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Cina, Conte e Di Maio: "Firmiamo il memorandum". Ma la Lega frena ancora: "Sicurezza nazionale prima di tutto"

Il premier Giuseppe Conte 
Premier: "Accordo quadro non vincolante". Di Maio: "Vince il made in Italy". Carroccio: "Verifiche su settori strategici". Prodi: "Italia si svegli e prenda traffici verso Est". Allarme del Garante Privacy ("Cina non rispetta regole") e del presidente Parlamento Ue: "Attenzione a cedere porzioni di sovranità nazionale ai cinesi". Berlusconi: "Cina dovrebbe fare paura a tutti"
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Per Conte e Di Maio è via libera al memorandum sulla via della seta. Ma la Lega frena ancora sostenendo che "la sicurezza nazionale viene prima di tutto". E chiedendo "verifiche" su settori strategici come telecomunicazioni, porti, infrastrutture e energia. Sul tema che ha provocato uno scontro nel Governo, interviene l'ex premier Romano Prodi con un appello: "L'Italia si svegli e prenda il traffico verso Est". Di parere opposto il leader di Fi Silvio Berlusconi: "La Cina dovrebbe fare paura a tutti, è un pericolo per il mondo. Abbiamo messo l'aeroplano Italia in mano a gente che non sa guidarre l'aereo".

Nel dibattito si registra l'avvertimento del Garante della privacy: "Il trattato è' indispensabile - sostiene Antonello Soro - ma è l'Europa che deve giocare la partita prevedendo e rivendicando un primato nel diritto e promuovendo una regola globale in cui la partita avvenga alla pari e tutti rispettino le regole. Oggi la Cina non rispetta queste regole".


A proposito di Ue, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani lancia l'allarme: "Attenzione all'offensiva cinese in Italia e in Europa, attenzione a cedere porzioni di sovranità nazionale ai cinesi, perché hanno modelli sociali, economici, culturali, completamente diversi dal nostro".


Il via libera di Conte e Di Maio

Il premier Giuseppe Conte alla fine del vertice di Palazzo Chigi ha ricordato che "L'Italia è l'unico Paese" rispetto alle 13 nazioni dell'Unione europea che hanno sottoscritto il Memorandum tra Italia e Cina "ad aver preteso e imposto il rispetto dei principi e delle regole europee".  "L'Italia - ha sottolineato - ha una forza propulsiva sugli standard europei. Dà un contributo su questo tema a tutta l'Unione europea". Contrasti nel governo? "Normale dialettica", taglia corto.


"Si firma il memorandum - spiega il presidente del Consiglio - è un accordo quadro non vincolante non è un accordo internazionale. Sarebbe stato un po' eccentrico non partecipare a questo progetto internazionale, d'altra parte. È una grande opportunità per riequilibrare la bilancia commerciale con la Cina".

"Rafforzeremo la golden power per rafforzare gli interessi nazionali" puntualizza Conte parlando del capitolo 5G. "Si tratta di "una partita che stiamo seguendo - dichiara a proposito del capitolo delle telecomunicazioni - stiamo adottando tutte le contromisure, stiamo parlando degli operatori cinesi ma vale per qualsiasi altro operatore. Quelli sono asset strategici". Tra i capitoli di collaborazione, previsto anche il supporto finanziario della Banca degli investimenti cinese per le infrastrutture (Aiib): come sottolinea il Financial Times, l'Italia sarebbe il primo Paese del G7 a partecipare al programma della nuova Via della Seta di Pechino.


"Oggi vince il Made in Italy - afferma il vicepremier Luigi Di Maio - con la Belt and Road Initiative l'Italia ha deciso di essere più sovrana. Non è un'intesa politica con la Cina ma un'opportunità commerciale, gli Usa restano infatti il nostro principale alleato e la Nato la nostra casa naturale. Questo è uno scatto in avanti dell'Italia, un cambio di passo verso il futuro".

Ma la Lega frena: "Sicurezza nazionale prima di tutto"

"È fondamentale aiutare le aziende italiane a crescere ed esportare all'estero - dicono fonti della Lega - per raggiungere i numeri di Francia e Germania, e per questo ringraziamo per il grande lavoro fatto Conte, Di Maio e Geraci. Ovviamente la sicurezza nazionale viene prima di tutto e quindi su alcuni settori strategici per noi e per gli alleati (telecomunicazioni, energia, porti e infrastrutture) stiamo facendo tutte le verifiche e le valutazioni necessarie: prima viene la sicurezza degli Italiani, poi l'interesse economico".

Nel Memorandum of Understanding che l'Italia dovrebbe firmare con la Cina "leggo che non c'è nulla che riguardi il 5G ed essendoci queste rassicurazioni non vedo perché ci siano preoccupazioni". Lo dice l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, a Bruxelles.

"Probabilmente - aggiunge - non c'è stata sufficiente chiarezza, non vi è stato un dialogo preventivo, ma tutto quello che dico lo dico con la riserva di chi non ha potuto leggere le carte, ma siccome c'è un'assicurazione che viene dal presidente della Repubblica, dal presidente del Consiglio, eccetera, io sono portato a credere che non ci sia nulla che contrasta i nostri rapporti con gli Usa, che devono essere solidi, leali e sono non dico secolari, ma quasi".
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