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Forza Italia, scontro nel partito su Carfagna: "La sua candidatura è un golpe contro Berlusconi". Lei: "Solo polvere"

Un gruppo di parlamentari preoccupati per il risultato del voto di maggio chiede alla vicepresidente della Camera di correre al Sud. Ma la reazione di Arcore, affidata ad una fonte anonima, è durissima. La replica: è una semplice disponibilità
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ROMA - Scontro aperto dentro Forza Italia sulla successione a Silvio Berlusconi e sulle candidature per le Europee. Mara Carfagna, dopo uno scontro molto acceso sul futuro del partito e le strategie elettorali con il governatore Giovanni Toti, annuncia la sua disponibilità a correre nella circoscrizione Sud. Ma dal vertice del partito arriva un no molto deciso: una fonte molto vicina a Silvio Berlusconi  fa sapere che quanto sta facendo Mara Carfagna rappresenta un golpe contro il partito, un blitz per tentare di rottamare Silvio Berlusconi e sfilargli il partito a 24 ore dalla consegna in Corte d'Appello delle liste che sono state già compilate.

Dunque la disponibilità della vicepresidente della Camera è stata letta come un atto ostile contro Berlusconi. L'ipotesi di una sua candidatura era stata lanciata da Roberto Occhiuto, vicepresidente vicario dei deputati forzisti e dal deputato Paolo Russo, responsabile dipartimento Sud del partito. "La classe dirigente nazionale, che in questi giorni sta esprimendosi per un atto d'orgoglio e di rivincita di Forza Italia, non può stare a guardare, deve metterci la faccia, a cominciare da Mara Carfagna, che in passato ha dimostrato grande radicamento elettorale al Sud e adesso potrebbe fare altrettanto nell'interesse di tutti", hanno scritto.

La Carfagna poco dopo accetta la candidatura: "I colleghi Russo e Occhiuto - dice  - si rivolgono alla dirigenza nazionale e a me, chiedendomi di 'metterci la faccia'. Rispondo che se il partito lo ritiene utile sono a disposizione, come in passato e come sempre. l futuro del Paese - prosegue  - è strettamente connesso al futuro di Forza Italia: esperimenti azzardati, con geometrie politiche che ci escludono, stanno affondando l'Italia. Per questo Berlusconi, con un atto di orgoglio e generosità, si è candidato alle Europee. Fi deve rispondere con altrettanta generosità e coraggio".

La candidatura della Carfagna ottiene anche l'appoggio della capogruppo alla Camera Maria Stella Gelmini quello dell'ex capogruppo Renato Brunetta e del senatore Lucio Malan. Si spende anche Micaela Biancofiore. E alla fine Osvaldo Napoli mette le carte in tavola: "Se Carfagna, rispondendo a una sollecitazione di nostri parlamentari, si dice disposta a spendersi in prima persona alle elezioni Europee, come è possibile scambiare la sua disponibilità, coraggiosa ai limiti della temerarietà, con il tentativo di spodestare il presidente Berlusconi?", chiede il deputato piemontese. "Il collega anonimo che l'ha criticata per questo, disprezza quel poco che rimane del galateo politico. Io difendo, ed elogio, la disponibilità dell'onorevole Carfagna, e lo faccio a viso aperto firmandomi Osvaldo Napoli perché so che apprezzare Mara non può essere considerato un attacco al presidente Berlusconi perché solo un pazzo può pensare di criticare colui da cui tutto discende", conclude Napoli.

Alla fine, usando lo stesso metodo del messaggio arrivato da Arcore, Carfagna risponde che chi parla di golpe, invece di rispondere nel merito, vuole solo alzare polvere. È una semplice disponibilità, è il partito che decide. Secondo fonti vicine alla vicepresidente della Camera, non c'è nessun caso; è una normale richiesta dei territori che vogliono fare questa campagna al meglio, come sempre succede alla vigilia delle liste. Il nostro al Sud è un partito vero, abituato ad esprimersi, ed è ovvio che parli segnalando opportunità e rischi.

Dietro questo scontro c'è il terrore del flop alle Europee. E si teme anche per il risultato personale di Berlusconi. "Le liste di Fi, così come sono state preparate, non tutelano Berlusconi, mentre quelle della Lega sono fatte a immagine e somiglianza di Salvini e non scalfiscono la sua leadership", fa notare un dirigente forzista. E la soluzione trovata è quella di usare l'alternanza in lista fra un uomo e donna, puntando su 'quote rosa forti, credibili e d'impatto. Usando figure forti come la Carfagna, che porterebbe consensi per sé e soprattutto non toglierebbero voti al presidente di Fi capolista.

Lo scontro interno su Carfagna si affianca a quello fra la vicepresidente della Camera e Giovanni Toti. Di buon mattino il governatore ligure aveva criticato una sua intervista a La Stampa. "Che bello leggere la #rassegnastampa. Guardando i tetti di Roma. E scoprire i sogni dell'amica Carfagna: che Toti se ne vada da Forza Italia e dirigenti nominati. Magari lei, no? continuiamo così... Facciamoci del male", aveva twittato.

Toti è da sempre portatore di un'ipotesi di alleanze molto strette, sia a livello nazionale che locale con la Lega e Fdi. E non a caso il governatore ligure domenica scorsa ha preso la parola alla conferenza programmatica di Fratelli d'Italia. Cosa che, di fronte ad ipotesi di scissioni dentro Forza Italia, fa dire alla Carfagna: "La nostra discussione interna rientra nella fisiologia di un grande partito. E poi scissione da parte di chi? Toti mi pare averla già consumata e faccio gli auguri a Meloni". E a Toti la dirigente forzista dice: "Dai Giovanni, forza! Svegliati, posa il bicchiere di caffè e vai oltre il titolo. Ce la puoi fare!".

 
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