Non c'è pace nel governo. Nonostante l'immagine bucolica dell'incontro nella campagna toscana lanciata ieri sui social da Conte e Salvini. E l'economia è il banco di prova nell'alleanza. Come mostrano le parole di irritazione del vicepremier leghista nei confronti di Confindustria. Ma anche l'attacco di Salvini e Di Maio a Tria: "Firmi il decreto sui risparmiatori". Intanto scoppia un caso, tra 5Stelle e Lega, per l'articolo di Repubblica che ricostruisce le intenzioni di Salvini.
"Erano abituati troppo bene dalla sinistra". Matteo Salvini parla all'emittente di Firenze Lady Radio (oggi in città ha presentato il candidato del centrodestra per le comunali) e dalle sue parole traspare tutta l'irritazione per l'uscita di ieri del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia ("se continua lo stallo, meglio andare al voto"). Questa è la risposta del vicepremier leghista: "Confindustria ci desse una mano, facesse delle proposte. Sui giornali ci attacca e poi chiede incontri".
Poi prova a fare una distinzione tra gli imprenditori: "Io parlo tutti i giorni con piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Forse i grandi industriali erano abituati troppo bene dalla sinistra: qualunque cosa chiedevano gli veniva concessa. Ma l'Italia è fatta dai piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Non solo da grandi banche e imprese". Certo, Salvini sostiene "io non mollo, il governo va avanti". Ma i segnali di nervosismo si moltiplicano. Soprattuto sui temi economici, mentre il ministro Tria ha confermato, ieri, le previsioni di un'Italia a crescita zero. Pur escludendo una manovra correttiva.
Il tema, che vede Lega e 5Stelle in pressing su Tria, è quello dei rimborsi da 1,5 miliardi di euro in tre anni per i risparmiatori vittime delle banche fallite. Salvini e Di Maio chiedono al ministro di sbloccare il decreto. Tria vuole prima attendere invece il via libera di Bruxelles.
Salvini: "Da Confindustria solo attacchi"
"Erano abituati troppo bene dalla sinistra". Matteo Salvini parla all'emittente di Firenze Lady Radio (oggi in città ha presentato il candidato del centrodestra per le comunali) e dalle sue parole traspare tutta l'irritazione per l'uscita di ieri del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia ("se continua lo stallo, meglio andare al voto"). Questa è la risposta del vicepremier leghista: "Confindustria ci desse una mano, facesse delle proposte. Sui giornali ci attacca e poi chiede incontri".Poi prova a fare una distinzione tra gli imprenditori: "Io parlo tutti i giorni con piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Forse i grandi industriali erano abituati troppo bene dalla sinistra: qualunque cosa chiedevano gli veniva concessa. Ma l'Italia è fatta dai piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Non solo da grandi banche e imprese". Certo, Salvini sostiene "io non mollo, il governo va avanti". Ma i segnali di nervosismo si moltiplicano. Soprattuto sui temi economici, mentre il ministro Tria ha confermato, ieri, le previsioni di un'Italia a crescita zero. Pur escludendo una manovra correttiva.
Di Maio e Salvini: "Tria firmi il dl sui risparmiatori"
Questa d'altronde è una settimana importante sul fronte dell'economia: oggi sono arrivate le nuove preoccupanti stime dell'Ocse e ci sarà l'incontro tra il premier Conte e il presidente della Comissione europea Juncker, mentre nei prossimi giorni si aspetta il via libera al decreto crescita. La tensione nella maggioranza è evidente anche negli ultimi scontri sul tema della famiglia. Su questo il vicepremier leghista Luigi Di Maio prova a segnare un punto, proponendo aiuti per i genitori, in vista del Def da varare entro il 10 aprile: "Nel Def saranno inserite misure di aiuto alle famiglie sul modello di quanto si fa in Francia: 50% di sconto sui pannolini, 50% sulle spese per la baby sitter, un coefficiente familiare che si abbatte a seconda di quanti figli hai". Ma soprattutto Di Maio lancia un avvertimento a Tria: "Il ministro può stare tranquillo: l'unica cosa che penso è che tutti dobbiamo lavorare sulle cose concrete, quindi deve essere firmato il prima possibile il decreto sul rimborso dei risparmiatori truffati, per noi è fondamentale". Qualche ora dopo arriva l'attacco di Salvini a Tria: "Il ministro dell'Economia deve dare una risposta veloce ai truffati dalle banche e mi sembra che sia passato il tempo sufficiente".Il tema, che vede Lega e 5Stelle in pressing su Tria, è quello dei rimborsi da 1,5 miliardi di euro in tre anni per i risparmiatori vittime delle banche fallite. Salvini e Di Maio chiedono al ministro di sbloccare il decreto. Tria vuole prima attendere invece il via libera di Bruxelles.