Politica

Lega, la delusione di Borghezio escluso dalle europee: "È un errore politico, non capisco la scelta di Salvini"

L'europarlamentare uscente non sarà in lista e si sfoga: "Ai nuovi eurodeputati sarebbe servita la mia esperienza". Esclude di aver pagato la sua linea estremista: "In fatto di estremismo io sto a 28 e il resto del partito a 105"
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Sembra aver puntato sui giovani per le candidature alle europee, Matteo Salvini. E su figure dal netto profilo 'sovranista'. A farne le spese, tra gli altri, lo storico eurodeputato della Lega Mario Borghezio. Che dovrebbe essere escluso dalle liste per Strasburgo per la prima volta in 18 anni.

Classe 1947, l'europarlamentare leghista ha spiegato che nessuno dalla segreteria federale lo ha chiamato per completare le formalità in vista del voto. E si è sfogato: "Non capisco le ragioni che hanno portato alla mia esclusione dalle liste alle europee. Credo che sia un grave errore politico inspiegabile da parte di un leader forte come Matteo Salvini". E ancora: "Non faccio alcuna lamentela. Non sono il tipo. Ricordo solo che, come diceva Talleyrand, in politica un errore è peggio di un crimine".


Poi si vanta: "Pare che passeremo dagli attuali 4 leghisti a 20, forse 25, 30 eurodeputati, tutti nuovi. A loro sarebbe stato utile la mia esperienza. Inoltre sono l'unico leghista ad avere avuto un incarico istituzionale, visto che ero capogruppo alla Commissione Esteri. Ero pronto a candidarmi al Centro, lontano dal mio territorio naturale che è il Nord Ovest. E con ottimi risultati".


Borghezio - di cui si ricorda tra l'altro la frase "Hitler fece anche cose buone" - è stato il promotore dell'avvicinamento tra la Lega e frange di estrema destra ma esclude di aver pagato la sua linea estremista. "Io ho fatto sempre il mio lavoro tranquillo. Sulla scala dell'estremismo da uno a cento, io sto a 28, il resto della Lega a 105....  Per anni ero visto come nemico di Roma, ora se vado in un bar della Capitale mi offrono il caffè"."







 
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