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Legittima difesa, sulle armi più 'facili' è scontro. Di Maio avvisa: "M5S non voterà a favore". E Salvini sconfessa i suoi: "Nessuna proposta in arrivo"

Il vicepremier boccia la proposta di legge depositata in Parlamento a firma di 70 deputati della Lega per facivolare acquisto e detenzione delle armi: "Nessun eletto del Movimento la voterà". Il ministro dell'Interno: "Di Maio si occupi solo di quello che arriva in aula". I 5 stelle: "Felici che abbia cambiato idea"

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Dopo l'approvazione della legittima difesa, è scontro tra Lega e M5S sulla circolazione delle armi. Ieri sera, poco dopo l'approvazione della nuova legge, 70 deputati della Lega hanno firmato e depositato una proposta di legge che rende più facile acquistare e detenere armi. Il vicepremier e capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ha replicato stamattina: "Mettiamo un attimo i puntini sulle i: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il Movimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani. C'è una proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l'acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del Movimento - afferma Di Maio su facebook - la voterà. Nessuno! Anche perché più sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario - aggiunge - .Andiamo avanti col contratto di governo, rispettando la volontà dei cittadini".

"Se mai un giorno avrò la fortuna di avere un figlio, voglio che vada a scuola sereno e tranquillo, che da adolescente passi il tempo a studiare e a viversi la vita, non che trovi il modo di comprarsi facilmente una pistola - aggiunge Di Maio - Abbiamo fin troppi problemi da risolvere in questo Paese, non aggiungiamone altri".


La frenata della Lega e lo stop di Salvini

Vista la presa di posizione dell'alleato, la Lega abbassa i toni e precisa che la proposta di legge per facilitare l'acquisto delle armi per difesa personale "non è una priorità della Lega, è una proposta di iniziativa parlamentare come ce ne sono tante". Le stesse fonti leghiste sottolineano, fra l'altro, come la presentazione della proposta sia anche cronologicamente slegata dall'ok alla legittima difesa, risalendo all'ottobre 2018. "Il nostro obiettivo lo abbiamo raggiunto ieri con il via libera alla legittima difesa".

I toni lapidari di Di Maio hanno però costretto Matteo Salvini a intervenire per non lasciare il punto all'alleato: "Non voglio in giro nemmeno mezza pistola in più - dice Salvini - , quindi invito l'amico Di Maio a occuparsi di ciò che il Parlamento farà, non di quello di non è all'ordine del giorno. Non avrà problemi perché non ci sarà nessuna votazione da fare in Parlamento. Di Maio si preoccupi di ciò che arriva in Parlamento - aggiunge sconfessando l'iniziativa dei 70 colleghi di partito - , non arriverà mai una proposta sulla maggiore diffusione delle armi".

Controreplica dal gruppo consiliare M5s;  "La proposta di legge sulla facile diffusione delle armi in Italia - scrivono i grillini su Facebook - non solo è arrivata in Parlamento, ma è stata persino già assegnata in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Siamo ben felici di sapere che, malgrado le 70 firme, la Lega sia contraria. Meglio così, abbiamo chiuso un tema prima ancora di aprirlo. Perché come ha detto già Luigi Di Maio: noi un Paese con la libera circolazione delle armi non lo vogliamo. E non lo vogliono gli italiani".

No anche dal premier Giuseppe Conte

"Non è un obiettivo del governo quello di incentivare la vendita delle armi". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo ad Assisi. "Se ci fossero delle iniziative legislative e parlamentari su questo - ha aggiunto - saranno iniziative legislative e non governativa".
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