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M5S, maratona notturna prima del voto su Di Maio. Fico: "Cose non vanno anche per una comunicazione malata"

Fiducia confermata al leader dopo la batosta elettorale. Di Battista: "Ti chiedo scusa per non averti aiutato". E annuncia: "Tra 4 anni mi candido"

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Resa dei conti dopo la batosta elettorale. I gruppi M5s di Camera e Senato si sono riuniti durante una maratona notturna, per la prima volta senza gli staff della comunicazione che, su richiesta di 15 parlamentari, hanno  lasciato la sala di Montecitorio. Una riunione alla vigilia del voto chiesto da Luigi Di Maio, previsto per oggi sulla piattaforma Rousseau.  Presente, per la prima volta da quando è stato eletto presidente della Camera, anche Roberto Fico, che interviene subito sull'ordine dei lavori per spiegare che se si parlerà di governo lascerà la riunione per farvi ritorno quando si discuterà di M5s.

Luigi Di Maio tiene duro sul voto chiesto online agli iscritti, anche se in assemblea non manca chi, come la deputata Emanuela Corda, gli chiede di rinunciarvi perchè ha tutta la fiducia dell'assemblea. "Ho chiesto" agli iscritti di pronunciarsi "perchè anche io ho una dignità e negli ultimi due giorni mi sono sentito dire di tutto", ha spiegato Di Maio. "A me non me ne frega nulla della poltrona. Non sto attaccato al ruolo di capo politico, ci ho sempre messo la faccia e continuerò a mettercela. Molti pensano sia bello stare in prima linea, ma il punto è che quando va tutto bene e vinciamo il merito è di tutti, giustamente, il problema è che se si perde prendo schiaffi solo io", ha aggiunto. "Se oggi vengo riconfermato non restiamo fermi, dobbiamo cambiare delle cose. Dobbiamo avviare una nuova organizzazione. Il M5S non perde mai, o vince o impara, io la vedo così, questa è la nostra storia e da qui dobbiamo ripartire", ha rimarcato ancora Di Maio.

"Il problema non è Luigi, ma siamo tutti e dobbiamo lavorare insieme. Serve più lavoro sul territorio", ha sottolineato Roberto Fico che per questo considererebbe, di fatto, superflua la votazione online. "E' da vecchia politica mettere in discussione il capo politico dopo una sconfitta dopo le prime elezioni", ha aggiunto in un passaggio del suo intervento. "Vogliamo provare a diventare un partito politico classico oppure vogliamo provare a fare il Movimento 5 stelle, che è molto più difficile? Non ho soluzioni, penso che dobbiamo trovare una via", ha dunque esortato Fico.

Ma il presidente della Camera ha mostrato insofferenza per quello che oggi è diventato il M5S. "Se io devo dirvi oggi che cosa siamo, se devo fare una radiografia di questo Movimento, la mia risposta è che non lo so. Non lo so più che cos'è questo Movimento. Se fossi fuori dal Movimento, lo potrei votare questo Movimento se non comprendo che cosa è? Quali sono i nostri valori e i nostri principi?". Per poi diventare ancora più duro sulle scelte fatte dal Movimento: "Oggi dobbiamo mettere una linea di demarcazione sulle cose che non vanno - ha detto Fico - Le dobbiamo risolvere e ce le dobbiamo dire. Dobbiamo dirci tante cose. Possiamo dirci che in questo anno tante scelte sono state scelte dettate da un'idea di comunicazione malata, che non corrisponde ai nostri valori. Se la comunicazione si mangia la politica, si è mangiata tutto. E anche noi stessi. Su tante questioni abbiamo guardato prima un sondaggio, siamo caduti negli errori fatti dagli altri partiti".

Alla riunione anche Alessandro Di Battista che si è rivolto a Di Maio: "Luigi ti chiedo scusa per non aver fatto abbastanza in questi mesi per aiutarti". Poi ha annunciato il suo ritorno in politica: "Io penso di candidarmi tra 4 anni. Il prossimo giro penso di candidarmi".  E sul leader della Lega: "Io non posso pensare che Salvini che ha vinto le elezioni, che è il leader del principale partito oggi in Italia, possa mandare tutto a carte quarantotto con la lettera che gli manda Bruxelles e con le problematiche della futura legge di Bilancio per difendere un sottosegretario eventualmente condannato per peculato", ha detto Di Battista al termine dell'assemblea  a proposito del caso del sottosegretario leghista Edoardo Rixi. Se condannato si deve dimettere? "Non solo lo prevede il contratto - ha aggiunto - ma la morale comune".

Anche il senatore Gianluigi Paragone, dopo le sue accuse, si rivolge a Di Maio: "Sono stato frainteso, hai ancora fiducia in me?". Su Facebook, Davide Casaleggio, prende posizione sulla scelta di Di Maio di rimettere il mandato alla decisione degli iscritti su Rousseau: "Dimostra non solo grande coraggio ma anche coerenza con i principi del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio".
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