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Salvini, nuovo attacco a Tria e M5s: "Voglio la flat tax nel Def, si rispetti il contratto" . I grillini: "Noi sempre leali, la Lega un po' meno"

Selfie di Matteo Salvini a Vinitaly  (ansa)
Il ministro dell'Interno a Vinitaly: "Si scava, si lavora, si fa. Rappresento il governo del sì. No alla decrescita felice". Sull'autonomia regionale: "Se qualcuno ha dubbi se li faccia passare"
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"Nel Def la riduzione fiscale dovrà essere sicuramente inserita". Dal Vinitaly di Verona Matteo Salvini  invia un avvertimento al ministro dell'Economia Giovanni Tria, dopo le tensioni degli ultimi giorni. E rivendica la flat tax, "che è nel contratto di governo", ma per la quale al momento non sembrano esserci margini a meno di non aumentare ancora l'Iva.

A stretto giro di posta arriva la risposta del M5s. "Flat tax? Certo, noi siamo leali al contratto e la Flat tax è nel contratto. Non abbiamo mai detto di non volerla, bensì abbiamo affermato che non bisogna fare facile campagna elettorale su certe misure, perché sono ambiziose e costano. D'altronde è stata la Lega a dire che costa 12 miliardi. Ribadiamo: noi siamo sempre stati leali al contratto, chi lo è stato meno è la Lega"., dicono i grillini. Che elenacano alcuni punti su cui la Lega non sarebbe stata leale: "Chi ha iniziato a spingere sulla castrazione chimica è stata la Lega; chi parla di leva obbligatoria è la Lega; chi presenta una legge per la libera circolazione delle armi è la Lega. E potremmo andare avanti per molto.

Pensioni e quota 41

Il vicepremier leghista rilancia poi la nuova sfida in tema di previdenza: "Dopo quota 100 l'obiettivo è quota 41". Ossia la possibilità di andare in pensione per chiunque abbia raggiunto 41 anni di contributi versati a prescindere dall'età anagrafica. Una ulteriore opportunità (oggi già prevista per i lavoratori precoci, ossia coloro che hanno cominciato a lavorare prima dei 18 anni - che svolgano attività usuranti) che verrebbe estesa a tutte le categorie.

Selfie? Io lavoro e incontro gli italiani

Quanto allo scontro di questi giorni con l'alleato Luigi Di Maio, il ministro dell'Interno taglia corto: "Fino al 26 maggio non rispondo più a polemiche, vere o presunte che siano apparse sui quotidiani". Afferma perentorio: "Io bado ai fatti e mi cucio la bocca". Ma non resiste alla tentazione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Io lavoro", dice rispondendo al vicepremier pentastellato, "sta cosa dei selfie...Vabbè. Oggi potevo essere a casa con i miei bimbi ma sono orgoglioso di essere qui come ieri ero orgoglioso di essere a Genova a visitare i cantieri del ponte Morandi. Se ci sono 10, 100 o 1000 persone che mi fermano, mi danno un suggerimento e mi stringono la mano sono ben contento. Io sto al ministero tutto il tempo necessario e poi incontro gli italiani".

Infrastrutture: no alla decrescita felice

Sul tema infrastrutture ribadisce: "Cantieri come la Brescia-Verona-Padova partono. Si scava, si lavora, si fa. Rappresento il governo del sì". E ancora: "Siamo per i sì, non ho mai visto nessuno decrescere felicemente. Conto di venire qui per tanti anni da ministro".

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Autonomia: chi ha dubbi se li faccia passare

Né tralascia una battuta sull'autonomia regionale che suona come un chiaro messaggio al M5s: "Se qualcuno ha dubbi se li faccia passare perché c'è nel contratto di governo. Abbiamo lavorato come matti, i governatori hanno lavorato e il mistero Stefani ha lavorato. È ora di fare e di mettere il primo mattone perché é un passaggio storico che fa bene a tutti e non solo a Veneto, Emilia Romagna e Lombardia ma a tutta Italia".

Libia: intervento armato sarebbe un dramma

Sulla situazione in Libia, infine, Salvini si dice "molto preoccupato, soprattutto per le tante aziende italiane che sono là". E ritiene che "un intervento armato sarebbe un dramma".
 



 
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