Politica

Governo, M5S: "Siri si dimetta e Lega spieghi ai cittadini". Il blog delle stelle solleva la "questione morale"

Armando Siri e Matteo Salvini 
Da rapporti con Arata a "proposte eolico", i 4 quesiti Movimento
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"Siri si dimetta e Lega spieghi ai cittadini". Si intitola "Quattro domande alla Lega sul caso Siri" il post firmato M5S sul blog delle Stelle, in cui, oltre a tornare a chiedere le dimissioni del sottosegretario Armando Siri, si sottopongono una serie di domande all'alleato di governo. "La politica - si legge sul blog - deve dare il buon esempio. Nessuno può nascondersi dietro la presunzione di innocenza di fronte all'ipotesi di un reato di corruzione. Non può farlo, a maggior ragione, quando nella stessa inchiesta emergono legami con la mafia".

Il M5S non molla sul caso Siri. Dopo l'attacco di Di Maio che ne ha chiesto la testa ("Con la mafia non si scherza" ha tuonato il leader politico 5s), il blog delle stelle solleva ora "una questione morale" ponendo alla Lega "quattro domande" per "un chiarimento necessario e non più rimandabile".


"Quando un politico viene accusato dalla magistratura di essere un corrotto, deve fare un passo indietro e chiarire - incalza il M5s - Si può difendere, è un suo diritto, ma deve farlo lontano dalla sua carica. È quel che è accaduto al sottosegretario Armando Siri. E quel che abbiamo chiesto, in virtù della nostra coerenza, è stato che si mettesse in panchina fino al chiarimento definitivo, che rinunciasse al suo incarico nel governo mantenendo comunque il ruolo di senatore".


"Questo principio per il MoVimento 5 Stelle è un pilastro indiscutibile. La Lega invece finora si è tirata indietro. Ha minimizzato, e non ha dato risposte ai cittadini. O, peggio - accusa il M5s dal blog delle Stelle - ha cercato di spostare l'attenzione sposando la linea dell'Espresso e attaccando in maniera strumentale Virginia Raggi".

"Non si può negare una spiegazione ai cittadini. Questo comportamento è figlio di un'era che pensavamo ci fossimo messi alle spalle. Gli italiani hanno il diritto di sapere come vengono gestiti i loro soldi. Hanno il diritto di sapere se chi li governa agisce per un interesse personale o collettivo. Di fronte a questa richiesta un partito non può fare spallucce - attacca ancora il M5s - e tirare dritto. Queste cose le facevano Renzi e Berlusconi, non noi".


"Abbiamo aspettato qualche giorno prima di lanciare questo appello, e ci auguriamo che dalla Lega arrivi un segnale. Abbiamo visto il sottosegretario Siri smentirsi nell'arco di 24 ore. Lo abbiamo visto dire in un primo momento che non si era mai occupato di eolico e di non sapere chi fosse Arata. Il giorno dopo, però, ha cambiato versione, ammettendo di aver presentato degli emendamenti sull'eolico e di conoscere anche Paolo Arata".

Le quattro domande indirizzate alla Lega

"Di fronte alle contraddizioni espresse dal sottosegretario Siri e alla luce delle relazioni di Arata con Nicastri (ritenuto vicino a Cosa Nostra, così come emerge dalle carte dell’inchiesta) - si legge sul blog - riteniamo che un chiarimento sia necessario e non più rimandabile".
"Questi sono fatti e circostanze che ci spingono a fare quattro domande alla Lega: Quali sono i reali rapporti tra Siri, la Lega e Paolo Arata (l’ex parlamentare di Forza Italia, adesso responsabile del programma della Lega per l’ambiente che, secondo l’accusa, sarebbe vicino a Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come “finanziatore” della latitanza del boss Matteo Messina Denaro)?".

"Perché il sottosegretario Siri ha presentato più volte delle proposte, sempre bloccate e rispedite al mittente dal MoVimento 5 Stelle, per incentivare l’eolico (materie oggetto di interesse proprio di Paolo Arata)? Per quale fine?".

"Perché Siri si è contraddetto, cambiando versione più volte (quando è uscita la notizia dell’indagine per corruzione ha detto: “Non mi sono mai occupato di eolico in vita mia“. Poi ha ammesso di aver presentato una proposta di modifica alla legge sugli incentivi: “Me l’ha chiesto una filiera di piccoli produttori”. Infine, al Corriere, ha dichiarato: “Arata mi ha fatto una testa così e gli ho detto ‘va bene, mandamelo’ ”)?".

"Il figlio di Arata è stato assunto da Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica. Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri?".

"Dal caso Boschi a quello Siri"

I 5 stelle accostano il caso Boschi degli anni scorsi a quello Siri. "Perché mai, altrimenti, avremmo dovuto alzare le barricate contro l’ex ministro Boschi? Perché mai avremmo dovuto indignarci di fronte al caso Consip? Perché mai avremmo dovuto chiedere la sospensione di un nostro assessore a Roma nelle stesse ore in cui circolava addirittura la richiesta di archiviazione da parte della Procura, com’è accaduto di recente?".

"Lo abbiamo fatto perché i reati contestati e le situazioni di riferimento avevano un certo peso specifico. Ed è partendo da questo approccio che una forza politica può arrogarsi il diritto di parlare di questione morale e di opportunità politica".
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