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Governo, Salvini attacca la Trenta, Costa e Toninelli: "Con loro evidenti problemi" E il grillino Tofalo "La ministra ascolta solo gente del passato".

Il vertici grillini: "Parole gravi". Il sottosegretario alla Difesa  parla "di scelte incomprensibili",  che fanno il gioco di chi "vuole continuare ad agire senza l'indirizzo ed il controllo politico". E si dimette. Ma Di Maio lo blocca: "Decide Conte".
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ROMA - Brutta giornata per ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Matteo Salvini la inserisce nel trio, insieme a Toninelli e Costa, del ministri che mostrano "evidenti problemi". E quindi indiziati di essere vittime  di un rimpasto.  Il suo sottosegretario grillino Angelo Tofalo,  l'accusa invece di non ascoltare i consigli, di fare "scelte incomprensibili" e sentire  solo "capi e capetti del passato". Parole dure che, sembra, inducono il sottosegretario alle dimissioni di Tofalo. Anche se dal Movimento si smentisce, si dice che le dimissioni non ci sono. E alla fine Di Maio dice che "le dimissioni non sono formali e decide Conte". Infine Fratelli d'Italia l'attacca frontalmente la Trenta durante il question time al Senato sul 2 giugno definita festa inclusiva. Lei replica. Ne nasce un parapiglia e la presidente Casellati è costretta a sospendere la seduta. 

L'affondo più pesante per la Trenta è sicuramente  quello che arriva dalla Lega. La prima bordata arriva di buon mattino, durante la trasmissione tv Agorà. Chiedono al leghista Alessandro Morelli se ci sia alle viste un rimpasto che tolga ai grillini i ministeri retti da Trenta, Toninelli e Costa. La risposta non lascia adito a dubbi: " "Ci può essere un rimpasto per delle ragioni che non sono le attuali elezioni europee ma appunto frizioni all'interno del governo a causa di scelte che secondo noi sono state poco condivisibili, per esempio il tema Tav e altre".

Nel pomeriggio la linea leghista è confermata dal leader Salvini. I ministri Toninelli, Costa e Trenta
devono lasciare? gli chiedono.  E lui risponde: "Non chiedo niente a nessuno: è chiaro che su alcuni settori ci sono problemi perché per difendere l'ambiente non puoi bloccare un intero paese. I militari meritano copertura politica totale: ho come avuto l'impressione che non tutti si siano sentiti protetti e tagliare gli investimenti sulla difesa è suicida. Lascio ad altri le scelte che competono loro, sono pienamente soddisfatto del lavoro dei ministri della Lega".

Ma Salvini approfitta dell'occasione per portare un attacco anche a Giuseppe Conte: "Lega. Non li chiedo per la lega. "C'è un ministero vacante. - ricorda pensando agli Affari Europei - Di questo parlerò con Conte e siccome saranno mesi fondamentali per le dinamiche comunitarie, non avere nessuno è bizzarra cosa. Conte ha troppi dossier". La cosa non piace per niente al Movimento. E così fonti grilline fanno sapere: "Noi rispettiamo tutti e abbiamo sempre rispettato il lavoro di tutti, chiediamo che Matteo Salvini faccia lo stesso verso i ministri M5S. Basta attacchi, vogliamo lavorare".

L'altro fronte amaro per la Trenta arriva dall'Interno del Movimento Cinque Stelle. Angelo Tofalo, sottosegretario grillino alla Difesa, attacca la ministra della Difesa, indicata proprio dal suo Movimento: "Ho cercato per un anno di stare accanto alla ministra e di spiegarle che il nemico non è Salvini, o chissà chi altro - spiega Tofalo - ma chi, all'interno dell'apparato, vuole continuare ad agire senza l'indirizzo e il controllo politico. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse", facendo "scelte incomprensibili", "quasi mai coordinate politicamente, che hanno solo rafforzato, a causa di errori grossolani, l'influenza di capi e capetti del passato. Il tutto, purtroppo, a discapito del Paese".

L'uscita di Tofalo ha mandato su tutte le furie i vertici del Movimento, che hanno stigmatizzato le parole del deputato salernitano. "Le dichiarazioni pubbliche diffuse dal sottosegretario Tofalo nei confronti della ministra Trenta sono molto gravi e tutto il M5S ne prende le distanze. Si tratta - si legge in una nota - di una iniziativa personale del sottosegretario, che ci ha sorpreso e che non rappresenta in alcun modo la posizione dei vertici del Movimento, tantomeno degli eletti in parlamento e nelle rispettive commissioni Difesa di Camera e Senato".

"Ad oggi - aveva detto Tofalo - dopo un anno da sottosegretario - gran parte delle informazioni che ricevo per svolgere il mio lavoro non vengono dagli uffici preposti a coordinare le figure di vertice ma da tutte le persone, e vi assicuro che sono tante, che mi hanno riconosciuto come un ragazzo dai valori ben saldi, una persona seria e appassionata che lavora per il bene del Paese. Così però è troppo faticoso". 

Tofalo non si limita a prendere di mira la ministra della Difesa. Allarga la critica anche ad altri ministeri, al governo. E schierandosi nella battaglia interna ai grillini a favore di Luigi Di Maio, sferza i vertici del Movimento. Il sottosegretario ha incitato a "ritrovare lo smalto iniziale, combattere chi vorrebbe convincerci dell'inadeguatezza delle nostre idee con l'unico scopo di depotenziare la nostra azione e conservare o accrescere il proprio potere".  E dice che il complicato rapporto con i ministri non si manifesta solo alla Difesa.

"Parlando con altri colleghi, sono venuto a conoscenza che anche in altri ministeri ci sono problematiche affini. Se noi sottosegretari, persone con una lunga storia nelle fila del Movimento (anche da prima che esistesse), dovevamo essere i 'cani da guardia' dei valori, del programma e del metodo, oggi dobbiamo prendere atto che questo compito non può essere portato a termine con successo se non vengono cambiate le modalità di azione", aggiunge Tofalo.

Alla fine, l'appello a Luigi Di Maio: "Sgravati di qualcuno dei complessi ruoli che hai portato avanti fino ad oggi e traghetta il Movimento verso una nuova consapevolezza. Il tuo talento è un'arma a doppio taglio, da un lato ci ha protetto mentre imparavamo a incidere nei meccanismi di gestione della macchina dello Stato, dall'altro ha creato un esercito di presuntuosi robottini giacca e cravatta che hanno perso il senso della missione. Basta file alla comunicazione centrale per elemosinare un video di 30 secondi invece di studiare e battere il territorio, basta persone che raccontano la propria giornata dalla colazione alla cena invece di spiegare nel merito il proprio lavoro". Tofalo avrebbe espresso tutte le sue perplessità anche nell'assemblea dei gruppi parlamentari grillini e avrebbe già rassegnato le dimissioni nelle mani di Di Maio. E il vicepremier e il Movimento sarebbero pronti a renderle esecutive.

Infine il terzo capitolo si è consumato nell'aula di Palazzo Madama. Fratelli d'Italia non ha gradito che la Festa del 2 Giugno sia stata dedicata al tema dell'inclusione. E interrogano la ministra. "Le forze armate - dice Isabella Rauti - non sono una ong o un'organizzazione di volontariato. E' una 'diminutio' dei valori militari."Buona festa buonista ministro. Peace and love". La ministra replica. innescando la protesta dei senatori di Fratelli d'Italia.  "Cos'è questo gesticolare, si rivolga all'aula, si rivolga a me", gli dice la presidente Casellati . "Non ho fatto le corna ho detto peace and love", risponde la Trenta. "Questo tipo di gesticolare non è idoneo a quest'aula", replica la  Casellati. Intanto sui banchi di Fratelli d'Italia appaiono i tricolori e la presidente del Senato sospende la seduta.

 
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