M5s, De Falco attacca Di Maio: "Caso da manuale di suicidio politico, si dimetta"

Il senatore ex cinquestelle accusa il leader del Movimento: "Ricominciare da zero, serve nuovo soggetto"
1 minuti di lettura
Il capitano Gregorio De Falco, senatore espulso dal M5s alla fine del 2018, va all'attacco del leader politico del Movimento Luigi Di Maio. E su Facebook scrive un post infuocato in cui accusa il vicepremier di essersi fatto "vampirizzare" dalla Lega, tradendo sia i valori originari dei 5s sia gli elettori. La conclusione, per l'ex ufficiale, è semplice: Di Maio deve dimettersi e bisogna ricominciare da zero, ricostruendo un nuovo soggetto politico.

"Le elezioni europee hanno in Italia dato un responso chiaro: un netto vincitore - la Lega di Matteo Salvini -, un non vincitore e non (troppo) perdente - il Pd allargato (?) di Zingaretti - e uno sconfitto - il Movimento 5 stelle e in particolare il capo politico Luigi Di Maio -, per il quale si può dire trattarsi di un caso da manuale di suicidio politico annunciato".


Infatti, aggiunge, "a volerli cogliere, i segnali di una disfatta erano già evidenti e non da poco tempo, così come i rischi ai quali il movimento stava andando incontro appiattendosi sempre di più sulle posizioni salviniste e tradendo sè stesso e i suoi elettori. È di tutta evidenza che la responsabilità del crollo ricade in toto sul capo politico del movimento, Luigi Di Maio, che dovrebbe ora prendere atto delle proprie responsabilità e dimettersi".

"Di Maio e assieme a lui gli altri presunti leader del Movimento - insiste- ne hanno tradito i valori e gli elettori, oltre aver contribuito a creare una situazione di confusione politica e istituzionale gravissima".

Ora, spiega De Falco, "non resta che ricominciare da zero tra le macerie di chi non rinunzia ai contenuti della sinistra, anche tra i 5 stelle disillusi, il cui tentativo va compreso a partire dalla deludente offerta politica della attuale sinistra, senza demonizzazioni. Serve un nuovo soggetto politico capace di valorizzare base, iscritti, formazione e cultura politica, nonchè la partecipazione costruito su regole interne democratiche che permettano il dissenso e il confronto, senza frammentazione elettorale, nè capi politici intoccabili in conflitto d'interessi ed arroccati in un verticismo assoluto inaccettabile in democrazia".
 
I commenti dei lettori