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Mattarella in Giordania: "Gerusalemme è delle tre religioni monoteiste. No a modifiche unilaterali dei confini"

Il presidente Sergio Mattarella con re Abdullah II di Giordania (ansa)
Il capo dello Stato da Amman, dove ha incontrato re Abdullah II, pronuncia un discorso sul dialogo in Medio Oriente proprio mentre arriva la conferma della vittoria di Netanyahu in Israele
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AMMAN. "L'Italia, come tutta l'Unione europea, sostiene la risoluzione "due popoli, due Stati", e pertanto "non saranno accettate mutazioni dei confini territoriali unilaterali", che non siano quindi concordate tra le parti.
 
Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un colloquio ad Amman con re Abdullah II. Il Capo dello Stato ha parlato dalla Giordania mentre arrivava la conferma della vittoria di Netanyahu in Israele, che soltanto pochi giorni fa aveva promesso: "In caso di vittoria annetteremo la Cisgiordania". Ed è a questa minaccia che il Capo dello Stato si riferiva. Per Mattarella è importante che il processo di pace comprenda anche i palestinesi, a cui augura di ritrovare l'unità interna.

 
Dall'incontro, avvenuto stamane al palazzo reale, dove Mattarella e la figlia Laura sono stati accolti dal re e dalla regina Rania, è filtrata anche la posizione della Giordania sul voto in Israele. Ad Amman si fa largo la convinzione che Netanyahu formerà un governo più a destra di quello uscente. "L'aver affidato alla dinastia hashemita il ruolo di custode di Gerusalemme è stata una scelta saggia perché Gerusalemme è una città universale, che è delle tre grandi religioni monoteiste, cristianesimo, ebraismo e islam, e bisogna tenere conto di questa particolare specificità", ha aggiunto il Presidente Mattarella.
 
 Non è una visita formale. L'Italia considera la Giordania "un'architrave di saggezza" indispensabile nelle dinamiche mediorientali. Un cuscinetto in un'area di tensioni. In più si tratta di un Paese solidale, che ospita tre milioni di profughi, molti dei quali vorrebbero venire in Europa. Il ministro degli esteri Enzo Milanesi Moavero ha detto che "la questione della pace in Medio Oriente è una questione di sicurezza nazionale" per l'Italia. "La nostra collaborazione bilaterale è intensa e la dobbiamo accrescere ulteriormente in tutti i campi dalla sicurezza all'economia, alla cultura", ha aggiunto Mattarella.
 
In questa chiave vanno letti gli aiuti alla Giordania. "Sono lieto - ha annunciato Mattarella - che la cooperazione italiana abbia nei giorni scorsi definito ulteriori aiuti di 85 milioni per l'istruzione in Giordania".  C'è poi un ulteriore contributo di due milioni per il campo di Zaatari: un progetto per la salute mentale dell'Oms e un laboratorio di sartoria per donne in difficoltà, gestito dall'associazione Un Women. Un milione, infine, per dei restauri di Petra. "Credo che la Giordania abbia diritto a un accrescimento della solidarietà della comunità internazionale e della Unione Europea per l'attività che sta svolgendo di grande valore umanitario" ha detto Mattarella. 





 
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