona a +Europa di allestire un gazebo nella piazza di fronte al congresso nonostante la richiesta fosse stata avanzata da alcune settimane, e avendo già ottenuto il consenso da parte del Comune.


5S: "Idea donna da Medioevo che piace a destra"

Ma il vicepremier grillino, Luigi Di Maio, prende le distanze dal collega leghista. "Ognuno - dichiara polemicamente a proposito della partecipazione annunciata da Salvini - va agli eventi che vuole, ma io a quegli eventi non ci vado".  "Questa - ha aggiunto riferendosi all'altro vicepremier - è una decisione sua: io dico soltanto che chi si permette di dire che le donne devono stare in casa, come se fossero degli esseri inferiori, non appartiene assolutamente alla mia cerchia di amicizie e di frequentazioni".


Chi dice quelle cose sulle donne, ha aggiunto Di Maio, "non rappresenta il mio ideale politico e non è degno di nota. Figuriamoci se è una persona che può rappresentare la mia idea di Paese". Il leader 5S ha poi aggiunto che "molte associazioni, cattoliche e non, che si occupano di famiglia, mi stanno scrivendo per dirmi che quell'evento non rappresenta il nostro ideale di famiglia".
Il logo del Governo sul sito del Congresso 
Prese di distanze anche da altri esponenti 5s del Governo, a cominciare dalla ministra Grillo. "Mi sembra una cosa ideologicamente caratterizzata - ha sottolineato, prendendo anche lei le distanza dal congresso - non sono entrata nei dettagli, ma a me questa caratterizzazione ideologica che tende a ghettizzare una parte dei cittadini non piace. Mi piace l'idea di valorizzare la famiglia come strumento e veicolo di affettività".

"Io per prima - ha detto ancora la ministra - sono una fan accanita della famiglia, ma non deve essere un momento di ghettizzazione, umiliazione o stigmatizzazione di persone che hanno delle diversità rispetto a noi. Da questo punto di vista io sono totalmente distante e questa manifestazione mi sembra fortemente ideologizzata".

Sulla stessa linea il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Stefano Buffagni (5S). "La nostra idea di famiglia - ha postato su Facebook - è distante da quella che piace a una certa destra. A Verona un'idea di donna da Medioevo".


Meloni (FdI): "Da 5S accuse farneticanti"

"Rispediamo al mittente le accuse farneticanti di cui Di Maio e altri esponenti grillini del Governo si stanno in queste ore riempiendo la bocca contro chi parteciperà al Congresso mondiale delle famiglie di Verona", contrattacca la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

"A considerare inferiori le donne e a guardare indietro - spiega ancora - non siamo noi ma chi pensa che i figli siano un lusso per pochi, chi va a braccetto con Nazioni nelle quali le donne non hanno alcuna libertà nè diritto, chi difende pratiche barbare come l'utero in affitto che trasformano la maternità in una merce, chi è al Governo ma non ha presentato nemmeno uno straccio di misura per garantire la conciliazione vita-lavoro".

"Se i Cinquestelle si occupassero di temi come questi - conclude Meloni - invece di dedicare il loro tempo a negare il patrocinio ad un evento sacrosanto come il Congresso delle famiglie, farebbero certamente una figura più dignitosa".


+Europa: "Censurato da Questura nostro gazebo"

La Questura di Verona vieta a +Europa di allestire un gazebo a Verona, nella piazza Bra difronte alla sede del congresso, nonostante la richiesta fosse stata avanzata da alcune settimane e avendo già ottenuto il consenso da parte del Comune. A denunciarlo è Giorgio Pasetto, coordinatore di +Europa Verona.


Aggiunge Pasetto: "Avevamo richiesto alla questura il via libera ad una conferenza stampa e a una manifestazione con esponenti di altre forze politiche per sabato 30 marzo. E invece questa mattinata ho ricevuto una telefonata dalla questura di Verona che mi ha informato del divieto alle iniziative nel week end in cui nella nostra città sarà ospitato il Congresso mondiale per la famiglia".


"A nome dei Radicali Italiani,+Europa , Centro Motore e Area Liberal chiedo una spiegazione a questa forma di censura e soprattutto chiediamo una comunicazione scritta e non verbale con tanto di spiegazioni dei motivi per cui ci viene negato il diritto di manifestare”.
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