Il Gusto

Una full immersion nella cucina ebraica: arriva Gusto Kosher

Il salmone cucinato per l'anteprima di Gusto Kosher, scottato con chutney di melanzane al cardamomo
Il salmone cucinato per l'anteprima di Gusto Kosher, scottato con chutney di melanzane al cardamomo  
Roma, una serie di incontri, iniziative e assaggi per celebrare una cultura gastronomica millenaria. Nel 70esimo anniversario dello Stato di Israele. Seguici anche su Facebook 
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Un anniversario importante per la fondazione dello Stato di Israele, 70 anni, che non a caso si fonde con il tema di Gusto Kosher di questa edizione: per non dimenticare come e perché tutto ebbe origine, il più longevo evento dedicato all’enogastronomia e alla cultura ebraica in Italia è intitolato “In principio" (B'reshith). E se il principio della civiltà si fa coincidere con l'agricoltura e la cucina, ecco che a far da protagonista nella serie di incontri della rassegna saranno il grano e le spezie.
Si inizia con una tavola rotonda il 22 novembre a Eataly Roma sul tema delle spezie per proseguire il 23 novembre allo IED con un incontro sui grani. Fino a domenica 25 novembre, quando al Palazzo della Cultura nell’antico quartiere ebraico della capitale, la giornata è dedicata ai Mezé di Gusto Kosher: degustazioni di prodotti gastronomici e vini, cooking show e mixologist show con ospiti israeliani e italiani.
L'ambasciatore Ofer Sachs e lo chef Giovanni Terracina
L'ambasciatore Ofer Sachs e lo chef Giovanni Terracina 
Come a sancire una orgogliosa vittoria della cultura e della resilienza, la manifestazione è stata presentata in anteprima con una cena, curata da Dario Bascetta e Giovanni Terracina di Le Bon Ton Catering, proprio negli spazi WeGil della Regione Lazio creati in epoca fascista. Lo ha sottolineato bene anche l’Ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs, sottolineando anche - alla presenza del Consigliere per gli Affari Pubblici e Politici Ariel Bercovich e del Consigliere per gli Affari Culturali Eldad Golan -  che negli anni "l'evento ha raccontato e fatto assaggiare un po’ di cultura ebraica a un pubblico eterogeneo, rendendo il termine “kosher” più familiare e, allo stesso tempo, svelando aspetti insoliti, o meno noti, di Israele".

CUbotto di riso mejadra con cipolle caramellate e le quenelle del tipico labna ebraico
CUbotto di riso mejadra con cipolle caramellate e le quenelle del tipico labna ebraico 
Così adesso abbiamo tutti più familiarità con i principi fondamentali della kashrùt, le regole alimentari ebraiche che si basano sui precetti biblici, contenuti in particolare nei libri del  Levitico e del Deuteronomio. In primis la divisione tra animali proibiti e quelli di cui è consentito cibarsi. Non tutti i prodotti ittici si possono mangiare: no a specie senza pinne o squame (quindi vietati molluschi, crostacei e frutti di mare, ma anche pesce spada e squalo). I volatili sono commestibili tranne i rapaci (come aquile o gufi ma anche struzzi). Le carni vietate sono il maiale e il coniglio e in generale tutti quelli con unghia o zoccolo non fesso, quindi no al cavallo (e cammello). Esclusi i rettili, tra cui si contano le anguille. Frutta, verdura e in generale quanto deriva dalle piante ha il via libera. Stando ben attenti a mondarla dagli insetti, impuri. 
Ma il tutto non di esaurisce una volta distinti i cibi permessi da quelli vietati. Anche un alimento permesso può poi essere impuro se non trattato secondo precetto.
Ecco che animali terrestri e  volatili devono essere uccisi in modo non doloroso da un rabbino esperto, secondo norme ben precise: è il rituale della macellazione (Shechita) deve essere fatta dal rabbino competente (Shochet) in possesso della licenza della comunità ebraica.
Inoltre non si possono mischiare, e quindi cucinare insieme, carni e latte ("non cuocerai il capretto nel latte di sua madre"). Non si può allora usare il latte (o uno dei suoi derivati, come panna o burro) nella preparazione di carni, siano bovine, caprine, ovine o avicole.  Addirittura, gli ebrei osservanti hanno due servizi di piatti e stoviglie diversi, scomparti distinti in frigorifero, ed anche spugne per il lavaggio separate.

Anche vini e Champagne devono essere kosher
Anche vini e Champagne devono essere kosher 
Tutto questo può essere messo in pratica nel giorni di Giusto Kosher nome l’area dedicata agli assaggi dei Mezè, che spaziano dalla tradizione giudaico-romanesca a quella mediorientale, passando per la cucina sefardita e ashkenazita. Un vero tripudio di aromi, spezie e colori. I menù sono firmati oltre che da Bascetta e Terracina, anche dagli ospiti speciali, il Guest Chef israeliano-scozzese Omri Mcnabb e dal Guest Chef italiano Guido Boemio,  che per la prima volta si misurerà con le regole della kasherut.
E per un brindisi speciale, i cocktail di Bar Shira e Gilad Livnat dell’Imperial Group, dell’Imperial Cocktail Bar, 17esimo nella classifica dei World's 50 Best Bar  e al primo posto per il Medio Oriente. Due anni fa hanno aperto il loro primo locale kosher (“Imperial Red”) presso l'hotel Cramim vicino a Gerusalemme e recentemente ne hanno inaugurato uno nuovo a Tel Aviv (“Bushwick”). Hanno in programma l’avvio di un nuovo bar sul centralissimo Boulevard Rothschild a Tel Aviv, su ispirazione di un giardino per aperitivi all’italiana.
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