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Sblocca Cantieri: Il Cdm approva, ma 'salvo intese'. Perché l'accordo Lega-M5S non c'è

I ministri hanno trattato fino all'ultimo minuto, cercando mediazioni e intese. Ma alla fine il vertice a tre Conte-Salvini-Di Maio non c'è stato e i nodi politici non sono stati sciolti

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ROMA - Il Consiglio dei ministri approva il decreto sblocca cantieri. Ma con la solita clausola, stavolta più che mai intrisa di significato politico, di "salvo intese". Che vuol dire che tanto, molto, è ancora da definire e che l'intesa politica fra grillini e leghisti sul provvedimento non c'è ancora. Anche perché il solito e atteso vertice a tre fra Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, quello da cui escono gli acrobatici accordi che tengono in piedi maggioranza e governo,  non c'è stato. E dunque i leghisti annunciano già: "Non hanno inserito nulla di quanto avevamo chiesto. Noi alla Camera  travolgeremo il testo". 

Dunque è ancora tutto in alto mare. E lo si capisce subito quando il vicepremier leghista arriva, in ritardo al Consiglio dei ministri e lo sentono dire categorico: "Così non si sblocca niente".  Davanti alle telecamere poi lo dice chiaro e tondo: "Mancano tante opere da sbloccare. E manca un sostanzioso incentivo alla ripartenza dell'edilizia privata".

Salvini parla del pacchetto per la "rigenerazione urbana" che il M5s ha bloccato: secondo i grillini conteneva un condono.  "Nessun condono ma devono ripartire manutenzioni, messe a norma, adeguamenti ambientali e antisismici, con sconti alle famiglie. Se non riparte l'edilizia, non riparte l'Italia. Non c'è nessun condono". A me interessano i risultati, non so se al Centro, al Sud, al Nord, basta si lavori". proclama Salvini. 

Nel Cdm, iniziato nel pomeriggio e andato avanti a singhiozzo, si è continuato a trattare fino all'ultimo. Grillini e leghisti hanno cerca una mediazione su punti come i commissari per le opere, con l'ipotesi di due supercommissari per Anas e Fs. E i due soci di maggioranza litigano anche sulla lista delle opere da sbloccare. Con l'ultima ipotesi di accordo che prevede di cancellare la lista per lasciare maglie più ampie alle norme. I grillini invece non vogliono cedere sul Codice degli appalti e puntano su una procedura aperta, ma anche sul rafforzamento  dell'articolo 97 del codice, prevedendo un algoritmo per eliminare le offerte basse. 

Inoltre, in attesa di sciogliere la riserva del 'salvo intese', si affacciano sul tavolo della trattativa tutta una serie di temi e proposte che potrebbero entrare nella trattativa sullo Sblocca cantieri. La settimana prossima arriverà  infatti  in Cdm il decreto Crescita Italia. Oggetto di un serrato confronto fra tra il Mise e il Mef.  "Noi - spiega un 'big' della Lega - avremmo voluto fare tutto insieme, ma M5s frena perché non ha alcuna proposta da illustrare".

Il partito di via Bellerio punta su 450 milioni da mettere sul tavolo per i comuni che vogliono investire e su incentive alle imprese, con la possibilità di arrivare all'Ires al 20% in due o tre anni. "Le altre misure ci saranno più avanti", viene spiegato. "Sulla flat tax si può cominciare per gradi, quest'anno pagano il 15% già alcuni professionisti. Noi vogliamo dare un segnale al ceto medio, che è quello che mette soldi in circolo", ricorda   Salvini.  In attesa di conoscere le proposte che Di Maio farà nei prossimi giorni

Dunque al momento c'è una situazione di stallo. Nonostante nel pomeriggio Conte avesse annunciato agli studenti della Luiss: "Approviamo ragionevolmente un decreto che ci consentirà di accelerare la riforma del codice degli appalti, anticipando alcune misure. Per sbloccare i cantieri bisogna lavorare a Palazzo Chigi ma anche andare sui singoli cantieri". 
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