Politica

Autonomia, fumata nera tra governatori e ministra. Salvini a 5S: "Chi dice no ha sbagliato compagno di viaggio"

La ministra per gli Affari regionali Erika Stefani (ansa)
La responsabile degli affari regionali, Erika Stefani, vede i presidenti delle Regioni: "Restano ancora nodi irrisolti". I 5Stelle: "Non spacchiamo il Paese. Servirà un dibattito parlamentare". De Luca frena: "Prima i costi standard". Emiliano: "Il governo non sa come uscire dal tunnel"
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La strada per l'autonomia delle regioni appare sempre più in salita. Tanto che il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sbotta: "Io sono al governo per i sì, se qualcuno è per i no ha sbagliato compagno di viaggio". E ha aggiunto che bisogna andare avanti "velocemente", con "un primo mattone prima delle europee". Un riferimento implicito alle tensioni, sul tema, con i 5Stelle. Che replicano: "Non spacchiamo il Paese. Servirà un dibattito parlamentare".


Ma la conferma delle difficoltà esistenti arriva anche dall'incontro tra la ministra degli Affari regionali Erika Stefani e i governatori delle regioni, avvenuto oggi a Roma. "Non sono stati sciolti i nodi politici su alcune richieste delle Regioni relativamente ad alcune materie", ha detto la ministra. "Sono nodi politici che devono essere analizzati e sviscerati, ad oggi non ho una rappresentazione univoca. Sono temi importanti, dalle infrastrutture alla scuola, ed è corretto vi siano giusti tempi di elaborazione".

Oggi il governatore veneto Luca Zaia ha fatto il punto con altri presidenti: Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga, Vincenzo De Luca, Giovanni Toti, Catiuscia Marini e Michele Emiliano. Le Regioni più avanti nel percorso sono Emilia, Lombardia e Veneto. Ma richieste sono state formalizzate anche da Piemonte, Campania, Liguria, Toscana, Umbria e Marche.


Il governatore campano Vincenzo De Luca frena: "Dobbiamo definire prima i fabbisogni standard, i costi e le ricadute sul bilancio dello stato e delle regioni, inoltre sta maturando l'esigenza di un dibattito parlamentare vero e preventivo". E il presidente della Puglia, Michele Emiliano:  "Oggi mi ero immaginato che arrivasse un indirizzo del governo su come uscire dal tunnel in cui si è cacciato, invece non è arrivata nessuna indicazione dal ministro. È evidente che c'è un conflitto gigantesco tra regioni, in Parlamento e nel paese. Io mi auguro che ci sia uno stop di questa procedura e che le regioni possano presentare un loro progetto condiviso".







 
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