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Italia-Cina, dai porti all'energia ai reperti archeologici: ecco i 29 accordi firmati

Il presidente cinese Xi Jinping durante la cerimonia al Quirinale (afp)
L’elenco definitivo delle intese si è molto ridotto, solo dieci quelle tra aziende e 19 i patti istituzionali: il cuore è la Via della Seta
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PECHINO. Dieci accordi tra imprese, compresi quelli sui porti di Trieste e Genova. E diciannove accordi istituzionali, tra cui il via libera dell'esportazione del seme bovino e la restituzione alla Cina di 796 reperti archeologici. Si è molto ridotto, soprattutto nella parte aziendale, il numero di intese siglate a Villa Madama tra Italia e Cina, a margine della firma più importante dal punto di vita politico, la nostra adesione alla Belt and Road targata Xi Jinping. La lista di accordi è quella anticipata nella giornata di venerdì da Repubblica, ma il bilancio finale di questo viaggio di Stato del presidentissimo cinese, dal punto di vista dei contratti siglati, non sarà molto distante.

Panda bond, turbine e porti

Nella lista sono appena dieci gli accordi commerciali tra aziende, molti meno di quanti ipotizzati nei giorni scorsi, di cui due soli veri e propri contratti. Le imprese italiane e quelle cinesi si sono incontrate per il Business forum bilaterale, la cui presidenza da parte italiana è appena passata da Marco Tronchetti Provera a Fabrizio Palermo, ad di Cassa depositi e Prestiti.

Proprio Cassa depositi ha firmato con Bank of China, capofila dal lato cinese, un partenariato strategico che avrà come obiettivo il finanziamento delle imprese italiane in Cina, al limite anche tramite l'emissione di Panda bond, cioè titoli in renminbi. Eni ha siglato un memorandum con Bank of China per delle esplorazioni in Cina, mentre Ansaldo Energia ha firmato due intese, una su una collaborazione tecnologica per sviluppare turbine a gas con Ugtc e una per la fornitura di una turbina a Shanghai Electric (che è anche suo azionista) e Benxi Steel.

Capitolo porti, uno dei più discussi: nella lista ci sono sia l'Autorità portuale di Trieste che quella di Genova, e entrambe hanno firmato un accordo con il colosso delle costruzioni Cccc. Cassa depositi ha anche firmato insieme a Snam un accordo con il Silk Road Fund, si parla di investimenti lungo la Via della seta, mentre il nostro Istituto per il commercio estero ha chiusto un'intesa con Suning (gigante dell'elettronica e proprietario dell'Inter) per la creazione di una piattaforma di promozione dello stile di vita italiano in Cina. Infine, il gruppo Danieli ha firmato un contratto con China Camc Engineering per l'installazione di un complesso siderurgico in Azerbaijan, progetto noto ma fermo da tempo.

Seme bovino, tasse e cultura

È più lungo il capitolo delle intese istituzionali, sono 19. La prima è il cuore di questa visita di Xi, quella sulla Via della seta, che non è stata firmata dal premier Conte e Xi Jinping, bensì da Luigi Di Maio e il presidente della Commissione nazionale per le riforme cinese He Lifeng. Scorrendo oltre, i settori di protocolli e memorandum tra ministeri e altri enti pubblici sono principalmente tre. Il primo è la tecnologia, con intese per la collaborazione su startup innovative e commercio elettronico, mentre l'Agenzia spaziale italiana lavorerà con quella cinese ad un satellite per la rilevazioni geofisiche. Il secondo è l'agricoltura: all'accordo per l'esportazione delle arance, già annunciato a più riprese dai ministri di turno arrivati in Cina, si aggiungono la carne suina congelata e il seme bovino.



Il terzo è la cultura, con l'accordo per la prevenzione del traffico di beni archeologici, la restituzione di 796 reperti alla Cina, e la promozione congiunta dei siti Unesco. Verona si gemella con Hangzhou, la città di Alibaba e di un bel lago, le Langhe e Monferrato con le scenografiche risaie a terrazza dello Yunnan. I governi si accordano per eliminare le doppie imposizioni fiscali, problema molto sentito dagli expat, per una maggiore collaborazione sanitaria e per costanti consultazioni bilaterali. Completano il quadro gli accordi tra Rai e China Media Group, il colosso di regime di radio e tv, e quello tra Ansa e l'agenzia stampa di Stato Xinhua.
 
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