Tumore al seno, la versione di Carolina Marconi: "Ora mi batto per l'oblio oncologico"

Al Festival di Salute la storia dell'attrice e show girl e della sua malattia. La sua battaglia per il diritto all’oblio oncologico
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La vita di Carolina Marconi, imprenditrice ed ex concorrente del Grande Fratello, è cambiata nel 2021, quando si è accorta di avere un tumore al seno. Lo racconta in occasione del Festival di Salute 2023, intervistata da Daniela Minerva. Come ha affrontato il tumore al seno e quanta forza le hanno dato il suo compagno e la sua famiglia. Ma anche la sua battaglia, insieme alla Fondazione AIOM, per il diritto all'oblio oncologico. "È importante parlare, spero che la mia storia possa aiutare altre persone" inizia così Carolina Marconi

Il racconto

Nel 2021, durante un controllo per la fecondità assistita, i medici si accorsero che qualcosa non andava e ulteriori accertamenti confermarono la presenza di un nodulo al seno e le diagnosticarono un tumore alla mammella, piccolo ma aggressivo. Da quel momento l'attrice si è curata e dopo un intervento e la chemioterapia, oggi si può considerare guarita. Ma la preoccupazione resta. "Da quando ho avuto il cancro mi sottopongo a controlli ed esami periodici, ad esempio, attraverso la TAC total body. L'ultima che ho fatto ha rilevato la presenza di una macchia di 9 millimetri nel fegato", racconta Carolina "mi è crollato il mondo addosso. Ho subito pensato a una metastasi. Poi, superando le mie paure, mi sono sottoposta a una risonanza con mezzo di contrasto. La telefonata più bella della mia vita è arrivata dopo una settimana: si trattava di un angioma benigno", spiega.

Il sostegno di chi ti ama

La famiglia è stata un grande sostegno in questo periodo. "Credo che ammalarsi di tumore al seno sia una delle cose peggiori che ti possono accadere nella vita. In un primo momento, pensi solo alle cose negative: la malattia, il dolore e la morte. Poi, inizi a pensare a chi ti sta vicino, nel mio caso il mio compagno e la mia famiglia, e ti travolge una forza che non sapevi di avere. Affronti tutto per chi ti ama. Sono loro che mi hanno dato il coraggio di andare avanti. Penso che nessuna donna si meriti di essere lasciata sola davanti una diagnosi di tumore, purtroppo però certe volte accade. Io ho avuto la grande fortuna di avere un compagno che non mi ha mai lasciato e che ha continuato a dirmi di essere bellissima anche quando avevo perso tutti i miei capelli. Ecco lui è stata la mia forza", dice.

Desiderio di maternità e diritto all'oblio oncologico

Considerata non idonea all'adozione, per via del suo passato oncologico, Marconi oggi si batte insieme alla Fondazione AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica - affinché venga riconosciuto il diritto all'oblio oncologico.

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"Quando ho affrontato la malattia il mio pensiero era rivolto al mio futuro, pensavo ai progetti di vita, a costruire una famiglia, ad avere dei figli, a comprare una casa, queste sono le cose che mi hanno dato l'energia durante il mio percorso di cura. Una volta guarita, quando sei pronta a riprendere in mano la tua vita, ti scontri con la realtà e ti rendi conto che non potrai mai tornare ad avere gli stessi diritti che avevi prima della malattia. Hai perso la tua libertà e la tua dignità di cittadino. Ad esempio, non puoi più richiedere un mutuo, stipulare un'assicurazione o adottare un figlio perché a causa della tua malattia non sei più idoneo - spiega - il tre luglio è stata, finalmente, approvata alla Camera dei deputati una legge per il diritto all'oblio oncologico. Però non basta. Il testo prevede che puoi riavere tutti quei diritti che ti erano stati tolti passati dieci anni dalla guarigione. Secondo me è un tempo troppo lungo per tornare alla nostra libertà. La scienza ha fatto grandi passi in avanti e oggi ammalarsi di tumore al seno non è per forza una condanna a morte".

La voce di Carolina

Oggi l'attrice e show girl si fa sentire attraverso i social network, in particolare dal suo account Instagram dove ha raccontato il percorso della sua malattia, dall'intervento alla chemioterapia e dove oggi si batte per i diritti delle donne e dei pazienti oncologici. "I social mi hanno aiutato tantissimo. Ho condiviso tutto quello che mi succedeva - conclude - perché penso che queste piattaforme ti facciano sentire meno solo. Ho conosciuto persone che mi hanno parlato della loro esperienza e il loro supporto mi ha fatto andare avanti. Inoltre, attraverso i social ho potuto dare voce a chi non ne ha. Sono tantissime le persone che mi scrivono e che mi raccontano la propria storia e io sono onorata di rappresentarle".