Mondo Solidale

Medio Oriente, con Yunus il "banchiere dei poveri" nasce il primo social business center

Nei distretti di Betlemme, Hebron e a Gerusalemme Est si promuovono start up economiche sostenibili per produrre valore sociale. Il progetto del VIS e dell’Università di Betlemme

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ROMA - Nei distretti di Betlemme, Hebron e a Gerusalemme Est, in un contesto difficile dal punto di vista politico, sociale ed economico, l’incubatore e acceleratore di start up sostenibili economicamente e in grado di produrre valore sociale è realizzato grazie a un progetto del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) e dell’Università di Betlemme. Un’attenzione particolare sarà dedicata a donne, giovani e "NEET", l'acronimo inglese che indica persone non impegnate nello studio, né nel lavoro, né nella formazione. Luigi Bisceglia, rappresentante Paese VIS Palestina e coordinatore dello Yunus Centre: “Collaborare con il profit, per una Ong significa mettersi in discussione, dialogare e trovare un approccio comune che coniughi la promozione dei diritti umani  con uno sviluppo economico reale e sostenibile”.

Il contesto nel quale si opera tra disoccupazione e resilienza. Nel 2017 la disoccupazione in Palestina è arrivata al 27,7% rendendolo uno dei Paesi con il più alto tasso di disoccupazione del mondo, secondo gli ultimi dati dell’International Labor Office. Drammatiche le differenze nella partecipazione della forza lavoro per genere: quella maschile si aggira intorno al 71% mentre le donne sono ferme al 19%. Tra le cause, l’occupazione israeliana e la conseguente instabilità politica, ma anche il gap tra formazione e domanda del mercato, scarso accesso al mercato internazionale, mancanza di servizi di consulenza sul lavoro per i liberi professionisti, scarsa diversificazione del mercato ed egemonia dei maggiori centri economici che comunque non riescono ad assorbire la forza lavoro esistente.

Assenza di politiche di welfare. In un contesto caratterizzato da assenza di politiche di Welfare e prolungata occupazione militare, in cui le reti sociali stanno vivendo un processo di sfaldamento, l’impresa, la formazione a tutti i livelli e l’innovazione sociale possono rappresentare un’opportunità per favorire lo sviluppo socio-economico. La popolazione palestinese è assai resiliente, ma deve essere supportata in processi di cambiamento che valorizzino sempre di più la ownership locale e l’empowerment dei gruppi più deboli quali NEET (persone non occupate né nello studio, né nel lavoro né nella formazione), giovani e donne.

Yunus, lo stimolatore di imprese. In questo contesto nasce a Betlemme il primo Yunus Social Business Centre di tutto il Medio Oriente,  accreditato dallo Yunus Centre di Dhaka (Bangladesh), fondato dal premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus. Realizzato grazie ad un accordo tra l’Università di Betlemme, il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e il Centro bengalese, ha sede presso la Facoltà di Economia Aziendale dell’Università di Betlemme e conta su una partnership con lo Yunus Social Business Centre dell’Università di Firenze. Il centro è un incubatore e acceleratore di start up social business oriented, divulga le teorie del social business e offre supporto strategico, formazione, consulenza a privati ed istituzioni che vogliono metterlo in pratica, anche in aziende già esistenti. Avrà come focus il Sud della Cisgiordania, in particolare i distretti di Betlemme e Hebron e a Gerusalemme Est.

Imprese in grado di autosostenersi. L’Università di Betlemme era già dotata di un incubatore di impresa che ora, grazie a Yunus, diventerà anche un Social Business Centre per favorire non solo la nascita di start up, ma anche di incentivare l’approccio basato sulla sostenibilità per persone e ambiente. Vere e proprie imprese in grado di autosostenersi economicamente e anche di creare valore sociale. La promozione di un ecosistema che favorisca l’ideazione, l’incubazione, l’accompagnamento e l’effettiva creazione di nuove imprese porterà a un maggiore tasso di occupazione, anche in favore dei gruppi più emarginati e prevede percorsi formativi aperti a tutti, in particolare a donne e giovani, e campagne di sensibilizzazione che favoriscano l’impiego e l’imprenditoria femminile, imprese e business sociali e il coinvolgimento del settore privato nei processi di sviluppo locale.

La sfida accettata dal VIS. “VIS e Università di Betlemme – afferma Luigi Bisceglia, rappresentante Paese VIS in Palestina e coordinatore dello Yunus Centre – hanno deciso di accettare la sfida proposta dal prof. Yunus di puntare a coinvolgere il settore privato nei processi di sviluppo delle comunità palestinesi. Il mondo dell'imprenditoria può fare la differenza, impegnandosi direttamente a risolvere i problemi socio economici delle comunità dove  opera, oppure finanziando nuove start up con un forte impatto sociale. Collaborare con il mondo profit, per una ONG come noi, significa mettersi in discussione, dialogare e trovare un approccio comune di intervento che coniughi la promozione dei diritti umani  con uno sviluppo economico reale e sostenibile. Insieme, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, possiamo fare la differenza”.

Cos'è il "Social Business". Un Social Business è un’impresa sostenibile il cui obiettivo principale non è la generazione di profitto, bensì la risoluzione di un problema sociale. Gli eventuali profitti sono utilizzati per espandere la portata dell’impresa e migliorare il prodotto o servizio. Il Social Business unisce obiettivi socio-ambientali tipici del Settore Pubblico e delle organizzazioni del Terzo Settore con l’efficienza e la sostenibilità economica di un’impresa tradizionale. Le risorse investite nel Social Business, diversamente da quelle impiegate in progetti di aiuto o caritatevoli, continuano a generare benefici socio-ambientali grazie all’auto-sostenibilità del Social Business e possono essere recuperate dall’investitore.

I dati alla base del progetto. Lo studio realizzato dall’insieme dei partner del progetto ha messo in evidenza che:

- rispetto alla disoccupazione giovanile, il tasso aumenta con l’aumentare del grado di istruzione
- c’è bisogno di manodopera qualificata tra le imprese palestinesi, specie nelle costruzioni, industria ed energie rinnovabili.
- c’è uno scollamento tra le competenze insegnate nelle scuole e nei centri di formazione professionale e le competenze richieste dal mercato. Da un lato quindi c’è disoccupazione, dall’altro imprese che non riescono a trovare tecnici qualificati.
- un’altra forte carenza è rappresentata dalle scarse competenze imprenditoriali e manageriali, sul funzionamento e la gestione delle aziende; c’è poca capacità imprenditoriale tra i giovani e quindi poco entusiasmo rispetto all’avvio di un’impresa
- i programmi di accesso alla formazione e alle risorse per l’avvio di imprese sono poco accessibili e non molto diffusi
- la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è poco incentivata per  ragioni sociali, familiari e culturali, ma può essere superata se l’impiego della donna si rivela redditizio e utile per la famiglia
- la conoscenza delle imprese sociali e del social business è molto scarsa, ma lo sviluppo di tale settore potrebbe portare beneficio all’intera comunità, in particolare tra le donne
- con la dovuta sensibilizzazione e informazione, la comunità locale potrebbe accogliere promuovere e sostenere la diffusione dell’imprenditorialità, del social business e dell’impiegabilità di donne e giovani vulnerabili.

Chi è Mohammad Yunus. Fondatore della Grameen Bank e Premio Nobel per la Pace, Muhammad Yunus ha rivestito un ruolo chiave nel condurre, a livello globale, una battaglia contro la povertà attraverso lo  strumento del microcredito, valorizzando attività generanti un guadagno tramite piccoli prestiti senza garanzie collaterali. Promotore dell’idea di social business, impresa senza dividendi né perdite con un obiettivo sociale, Yunus ha fondato varie imprese in Bangladesh finalizzate all’abbattimento della povertà e a favorire lo sviluppo. Assieme alla Grameen Bank, Yunus ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2006 per il suo grande impegno nei confronti dello sviluppo economico e sociale. E’ autore di libri best seller come “Il banchiere dei poveri”, “Un mondo senza povertà: social business e il futuro del capitalismo” e “A world of three zeros”. L’allora presidente USA Barack Obama lo ha onorato conferendogli la Medaglia Presidenziale della Libertà, il più grande premio civile degli Stati Uniti d’America.

Cos'è il VIS. Il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo è un’organizzazione non governativa (Ong) che dal 1986 si occupa di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale in oltre 40 Paesi nel mondo; è un’agenzia educativa che promuove e organizza attività di sensibilizzazione, educazione, formazione per lo sviluppo e la cittadinanza globale. Ha lo status di organismo consultivo nell'area dei diritti umani riconosciuto dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) ed è membro della Fundamental Rights Platform (FRP) dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali (FRA). Il VIS muove i propri passi e progetta i propri interventi ispirandosi a San Giovanni Bosco, un grande uomo capace di anticipare i tempi con la sua visione e il suo sistema educativo preventivo, moderno ed efficace, chiave di volta per promuovere i diritti e superare le ingiustizie e le disuguaglianze dell’epoca, ancora oggi straordinariamente attuale in Italia e nel mondo.