Politica

Direzione Pd, nervi tesi dei renziani sull'intesa fra Zingaretti e Mdp alle europee

Paolo Gentiloni e Nicola Zingaretti (lapresse)
Non è escluso un voto di dissenso da parte delle minoranze dem sulla presenza nelle liste di alcuni scissionisti di Articolo Uno
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Nervi tesi nel Pd in vista della direzione che oggi pomeriggio deve approvare le liste per le prossime Europee. Tra gli esponenti di Base riformista, l'area di Luca Lotti e Lorenzo Guerini, c'è, spiegano fonti parlamentari, "preoccupazione" e "disagio" per la presenza nelle liste di esponenti di Articolo Uno-Mdp che in passato erano stati eletti con i dem. In queste ore proseguono i contatti ma al momento non è escluso un voto di dissenso da parte dei renziani.

L'esito della riunione di oggi, dunque, non è per nulla scontato. Nicola Zingaretti ha dalla sua parte un'ampia maggioranza in grado di approvare le liste per le europee. Ma le minoranze interne - compresa quella turborenziana di Roberto Giachetti -  potrebbero mantenere un atteggiamento oppositivo. Nel mirino dei renziani ci sono soprattutto i dettagli dell'intesa con Articolo Uno, ossia i nomi proposti dagli scissionisti che saranno inseriti nelle liste dem. Nomi che ufficialmente si conosceranno solo oggi, proprio perché alla proposta inoltrata da Roberto Speranza al Nazareno seguirà un attento vaglio all'interno del partito.

Da parte sua Speranza ribadisce ad Agorà che "nessuno" di coloro che hanno lasciato il Pd "ha in testa di rientrare".
E chiarisce: "Quel che è vero è che con la segreteria di Zingaretti le distanze si sono oggettivamente accorciate e c'è da fare una battaglia contro la destra. Quindi la faremo insieme sia alle prossime elezioni amministrative che europee". Durante il programma su RaiTre è stato anche presentato un sondaggio EMG Acqua, secondo cui il 50% degli elettori del Pd ritiene giusto far rientrare nel partito i protagonisti dell'ultima scissione. Contrari invece il 26% degli intervistati.

 
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